Pistorius, la sentenza: omicidio colposo – diretta
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Pistorius, la sentenza: omicidio colposo – diretta

Il verdetto del processo per l'omicidio di Reeva Steenkamp. La cronaca del dibattito

Ore 10.23: Oscar Pistorius è stato ritenuto colpevole di omicidio colposo. 

Ore 10.13: Pistorius è stato dichiarato colpevole di "possesso di armi". Pochi mesi prima della morte di Reeva l'atleta aveva esploso dei colpi in un ristorante. Non è invece stato ritenuto colpevole per i colpi sparati in un'altra occasione dal tettuccio trasparente della sua auto.

Ore 9.17: Pistorius è arrivato al tribunale di Pretoria dove il giudice Thokozile Masipa leggerà la sentenza del processo a carico del paralimpico per l'omicidio di Reeva Steenkamp

12 settembre

Ore 14.37, UDIENZA AGGIORNATA A DOMANI: slitta al 12 settembre la lettura della sentenza di Oscar Pistorius. Così ha deciso il giudice Masipa che nella mattina odierna ha letto la prima parte delle oltre mille pagine del documento sull'omicidio di Reeve Steenkamp escludendo l'ipotesi di omicidio premeditato ma affermando che Pistorius – che ha sparato quatto colpi di pistola verso la porta del bagno dove si trovava la sua fidanzata – si sarebbe comportato in maniera "non ragionevole" e con un "uso eccessivo" della forza.

Secondo il giudice è plausibile che nel bagno – in cui mancava l'antifurto – potesse esservi un ladro ma ha sottolineato come Pistorius avrebbe potuto agire diversamente, ad esempio chiamando la polizia o affacciandosi al balcone. Da questo punto di vista l'handicap fisico del paralimpico è stato giudicata una motivazione "comprensibile ma non giustificabile". Secondo gli esperti al momento il verdetto più probabile sembra essere quello dell'omicidio colposo, che potrebbe significare una pena intorno ai 10 anni di carcere.

Ore 13.03: Thokozile Masipa ha escluso l'omicidio premeditato, sottolineando che non si può ignorare il fatto che Pistorius credesse - a torto - di essere minacciato nel momento in cui ha sparato contro la fidanzata. "Ne consegue che l'accusato credesse che la sua vita fosse in pericolo e che quindi, di conseguenza, non può essere ritenuto colpevole di omicidio", le esatte parole del giudice. Ora Pistorius può essere quindi condannato per omicidio colposo oppure essere addirittura assolto.

Ore 12.25, Non c'è stata premeditazione: Il giudice Thokozile Masipa scarta l'ipotesi della premeditazione nell'omicidio di Oscar Pistorius. Una notizia importante in quanto in caso di omicidio premeditato la pena per l'atleta sudafricano sarebbe stata pari a 25 anni di reclusione.

Ore 12.10: Oscar Pistorius è stato definito "un cattivo testimone" dalla signora Masipa, giudice del processo. In particolare, secondo il magistrato l'atleta "è stato evasivo" e "si è contraddetto" durante l'interrogatorio. 

Ore 11.47: il giudice ha detto di aver scartato nel suo verdetto due testimoni-chiave per l'accusa, che contraddicevano la versione dei fatti riferita da Pistorius, perché ritenuti "non affidabili". Si tratta di Michelle Burger e suo marito Charl Johnson, vicini di casa dell'atleta, che avevano raccontato di aver udito grida di terrore provenire dalla casa di Pistorius prima degli spari. La magistrata ha sostenuto che la distanza in cui si trova la casa della coppia rende impossibile distinguere il tipo di rumore, accettando così la tesi di un esperto del suono chiamato a deporre dalla difesa. Il giudice Masipa ha aggiunto che la coppia potrebbe aver confuso il rumore degli spari con i colpi che l'accusato sostiene di aver dato alla porta del bagno, con una mazza da cricket, per soccorrere Reeva dopo essersi accorto del tragico errore (Pistorius ha infatti sempre sostenuto di aver sparato alla Steenkamp avendola scambiata per un ladro). La testimonianza in oggetto è uno dei pilastri dell'accusa, secondo cui la Steenkamp si nascose in bagno durante un'accesa lite con Pistorius e che lui le sparò in preda alla rabbia.

Ore 11.21: mentre il giudice dell'Alta Corte di Pretoria Thokozile Masipa ripercorreva la sequenza degli eventi della notte dell'omicidio, Oscar Pistorius è parso più volte sull'orlo delle lacrime, rimanendo comunque immobile sul banco degli imputati nel suo abito scuro, con camicia bianca e cravatta nera. Durante l'esposizione dei fatti, il giudice ha affermato che i colpi furono uditi provenire dalla casa di Pistorius tra le 03:12 e le 03:14 della notte di San Valentino del 2013 e che l'imputato chiese aiuto dopo le 03:15. Il giudice ha anche aggiunto che le testimonianze riguardo alle urla di donna udite dopo gli spari non possono essere considerate "affidabili", perché Reeva Steenkamp era ferita in modo troppo grave per poter urlare. 

Ore 11.12: durante la lettura della sentenza, sempre il giudice Thokozile Masipa ha affermato che "non e' affatto chiaro" - a giudicare dalla testimonianza dell'imputato - "se l'ex campione paraolimpico intendesse sparare o meno". La notizia arriva da un altro tweet del corrispondente di Sky News.

