
Conteleaks: i migliori 11 italiani della 14a giornata
Da Sepe a Zaza, ecco i giocatori che nell'ultimo turno di Campionato si sono guadagnati una potenziale chiamata in azzurro dal ct dell'Italia
Un po' per gioco, un po' per necessità di accendere i riflettori sui giocatori made in Italy visti i tempi di magra del calcio italiano, proponiamo la formazione che il c.t. della Nazionale, Antonio Conte, manderebbe in campo se dovesse scegliere i suoi alfieri basandosi soltanto sulle prestazioni nell'ultimo turno di campionato. Tra le stelle acclamate, alcuni giocatori che hanno dimostrato sul campo di avere i numeri per indossare l'azzurro. Il modulo? Squadra che vince, non si cambia: si inizia con il 3-5-2, poi si vedrà.
Luigi Sepe (Empoli)
Puntuale su Ghoulam, preciso su Hamsik, ipnotico su Callejon, meraviglioso su De Guzman: insuperabile. Come il tonno, anzi, di più.
Luca Antonelli (Genoa)
Segna contro il Milan il suo terzo gol stagionale e infiamma il popolo di fede rossoblù con una prova maiuscola, colma di intuito, saggezza tattica e fiato. Capitano.
Daniele Rugani (Empoli)
Ecco perché presto o tardi la Juventus lo farà suo. Il giovanissimo (ha 20 anni) centrale toscano lascia il San Paolo senza fiato sia per il gol (il secondo in questo campionato) sia per la determinazione (e l'efficacia) che dimostra in fase difensiva.
Fabiano Santacroce (Parma)
Si batte come deve e come può per arginare le folate offensive della Lazio e conferma di avere i piedi buoni nel cross che consegna il vantaggio alla squadra ducale. Nella stagione del tormento parmense, una piacevole (ri)scoperta.
Alessandro Florenzi (Roma)
E' il jolly della squadra di Garcia, l'uomo capace di ricoprire più ruoli in campo, tra difesa e attacco, contenimento e ripartenze. Ha due polmoni che nemmeno il sub Umberto Pellizzari. Contro il Sassuolo, pennella cross con i fiocchi e non molla mai. Giallorosso dentro.
Simone Verdi (Empoli)
Il gol del vantaggio contro il Napoli (il primo in Serie A), la ciliegina su una prestazione super, da protagonista assoluto.
Mirko Valdifiori (Empoli)
Una vita da mediano a fare legna tra i cadetti, poi l'esplosione a 28 anni sui campi del massimo campionato. A Napoli, lavora sodo su ogni pallone.
Luca Cigarini (Atalanta)
Porta la sua firma il pallone che consente a Benalouane di riportare sotto l'Atalanta nella gara contro il Cesena. Per tutta la gara, è indispensabile come l'aria nel centrocampo neroazzurro per qualità e quantità.
Luca Rizzo (Sampdoria)
Ha 22 anni e non aveva ancora giocato una gara dal primo all'ultimo minuto nella Serie A. I numeri ci sono, il coraggio pure. Contro il Verona, una "prima" da incorniciare.
Manolo Gabbiadini (Sampdoria)
Ecco perché il Napoli sarebbe felice e pure di più di farlo suo già a gennaio. Personalità e due piedi da standing ovation. I tre punti raccolti dalla formazione di Mihajlovic contro il Verona sono anche e soprattutto merito suo.
Simone Zaza (Sassuolo)
Semplicemente, incontenibile. Citofonare Roma per dettagli: quando Zaza si illumina diventa un fenomeno. Fa il corsaro nel gol del vantaggio neroverde, strappando con i denti un pallone a De Sanctis. Pochi istanti dopo, il bis. Con una galoppata che termina con un tiro da applausi. Viva la barba, la sua.
La panchina (lunga)
Portieri: Perin e Sorrentino
Difensori: Bonucci, Izzo, Gastaldello, Acerbi e Cannavaro
Centrocampisti: Croce, Bertolacci, Mauri, Rigoni, Missiroli
Attaccanti: Bianchi, Meggiorini, Paloschi, Palladino, Okaka, Sansone, Toni