Olimpiadi: è scandalo biglietti
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Olimpiadi: è scandalo biglietti

Tra spalti semivuoti e difficoltà informatiche spuntano i volontari "bagarini"

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Lo scandalo dei biglietti e degli spalti mezzi vuoti non si placa e, ad oggi, sembra essere uno dei maggiori problemi del Comitato Organizzatore, se non altro perché pubblico e difficile da occultare.

I ticket office appena fuori dal perimetro di sicurezza non sono più autorizzati a vendere nulla e tutto deve passare tramite il sito ufficiale. Peccato però che non appena si riesca ad avere la disponibilità e si sia pronti a fare la transazione il sito cada lasciando l’acquirente furioso ed inerme. Peccato poi che non sia comunque facile perché se non si possiede una Visa appoggiata ad un indirizzo inglese è comunque un nulla di fatto.

In questa bagarre generale però alcuni dipendenti o volontari LOCOG si son fatti furbi e cercano di trarre un po’ di profitto extra visti i tempi di crisi. Noi lo chiamiamo bagarinaggio, loro “Criminal Offense”, il risultato è il medesimo. È un reato che può portare al ritiro immediato dell’accredito olimpico oltre ad essere considerato davvero disdicevole. Ma tutto il mondo è paese e alla fin fine, nonostante i militari e i numerosi avvisi, ieri due signore in divisa brandivano il cartello “Qui vendita biglietti” e discutevano sul prezzo incuranti di centinaia di spettatori e poliziotti, che potrebbero, se si fosse seri, metterle nei guai.

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