Nba, la pallacanestro dei Rockets che cancella il tiro dalla media
Lifestyle

Nba, la pallacanestro dei Rockets che cancella il tiro dalla media

A Houston si tira solo da tre punti o da sotto canestro, aumentando l'efficienza offensiva e rivoluzionando il gioco del basket

Non saranno i primi della classe – al momento sono quarti nella durissima Western Conference – ma per molti gli Houston Rockets sono al momento la squadra più “furba” dell’Nba, capace di sfruttare a proprio vantaggio l’evoluzione del gioco al di là dell'Oceano (e non solo). Come? Eliminando quello che una volta era uno dei movimenti più tecnici e più insegnati nelle scuole basket di tutto il mondo, marchio di fabbrica di giocatori come Larry Bird, Michael Jordan e oggi Kobe Bryant: l’arresto e tiro da due punti.

Le statistiche più recenti infatti hanno confermato inequivocabilmente che i tiri migliori della pallacanestro moderna – quelli che, tenendo presente la percentuale reale (e quindi il punto in più del tiro da tre e quello in meno del tiro libero), garantiscono la maggior efficienza offensiva  – sono i tiri da tre punti e quelli vicino a canestro. Un dato di fatto che a Houston hanno resto filosofia, cancellando completamente dalla mappa di tiro quello che in America chiamano “long two”, ovvero il tiro scagliato appena dentro l'arco dei tre punti.

333657

La mappa di tiro degli Houston Rockets a confronto con quella dei New York Knicks (Credits: The Business Insider).

333659

In questo modo i Rockets hanno ridotto drasticamente il numero di tiri dalla media – dal 30% del 2011 all’attuale 11,4% – e prendono il 37,7% dei loro tiri da sotto canestro e il 33,7% da oltre l’arco, ovvero il 12% in più rispetto alle media delle squadre Nba e il 6,7% in più rispetto a qualsiasi altra squadra.

Questione di scelte, ma anche di caratteristiche dei giocatori, che spiegano (ad esempio) la differenza tra la mappa di tiro di una squadra come i New York Knicks, con un tiratore come Carmelo Anthony, e la franchigia texana che annovera tra le sue file il possibile Mvp James Harden, eccellente tiratore da tre punti e straordinario penetratore.

D’altra parte è evidente che quella di Houston, e del suo allenatore Kevin McHale, sia a tutti gli effetti un nuova filosofia di gioco che se altri allenatori dovessero decidere di sposare potrebbe decretare la progressiva estinzione del tiro dalla media, e dei giocatori specializzati nel fondamentale. Con buona pace loro e dei puristi del gioco. 

I più letti

avatar-icon

Teobaldo Semoli