A Ostenda per dimenticare la sconfitta di Brindisi
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A Ostenda per dimenticare la sconfitta di Brindisi

In Eurocup Pietro vuole cancellare il match di domenica contro i primi in classifica in Campionato

Ciao ragazzi,

siamo reduci dalla sconfitta di Brindisi e devo dire che il mio morale non è alle stelle.

È  stato un vero peccato perché, dopo un recupero straordinario, avevamo ripreso in mano la gara e abbiamo avuto la palla per proseguire nel nostro cammino vincente. Purtroppo a uscire vittoriosi da un’ultima azione un po’ confusa sono stati i padroni di casa, con nostro chiaro grande rammarico.

Ripeto: peccato, perché vincere in casa della capolista ci avrebbe dato una spinta in più e devo dire che non abbiamo assolutamente demeritato. La morale è che ogni tanto nello sport bisogna anche essere fortunati e ora non rimane che buttarsi tutto alle spalle e pensare alla prossima partita.

Che la trasferta non fosse iniziata con il piede giusto l'avevamo capito dal volo. Saremmo dovuti atterrare sabato sera a Brindisi e invece le cattive condizioni atmosferiche, con pioggia e vento forte, ci hanno costretti ad arrivare a Bari. Non una deviazione così grande, ma comunque un’oretta di pullman in più che avremmo volentieri evitato.

La pioggia è caduta copiosa anche domenica cosa che, quantomeno, ha conciliato il mio pisolino pomeridiano, essenziale prima di una gara. È  una consuetudine di quasi tutti i giocatori e devo dire che, una volta che uno si abitua, diventa difficile farne a meno. È un modo non solo di riposare il fisico prima di un match importante, ma anche di sconfiggere la tensione pre-partita che in alcuni casi può essere davvero pesante. Insomma un toccasana.

Cambiando totalmente argomento, mi ha fatto piacere partecipare sabato pomeriggio alla colletta alimentare. Siamo stati invitati come testimonial da un nostro sponsor, Rio Mare, che organizzava la colletta proprio in un supermercato di Cantù.

La trasferta a Brindisi non ci ha permesso di rimanere a lungo, ma in quell’oretta abbiamo incontrato un sacco di gente e abbiamo cercato di dare il nostro piccolo contributo a un’iniziativa importante.

So benissimo che la crisi colpisce tantissime persone anche vicine a noi e che siamo davvero fortunati ad aver fatto della nostra passione un lavoro. Cercare di dare una mano e sostenere queste iniziative di solidarietà è il minimo.

Siamo ancora in partenza, perché domani scenderemo in campo a Ostenda in Eurocup. Una vittoria significherebbe primo posto nel girone dopo che, con il successo di mercoledì scorso, abbiamo ipotecato la qualificazione alle Top 32, raggiungendo il primo obiettivo della stagione.

La vetta significherebbe avere un secondo girone più agevole e per questo - e per riscattare la sconfitta di Brindisi - siamo davvero animati da una grande volontà di fare bene. Settimana prossima vi farò sapere come è andata.

Un caro saluto!

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Pietro Aradori

Sono nato a Brescia il 9 dicembre 1988. Da bambino ho iniziato a giocare a pallacanestro, ma anche a calcio, sci e nuoto. Poi, forse sotto l'influsso di papà - che nel 1975 ha fondato il Team 75 Lograto, società di basket tuttora in attività - mi sono dedicato completamente alla palla a spicchi. Sono diventato professionista nel 2006, a Imola, in Legadue, e l'anno successivo ho vestito la maglia dell'Olimpia Milano, in Serie A1. Dopo una breve parentesi a Roma, mi sono trasferito a Biella e poi a Siena: con il club toscano ho conquistato due scudetti, due Coppe Italia e due Supercoppe. Dal 2012 gioco nella Pallacanestro Cantù con cui ho vinto una Supercoppa; ricopro i ruoli di guardia e ala piccola anche nella Nazionale.

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