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ANSA / MATTEO BAZZI
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Piatek, i numeri della crisi (colpito dalla maledizione del 9 al Milan)

Da aprile fatica a segnare dopo aver trascinato Gattuso in zona Champions. Meno tiri, meno precisione e un tunnel lunghissimo

La maledizione del numero 9 (rossonero) ha colpito anche Piatek, centravanti sbarcato a Milanello nel gennaio 2019 e frettolosamente ribattezzato il nuovo Shevchenko. Il polacco non segna più, fatica a tirare in porta, lo fa con scarsa precisione e si sta perdendo nella crisi del Milan cui contribuisce con l'anemia da gol su cui si sono bruciate le speranze di Giampaolo e rischiano di scottarsi quelle di Pioli.

E' dal 2012, giorno del ritiro di Pippo Inzaghi, che il Milan non riesce a trovare un '9' all'altezza del suo passato. Una lunga lista di illusioni e fallimenti: Pato, Matri, Fernando Torres, Destro, Luiz Adriano, Lapadula, André Silva e Higuain. Nomi celebri e meno famosi, giovani speranze e qualche mestierante del gol passato un po' per caso ad indossare quella maglia che Piatek allo sbarco in rossonero aveva chiesto vedendosela negare da Leonardo ("Va conquistata").

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La crisi cominciata nell'aprile scorso

La crisi del gol di Piatek, arrivato dal Genoa dopo un inizio di stagione fulminante (19 gol in 21 partite tra campionato e Coppa Italia) è cominciata ad inizio aprile, curiosamente dopo un Juventus-Milan vinto dai bianconeri con il polacco protagonista. Da allora sono passati sette mesi e 20 presenze in cui il pallone è entrato nella porta avversaria la miseria di 4 volte di cui 2 su calcio di rigore. Una rete ogni 353 minuti, media da dimenticare se paragonata ai 100' puliti dei primi tre mesi in rossonero, quelli della grande illusione.

Spinto dalle reti del polacco (10 in 13 partite, Coppa Italia compresa), Gattuso si era arrampicato fino alla zona Champions League illudendosi di poter sognare prima del crollo finale e del sorpasso dei cugini dell'Inter complice anche la vena improvvisamente persa da Piatek.

I numeri di questa stagione

Una fatica cresciuta, se possibile, dopo le vacanze quando sulle spalle è scomparso il '19' ed è comparso il famigerato '9', quello della maledizione. Piatek non era adatto al calcio di Giampaolo, ma sembra non essersi ancora inserito nemmeno in quello di Pioli. Vede pochissimo la porta (3 gol in 12 partite di cui un paio su rigore) e tira con scarsa precisione: 11 volte nellio specchio su 23 tentativi. Troppo poco.

Nel complesso appare un attaccante improvvisamente inadeguato, minato nelle sue certezze. Ha detto di essere sempre stato abituato a fare a sportellate con i difensori avversari, ma le statistiche raccontano di 47 duelli vinti in 788 minuti in campo. Non ha la tecnica del dribbling (solo 3 riusciti, uno ogni 4 ore di gioco), si limita spesso a fare la sponda (142 passaggi su 145 tentati effettuati sul corto) e viaggia alla media di un'occasione a partita.

Uno score sbalorditivo visto il biglietto da visita pagato 35 milioni di euro da Leonardo. Il recupero del Milan passa molto dal suo ritorno al gol, condizione non sufficiente ma necessaria per allontanare lo spettro di una classifica che spaventa. A gennaio potrebbe arrivare qualche rinforzo in attacco, per dare una mano a lui e a Leao, giovane investimento che sta deludendo nel suo primo approccio in Italia.

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Giovanni Capuano