Nba al via: la stagione vista da Tranquillo
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Nba al via: la stagione vista da Tranquillo

La voce del basket di Sky dice la sua sugli Heat, sul ritorno di Rose, sugli italiani e su tutte le novità del torneo - D'Antoni: vedrete i miei Lakers

Il countdown sul sito ufficiale dell'Nba sta ormai scandendo solo le ore: la nuova stagione è al via e il primo appuntamento per gli appassionati del basket americano è all'1 di notte (ora italiana) di mercoledì 30 ottobre per la sfida tra i campioni uscenti, i Miami Heat ed i Chicago Bulls non più orfani di Derrick Rose. Match che sarà trasmesso in diretta da Sky e commentato, insieme con l'inseparabile Federico Buffa, dalla voce per eccellenza dell'Nba Flavio Tranquillo, contattato da Panorama.it proprio alla vigilia della palla a due che inaugurerà il torneo 2013-2014 all'American Airlines Arena.

Flavio, gli Heat sono dati come favoriti: riusciranno davvero a fare il tris emulando i Bulls di Michael Jordan e i Lakers della coppia Kobe-Shaq?
"Ogni volta che una squadra è chiamata a replicarsi, l'impresa si fa sempre più ardua in termini assoluti. Tuttavia, mentre di Miami si può avere una certa idea, è più difficile dire lo stesso delle avversarie: in altre parole, per LeBron e compagni vincere il terzo anello consecutivo non sarà una passeggiata, ma a naso rimangono i favoriti per il titolo 2014".

Durante la pre-season si è parlato anche molto dei 189 milioni di dollari investiti sul mercato dai Brooklyn Nets: il tuo giudizio?
"Posto che, se li hai e li puoi spendere, sei liberissimo di farlo, ho l'impressione che li abbiano utilizzati più per ammonticchiare giocatori che per creare una squadra strutturalmente forte. Staremo a vedere, anche se sulla carta non sono convinto che tutti quei nomi possano sommarsi in maniera efficace e per di più nei tempi imposti dall'anagrafe e dalle aspettative di tifosi e proprietà, cioè subito".

Quali franchigie ritieni invece sicuramente in grado di dire la loro questa stagione?
"Con il ritorno di Rose a fianco di Noah credo che Chicago sia in assoluto la squadra che si è più rafforzata rispetto al passato, l'unica accreditata antagonista degli Heat a Est. Dall'altra parte c'è invece Oklahoma City, da rispettare comunque tantissimo, e poi credo che almeno una delle due tra Los Angeles Clippers e Houston Rockets sarà 'da corsa', così come lo sono già i Golden State Warriors, destinati solo a migliorare nel tempo. E poi - come insegna la storia - non vanno mai dimenticati i San Antonio Spurs".

Hai già citato il ritrovato Rose: oltre a lui, quali potrebbero essere i nuovi protagonisti dell'Nba a fianco ovviamente dei "soliti noti"?
"Ce ne sono tanti potenzialmente interessanti, ma penso che questa sarà soprattutto la stagione della definitiva esplosione nei Warriors di Stephen Curry, che ha ormai raggiunto una maturità spaventosa. Sempre tra le guardie attendo con interesse Kyrie Irving dei Cleveland Cavaliers, mentre sotto canestro mi incuriosisce Anthony Davis dei New Orleans Pelicans, che dopo il primo anno passato a capire come funziona il basket Nba credo inizierà a ingranare le marce buone per scalarlo".

Veniamo agli italiani, partendo dal trasferimento di Marco Belinelli ai San Antonio Spurs di Gregg Popovich, che l'ha già elogiato più di una volta: l'uomo giusto al posto giusto?
"Credo che Marco abbia negli Spurs l'occasione definitiva per essere felice e soddisfatto di sé: può quindi veramente essere l'uomo giusto al posto giusto, perché San Antonio è il posto che ti fa sentire un giocatore importante indipendentemente dal minutaggio. Deve però capire un sistema - quello di Popovich - che è molto particolare: Marco deve allora avere pazienza e, se ci riuscirà, verrà di sicuro ricompensato".

Come vedi invece lo sbarco di Andrea Bargnani a New York?
"A Toronto Andrea era su un binario morto, quindi doveva andar via a tutti i costi. Certo la 'Grande Mela' è una destinazione particolare, faccio fatica a immaginarcelo, però attenderei prima di fargli le pulci... Ormai di Bargnani siamo abituati a guardare la parte vuota del bicchiere, ma c'è anche quella piena, che è bella consistente: malgrado New York sia uno dei posti più terribili del mondo per la pressione che ti getta addosso, è anche un luogo dove le luci non sono puntate solo di lui e quindi dove Bargnani può paradossalmente concentrarsi sul giocare a pallacanestro. Cosa che per inciso gli riesce benissimo".

Chiudiamo con il convalescente Danilo Gallinari e l'esordiente Gigi Datome...
"Gallinari va solo aspettato, dopo di che ha già dimostrato di poter essere un assoluto protagonista nell'Nba. Datome, che tra l'altro ha saltato tutta la pre-season per infortunio, deve impiegare questo primo anno per convincere e convincersi. Credo che Gigi non sarà mai un titolare Nba, ma di sicuro è un giocatore Nba non solo per doti tecniche ma anche per intelligenza; e ha pure tutte le caratteristiche per diventare uno specialista".

Ancora una volta la stagione del basket Nba potrà essere seguita in Italia su Sky, con in programma quattro partite settimanali, tra cui la novità del match della domenica in prima serata.

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Paolo Corio