Phelps rinuncia a una gara per puntare alla leggenda
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Phelps rinuncia a una gara per puntare alla leggenda

Non farà i 200 stile libero a Londra. Impossibile ripetere gli 8 ori di Pechino. Vuole chiudere la carriera con 20 successi olimpici ed essere il primo uomo a ripetersi per tre volte di fila

Sarà il peso dei ventinove anni che per un nuotatore equivalgono all'età della pietra. O forse ha ragione il suo tecnico che gli ricorda come si sia allenato meno rispetto al passato e quindi non possa pretendere di toccare nuovamente le vette di Pechino. Anche Michael Phelps è umano, ammesso che possa essere considerato umano puntare a conquistare 7 ori olimpici lasciando per strada l'ottavo.

E' quello che accadrà a Londra al re delle vasche, l'uomo che nel 2008 a Pechino ha frantumato il mito di Spitz (7 ori a Monaco 1972) riuscendo a fare otto su otto. Non ci sarà un secondo tentativo e non perché qualcuno sia andato più veloce di lui ai Trials americani, ma per scelta del tecnico e del campione. Phelps non salirà sui blocchi dei 200 stile libero. Gode Ricky Berens, terzo e primo degli esclusi, e si interroga il mondo del nuoto sul perché della scelta.

In realtà è tutto abbastanza chiaro. Intanto pesa l'età perché lo squalo di Baltimora è all'ultima grande chiamata della sua carriera e il calendario del nuoto olimpico è così compresso da rendere quasi impossibile ripetere l'impresa di Pechino. Le sette finali di Phelps (quattro gare individuali e tre staffette) sono previste tra il 28 luglio e il 4 agosto. Per ogni specialità bisogna aggiungere almeno un paio di eliminatorie e il conto è presto fatto. Roba da stroncare anche i più resistenti.

Poi c'è il consiglio del coach: "Sai cosa hai fatto in questi tre anni, ti sei allenato meno, non potrai ripetere le 8 gare di Pechino". Consiglio accettato e, dunque, meglio rinunciare alla gara più a rischio per presenza di avversari agguerriti e, in fondo, meno affascinante per un uomo a caccia di record. Ad Atene nel 2004, infatti, Phelps non la vinse e, dunque, non potrebbe essere lì il primo uomo a fare tre ori in tre edizioni successive nella stessa specialità.

Phelps garantisce che i record non sono la sua ossessione: "Tutto mi carica e mi motiva, ma devo dare di più, questi tempi dei Trials non saranno sufficienti per vincere" spiega e ha ragione. Tempo per rifinire la preparazione, però, ce n'è a sufficienza così da presentarsi preparato a bussare alla porta della storia.

L'uomo di Baltimora, la cui dieta prevede l'assunzione di 12mila calorie al giorno (sei volte tanto le quantità standard) e che a colazione ha dichiarato di mangiare tre uova, formaggio, lattuga, pomodori, cipolle fritte, pane tostato con zucchero, frittelle al cioccolato e bere due caffé e una scodella di fiocchi d'avena, punta a chiudere la carriera con 20 ori olimpici. E' a quota 14 grazie alle prestazioni ad Atene (6 ori e 2 bronzi) e Pechino (8 ori).

Ha conquistato anche 26 vittorie mondiali (con 6 argenti e un bronzo), un oro in vasca corta e 13 ai PanPacifici. Messi insieme fanno 54 ori, 9 argenti e 3 bronzi. Spitz non è stata l'unica sua vittima. Si è già messo alle spalle anche leggende come Carl Lewis, Larissa Latynina e Paavo Nurmi. Tutti si erano fermati a 9 ori olimpici. Ora Phelps sogna di doppiarli anche a costo di rinunciare a qualcosa.

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Giovanni Capuano