Zamparini: “Il Palermo come il Borussia Dortmund”
ANSA /CARLO FERRARO
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Zamparini: “Il Palermo come il Borussia Dortmund”

Il presidente del club rosanero, a un passo dalla promozione in Serie A, suona la carica e conferma il tecnico Iachini per la prossima stagione. La promessa: “Con lui aprirò un ciclo”

A Palermo si respira aria di Serie A. Con la vittoria sulla Reggina, la squadra rosanero è infatti a un passo, forse meno, dal ritorno nel massimo campionato dopo un anno di purgatorio. La festa da primato è dietro l'angolo. E potrebbe già prendere forma sabato prossimo se il gruppo di Beppe Iachini dovesse battere il Latina con almeno due gol di scarto e il Crotone non andasse oltre il pareggio ad Avellino. Per il presidente Maurizio Zamparini, buona la prima.

“Palermo ritornerà una città di Serie A”, aveva promesso ai tifosi rosanero nel maggio dello scorso anno. Il traguardo, ormai si può dire, è stato centrato al primo tentativo.

“Siamo vicini, lo avremo davvero centrato quando la matematica scioglierà ogni dubbio. Diciamo che ora siamo al 99 per cento”.

Sedici risultati utili consecutivi, 9 vittorie esterne e il primato del punti a fine stagione (85) raggiunto da Sassuolo, Chievo e Juventus sempre più vicino. Con Beppe Iachini in panchina, il Palermo ha cominciato a volare.

“Sì, proprio così. Sono felicissimo perché è la conferma che non sempre le disgrazie arrivano per nuocere. Se non avessi avuto la disgrazia della retrocessione, non so se Iachini sarebbe venuto da noi. Vede, Iachini l'ho inventato io come allenatore, quindici anni fa, quando è andato via da Venezia. Sono felicissimo di come sono andate le cose. Il nostro sarà un binomio che durerà parecchi anni”.

Parola sua: “Iachini può seguire le orme di Guidolin”. Crede che tra i due tecnici ci siano delle similitudini?

“Sono due tecnici vincenti. Io penso che il traguardo con Iachini sia di fare diventare il Palermo una squadra con un grande carattere, come il Borussia Dortmund. Il grande temperamento sarà la nostra forza”.

Il Palermo di Guidolin poteva contare, tra gli altri, sui gol di un certo Luca Toni. Sorpreso di vedere il suo ex attaccante ancora protagonista in Serie A?

“Molto sorpreso e molto contento per lui. Mi ricordo quando Foschi me lo lasciò andare via alla Fiorentina. Mi disse: 'Toni è finito, non farà mai più tanti gol'. Parliamo di una decina di anni fa. E' bravissimo, non ci credevo nemmeno io riuscisse a ripetersi ad alti livelli anche quest'anno. Sa l'età ha sempre la sua importanza, ma lui pare non sentirla. Complimenti”.

Fabio Cannavaro ha detto qualche giorno fa: “Se il Palermo sta tornando in A è merito di Gattuso, che ha impostato bene il lavoro”. Sottoscrive?

“Assolutamente, no. Di solito, chi parla senza conoscere può dire cose insensate. Gattuso ha fatto un buon lavoro, ma non ha lasciato alcuna traccia a Palermo, perché ha finito subito. Diventerà un bravissimo allenatore, ne sono certo, ma con lui ho sbagliato. La gavetta serve, serve sicuramente”.

Novità su Hernandez? Napoli e Roma le hanno presentato una proposta formale per acquistare il suo cartellino?

“No, per il momento sono arrivate soltanto proposte giornalistiche. Il giocatore piace a diversi club, ma vedremo cosa fare nelle prossime settimane. Ora è infortunato, speriamo che giochi prima della fine del campionato”.

Nei giorni scorsi ha blindato il direttore sportivo Giorgio Perinetti, che la scorsa stagione aveva indicato, con lei, tra i principali responsabili della retrocessione in B. Quali sono gli errori che dovrete evitare per non ripetere lo scivolone?

“L'esperienza è sempre molto importante, si impara sempre dagli errori. Quello che non dovremo ripetere? La scelta dell'allenatore. Lo so, sono il presidente che ha dato il benservito al numero maggiore di tecnici, ma a volte ho avuto ragione. Quando retrocedi, tuttavia, hai sempre torto. Guidolin ha sostituito Baldini e siamo andati in Serie A. Insomma, qualche volta mi è andata anche bene”.

Dunque, è convinto che Iachini possa fare al caso suo anche per la Serie A?

“Ripeto, con Iachini voglio cominciare un ciclo. Ci sentiamo tre-quattro volte la settimana, va tutto benissimo, facciamo un bel team con Perinetti e tutto lo staff”.

Se la sente di promettere che nel prossimo campionato lascerà lavorare Iachini almeno per tutto il girone di andata?

“Iachini non va via. E' una persona troppo seria e brava, per fortuna sottovalutata dal calcio italiano. Vedrete chi è. No, lui rimarrà sulla panchina. Guardi, piuttosto darò le dimissioni io”.

A proposito di staff. Si dice che Franco Ceravolo, ex capo degli osservatori della Juventus, non abbia ancora rinnovato con il Guanghzou di Marcello Lippi e che potrebbe entrare nella vostra squadra, conferma?

“Probabilmente, arriverà qualcun altro a dare una mano ai meno giovani. Anche a Perinetti, che comincia a essere anziano. Ho sentito che Ceravolo vuole tornare in Italia, ma non ho avuto contatti con lui. Non escludo che entri a far parte del nostro staff, ma prima devo confrontarmi con Perinetti, poi deciderò il da farsi”.

Twitter: @dario_pelizzari

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Dario Pelizzari