Ore 10.15: l'udienza inizia con un punto per la difesa di Pistorius. Secondo quanto riportato da BBC online, il giudice Thokozile Masipa ha affermato che alcuni testimoni si sarebbero sbagliati sugli spari sentiti la notte dell'omicidio. In particolare, secondo il giudice gran parte dei testimoni ha fatto confusione tra quanto saputo per esperienza diretta e quanto appreso da altre persone nonché attraverso i media.

Ore 10: in un Tweet, Sky News riporta che Oscar Pistorius sta seguendo la lettura della sentenza con le lacrime agli occhi. Rischia fino a 25 anni di carcere per l'omicidio di Reeva Steenkamp.

Ore 9.36: è iniziata l'udienza per la lettura del verdetto. Data la lunghezza del documento in mano al giudice Masipa si dice che l'udienza potrebbe durare fino a domani. Nell'aula del tribunale di Pretoria è stato piazzato un secchio in caso di malore di Oscar Pistorius. L'atleta sudafricano infatti si era sentito male nelle scorse udienze dopo aver visto le immagini delle ferite alla testa della sua ex fidanzata.

Ore 9.12: Pistorius è arrivato nel tribunale di Pretoria per la sentenza del processo che lo vede imputato per l'omicidio della fidanzata. Le ipotesi di verdetto – che verrà letto dal giudice Thokozile Masipa (giudice donna e di colore, vera rarità nel sistema giuridico sudafricano che soffre tuttora gli influssi dell'Apartheid) – sono quattro: assoluzioner, omicidio premeditato, volontario semplice e omicidio colposo. La pena per il campione paralimpico potrebbe arrivare a 25 anni di reclusione.

L’OMICIDIO Tutto è iniziato nella notte di San Valentino del 14 febbraio 2013 quando Pistorius sparò attraverso la porta del bagno della sua camera da letto. Dall’altra parte c’era la fidanzata Reeva Steenkamp, colpita da quattro proiettili di cui uno (letale) alla testa. Da allora la versione dell’atleta sudafricano è stata sempre la stessa: “Ho sparato per sbaglio”.

VERSIONI Pistorius infatti ha subito sostenuto di aver esploso quei colpi perché convinto che nella sua casa di Pretoria fosse entrato un ladro, giustificazione che non ha mai convinto il procuratore Gerrie Nel fermo sostenitore della versione, quella dell’omicidio volontario, secondo cui Oscar avrebbe sparato a Reeva in seguito a un violento litigio – sul movente ci sono varie ipotesi, tra cui quella della gelosia – la cui prova sarebbero le grida di una donna sentite da una testimone.

IL PROCESSO E’ stata proprio Michelle Burger, vicina di casa della coppia, il testimone chiave del processo iniziato lo scorso 3 marzo. Durante le udienze la Burger ha riferito di aver ascoltato “urla agghiaccianti”, i quattro spari e le ripetute richieste di aiuto fatte da una voce femminile. In totale sono 106 i testimoni che si sono seduti sulla sedia dell'aula di giustizia di Pretoria, tra cui il chirurgo che eseguì l'operazione di amputazione di Pistorius, utile alla difesa per provare il fatto che l'equilibrio instabile dell'atleta sudafricano – Pistorius si è alzato per sparare senza indossare le protesi – fosse la testimonianza di una situazione eccezionale e non associabile a un omicidio premeditato.

LA DIFESA Il legale di Pistorius Larry Broux si è prodigato in ogni modo per sostenere la tesi dell’incidente involontario. Prima provando a smontare la testimonianza della vicina di casa – la voce ascoltata dalla testimone non sarebbe, secondo Borux, quella di una donna ma quella di Oscar, molto acuta data l’agitazione del momento – e poi con una perizia psichiatrica che sosteneva che Pistorius soffrisse sino dall’infanzia di una grave forma di ansia dovuta al suo handicap fisico. Una tesi poi smontata da una contro-perizia (ordinata dal tribunale) che ha invece stabilito come l’imputato fosse perfettamente “in grado di intendere e di volere”. 

IL PERSONAGGIO Nel mezzo degli oltre sei mesi di processo, seguito in ogni sua fase dalla telecamere delle tv di tutto il mondo, ci sono le crisi di pianto, le grida e gli svenimenti di Pistorius – una nota editorialista sudafricana lo ha addirittura accusato di aver preso lezioni di recitazione – che ha visto la sua immagine sgretolarsi pezzo dopo pezzo nel tritacarne mediatico. Eppure fino al giorno dell’omicidio di Steenkamp, Blade Runner era uno dei simboli più amati dello sport mondiale: senza tibie a causa di un intervento di amputazione – subito quando aveva appena 11 mesi – Pistorius è stato il primo amputato a competere alle Olimpiadi, quelle di Londra del 2012.

Per tutti era l’uomo con le protesi capace di correre con i normodotati, e anche per questo destinato a far discutere e a non passare mai inosservato. Non basterebbe una (improbabile) sentenza di assoluzione per riabilitare l’immagine di Pistorius, ma nell’aula di Pretoria le telecamere saranno di nuovo tutte per lui.  

@teosemoli

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Teobaldo Semoli