Ecco Podolski, il tedesco che accende l'Inter
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Ecco Podolski, il tedesco che accende l'Inter

Voluto da Mancini e accolto come una star dai tifosi: "Felice di essere qui. Andiamo in Champions"

E' sbarcato a Linate accolto da un centinaio di tifosi come non accadeva da tempo immemore alle latitudini di Milano. Ha parlato subito di Champions League e di voglia di vincere, mostrando di essere perfettamente integrato in quello che è il progetto di Mancini e dell'Inter: vivere un inizio 2015 di corsa per cercare di riaprire da subito le chance di riportare il club in alto. Ecco Lukas Podolski, tedesco originario della Polonia, l'uomo voluto dal Mancio dopo aver incassato lo smacco dello scippo di Cerci prima di Natale. Il primo effetto lo ha ottenuto ed è stato riaccendere l'entusiasmo di un popolo che era parso depresso. Ora toccherà al campo, possibilmente fin dal 6 gennaio con la trasferta più difficile in casa della Juventus. Potrebbe debuttare e cercare di lasciare il segno, mentre gli uomini mercato nerazzurri si sono tuffati nella caccia del secondo esterno chiesto da Mancini: Shaqiri e Lavezzi nel mirino. Più il primo del secondo dopo l'incontro con il fratello agente e su indicazione di Thohir, al quale non dispiacerebbe un investimento a lunga gittata su un giovane talento europeo. Si vedrà.

Inter, fatta per Podolski. Ora Ausilio spinge per Shaqiri


Quello che resta della prima giornata milanese di Podolski è il grande entusiasmo che lo ha accompagnato (in senso fisico) nei primi passi. Il tedesco non vedeva l'ora di uscire dalla gabbia dell'Arsenal e, malgrado le smentite e le schermaglie dialettiche con Wenger che hanno infastidito non poco l'Inter, aveva preso da tempo la sua decisione. Una scelta che ha favorito il lavoro di Ausilio nel mettere a posto tutti i tasselli di un'operazione da complessivi quasi 4 milioni di euro. Podolski è arrivato a Milano in prestito secco da 600mila euro che potrebbero salire a 850mila in caso di qualificazione alla prossima Europa League o 1 milione con il terzo posto (o il successo nell'Europa League) che porta ai preliminari di Champions. Il giocatore, che in Premier League aveva uno stipendio da 3,6 milioni netti a stagione, si è ridotto di qualcosa il compenso per gli ultimi sei mesi: 1,5. A giugno si parlerà di un eventuale riscatto tenendo a mente che il legame con l'Arsenal termina nel 2016 e, dunque, la forza contrattuale dei Gunners sarà limitata.


Il primo passo di Podolski sarà, però, far dimenticare a se stesso il difficile inizio di stagione che lo ha visto in campo con il contagocce a Londra. Fin qui ha messo insieme solo 327' di gioco spalmati in 13 presenze di cui solo 2 da titolare all'inizio. Ha segnato 3 volte in Champions League compresa la doppietta nell'ultima passeggiata dell'Arsenal contro il Galatasaray. Da novembre era praticamente uscito dalle rotazioni di Wenger per la Premier, tanto da vedere il campo solo per pochi scampoli di partita. Il divorzio era, dunque, inevitabile e la condizione fisica andrà trovata in fretta perché all'Inter serve un giocatore pronto. Tra il 6 gennaio e il 1° marzo Mancini deve affrontare 15 partite (campionato, Europa League e Coppa Italia) già decisive per la stagione di rincorsa. Ecco perché aveva fretta. L'Inter lo ha accontentato.

L'arrivo di Podolski a Milano Linate

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Giovanni Capuano