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Leggende Nba: è morto Moses Malone

Addio a "The Chairman of the Boards", il re dei tabelloni che vinse il titolo con i Philadelphia 76ers nel 1983. Aveva 60 anni

A pochi giorni dalla scomparsa di Darryl Dawkins, l'Nba (e con lei tutti gli appassionati ormai negli "anta") piange un altro grande della pallacanestro: Moses Malone è morto a 60 anni nel sonno a Norfolk, dove si trovava per disputare un torneo di golf per beneficenza. A darne la notizia per primo è stato Calvin Murphy, altra leggenda del basket pro americano che si trovava con Malone nella città della Virginia per partecipare alla medesima manifestazione. 

Soprannominato "The Chairman of the Boards" per la sua capacità di dominare sotto i tabelloni a dispetto dei suoi "soli" 208 cm di altezza, Moses Malone è stato uno dei grandissimi protagonisti della pallacanestro americana degli anni Ottanta-Novanta. In particolare, nel 1983 Malone portò al titolo Nba i Philadelphia 76ers da Mvp delle Finals, dominando i Los Angeles Lakers insieme con Julius Erving.


Inserito nella lista dei 50 migliori giocatori Nba di sempre, Moses Malone fu anche il primo a passare direttamente dall'high-school all'Nba, dove venne eletto per ben tre volte migliore giocatore della stagione (1978-1979, 1981-1982 e 1982-1983), chiudendo poi la carriera con 27.409 punti in tabellino (8° di ogni epoca, con una media di 20,6 a partita) e 16.212 rimbalzi (5° di sempre). 

Oltre che per quella dei Philadelphia 76ers, giocò con la maglia degli Houston Rockets, degli allora Washington Bullets, degli Atlanta Hawks, dei Milwakee Bucks e dei San Antonio Spurs, con cui si ritirò al termine della stagione 1994-1995. Sei anni dopo, nel 2001, venne inserito nella "Basketball Hall of Fame"di Springfield, Massachusetts, "l'arca della gloria" che raccoglie i più grandi nomi della storia del basket mondiale. Quasi scontato che a introdurre il discorso di Moses in occasione della cerimonia di accoglienza fosse il suo compagno e amico "Doctor J", tra i tanti a piangere ora la scomparsa di un campione vero, dentro e fuori dal campo.

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Paolo Corio