Sochi 2014: i 5 fenomeni da non perdere
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Sochi 2014: i 5 fenomeni da non perdere

Dalla sciatrice Shriffin al saltatore Morgenstern, dalle giovanissime pattinatrici Lipnitskaia e Suk Hee al portabandiera azzurro Zöggeler, ecco chi sono gli atleti da seguire con attenzione alle Olimpiadi

Taglierà il traguardo dei 19 anni fra poco meno di un mese, tuttavia Mikaela Shriffin - nata e cresciuta a Vail (Colorado), una delle mete più ambite negli Stati Uniti per chi pratica sci alpino – è già considerata una campionessa di primo livello nello slalom speciale, la specialità che le ha permesso di raccogliere consensi e trofei sulle piste più importanti d'Europa. Tutto (o quasi) iniziò il 3 marzo del 2011, il giorno della sua prima gara in Coppa del mondo. Non andò benissimo, ma da lì a poco sarebbero arrivati i primi trionfi. Nel novembre dello stesso anno, a 16 anni, la Shriffin fa suo il primo podio in carriera. A Lienz (Austria), è terza dietro ai suoi miti Marlis Schield e Tina Maze. Un anno più tardi, arriverà la prima vittoria (Are, Svezia). Ne seguiranno altre sei. L'ultima è del 14 gennaio scorso a Flachau (Austria). Nel mezzo, la giovanissima sciatrice statunitense centra anche la medaglia d'oro ai Mondiali di Schladming dello scorso anno. Indovinate un po' in quale specialità?

La caduta dal trampolino, terribile e drammatica, avvenuta il 10 gennaio durante un allenamento a Kulm, in Austria, gli aveva provocato gravi problemi alla testa e ai polmoni, tanto che, ricoverato all'ospedale di Salisburgo, fu dichiarato fuori pericolo soltanto tre giorni più tardi. Eppure, per Thomas Morgenstern, saltatore con gli sci austriaco, tre volte medaglia d'oro alle Olimpiadi (due a Torino 2006, una a Vancouver 2010), il desiderio di confermarsi fuoriclasse assoluto a Sochi era troppo forte per non tentare l'impossibile. A distanza di tre settimane, la notizia a dir poco sorprendente: Morgenstern ce l'ha fatta. Ha ripreso a saltare e prenderà parte alla rassegna a cinque cerchi. “E' stato un momento favoloso”, le prime parole dell'atleta austriaco al termine della prima sessione di allenamento dopo l'incidente. Sarà ancora lui il saltatore da battere.

 

Agli Europei di Budapest di metà gennaio, l'acuto che ha fatto il giro del mondo. Julia Lipnitskaia, russa di Ekaterinburg (Urali asiatici), prodigio del pattinaggio artistico su ghiaccio ormai da un paio d'anni, spodesta dal trono l'azzurrissima Carolina Kostner e incassa l'oro che entra nella storia. Già, perché la Lipnitskaia, già battezzata “la bambina di ghiaccio”, ha raggiunto il traguardo di nuova regina dei pattini continentali alla tenerissima età di 15 anni, 7 mesi e 12 giorni. Mai nessuno aveva fatto meglio. Da seguire con attenzione. Potrebbe essere una delle rivelazioni di Sochi 2014.

Si chiama Armin Zöggeler, ha compiuto 40 anni lo scorso 4 gennaio, ed è uno dei più grandi atleti italiani di sempre. Per numero di medaglie conquistate nello slittino (roba da scomodare le leggende dei Giochi a cinque cerchi), ma anche e soprattutto per la cura e la dedizione ai dettagli fuori e dentro la pista che tutti gli addetti ai lavori, colleghi compresi, gli hanno sempre riconosciuto. A Sochi sarà lui, il “Cannibale”, il portabandiera della squadra azzurra. Il suo obiettivo in terra di Russia? Tagliare il traguardo della sesta medaglia olimpica consecutiva per entrare nei libri di storia dalla porta principale. Dal bronzo di Lillehammer nel 1994 al bronzo di Vancouver nel 2010. Il bilancio olimpico di Zöggeler è da primo della classe: 2 ori, 1 argento e, per l'appunto, due bronzi. Comunque vada, sarà un successo.

 

Dalla Corea del Sud con furore. E un carico di attese e di speranze che potrebbero fare la differenza. Ha 17 anni la pattinatrice che punta a mettere tutti in fila dello short track. Si chiama Shim Suk Hee ed è in testa alla classifica mondiale nei 1000 e 1500 metri. Per lei, le Olimpiadi di Sochi rappresenteranno una prima assoluta. Sì, perché la Hee ha fatto bottino pieno (2 ori e 1 bronzo) ai Giochi olimpici giovanili di Innsbruck nel 2012 e ai Mondiali di Debrecen del 2013, ma non ha mai gareggiato in un'Olimpiade Senior. Complice l'assenza di Wang Meng, 4 volte campionessa olimpica, sarà lei l'atleta da battere.

Twitter: @dario_pelizzari

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Dario Pelizzari