L'Nba celebra San Patrizio senza i Boston Celtics
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L'Nba celebra San Patrizio senza i Boston Celtics

Festeggiamenti sottotono nella lega per il patrono d'Irlanda, senza divise speciali e con la franchigia del quadrifoglio a riposo

Da sempre nella Nba San Patrizio fa rima con Boston Celtics, una delle squadre storiche della lega - insieme a New York, l'unica a farne parte sin dalla sua fondazione nel 1946 – e che deve il suo simbolo (il quadrifoglio) e il suo nome proprio alla massiccia presenza in città di immigrati irlandesi sbarcati qualche secolo fa sulle coste del Massachussets.


Tradizionalmente Boston era solita scendere in campo la sera del 17 marzo per celebrare il Saint Patrick's Day, la festa che celebra il patrono d'Irlanda, e dal 2005 lo faceva con divise speciali ideate dai marketer Nba, da sempre molti attenti alle minoranze etniche negli States. Invece per quest'anno la lega americana ha deciso di tenere a riposo i Celtics proprio nella sera della loro festa, sollevando più di qualche perplessità tra tifosi e appassioanti che si sono riversati su forum e social network lamentado di non poter seguire la squadra durante la tradizionale bevuta nei bar della città.

La scelta potrebbe dipendere dallo scarso appeal della franchigia, che al momento non annovera tra le sue file nessun All Star ma che nonostante questo si sta giocando, con Miami e Indiana, le sue chance di entrare nei playoff a Est e che ha ricevuto nuova linfa dalle trade di fine febbraio, compresa quella che ha portato a Boston il nostro Gigi Datome. Anche lui dovrà rimandare (speriamo al prossimo anno) l'appuntamento con il suo primo Patrick's Day in maglia biancoverde.

Gigi Datome con la maglia dei Boston Celtics

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Datome durante l'ultima partita dei Celtics contro Philadelphia, nella quale l'azzurro ha contribuito con 10 punti al successo di Boston.

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Teobaldo Semoli