Napoli: -2 punti. Ma la sentenza boccia Palazzi
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Napoli: -2 punti. Ma la sentenza boccia Palazzi

Smontato il lavoro della Procura federale. Era già successo con Conte e gli altri... Eppure Abete lo ha appena confermato per altri quattro anni

La sentenza della Disciplinare che ha tolto al Napoli 2 punti in classifica e squalificato per 6 mesi Cannavaro e Grava con effetto immediato rappresentano prima di tutto un problema per il club di De Laurentiis che in primo grado ha perso la sua battaglia. Il Napoli puntava ad uscire prosciolto dal processo sulla vicenda-Gianello considerandosi 'parte lesa'. Invece si vede punire duramente ed è costretto ora ad iniziare il lungo iter tra Corte di Giustizia federale e Tnas che potrebbe restituirgli qualcosa (magari un punto), ma che si concluderà a primavera inoltrata minando anche le certezze di classifica della squadra di Mazzarri impegnata nella volata tra scudetto e Champions con Juventus, Inter, Lazio e le altre.

Un danno non da poco che era stato evocato per tempo da De Laurentiis e dall'avvocato Grassani che si battono per la revisione dell'istituto della responsabilità oggettiva, appoggiati anche da altri presidenti, ma che ritenevano che la vicenda del Napoli inguaiato dall'ex terzo portiere a fine contratto potesse già rappresentare un'unicum rispetto alle altre dei vari filoni dell'inchiesta che sta sconquassando il mondo del calcio.

Invece non è stato così e sotto i colpi della Disciplinare di Sergio Artico è caduto anche il Procuratore federale Palazzi. La sentenza di primo grado è una bocciatura su tutta la linea del suo lavoro. Palazzi aveva aderito alla richiesta di patteggiamento proposta da Gianello ("non ha negato quindi ha collaborato") e se l'è vista respingere perché non supportata da effettiva partecipazione del calciatore all'inchiesta: squalifica di 3 anni e 3 mesi.

Aveva chiesto per il Napoli una sorta di patteggiamento mascherato (1 punto e 100mila euro di multa) ed è stato sbugiardato dalla Disciplinare che non poteva accettare due pesi e due misure rispetto, ad esempio, al Portogruaro. Cancellate in un colpo solo le attenuanti che Palazzi aveva concesso al club e che in parte riscrivevano in tono garantista la responsabilità oggettiva: 2 punti di penalizzazione come da tariffario in questa vicenda.

Uno schema simile a quanto accaduto lo scorso agosto quando il patteggiamento rifiutato era stato quello concesso tra le polemiche ad Antonio Conte (3 mesi e 200mila euro di multa). Allora la Disciplinare lo aveva definito "non congruo" e invece serviva a Palazzi per blindare una sentenza che nei tre gradi di giudizio si è sgretolata sotto i colpi di errori e incongruenze evidenti.

La parabola di Conte è nota a tutti: da una richiesta di 1 anno e 3 mesi al maxisconto a 4 mesi concesso dal Tnas. In tutto, però, nel terzo processo sul calcioscommesse sono stati 12 i prosciolti e, soprattutto, è via via caduta la credibilità dei due pentiti su cui poggiava l'intero impianto accusatorio e che Palazzi aveva difeso con foga anche in aula. Non credibile Andrea Masiello e, dunque, prosciolti Bonucci, Pepe, Di Vaio, Belmonte, Salvatore Masiello, Padelli e Vives e derubricato in omessa denuncia Portanova. Per molti di loro l'ipotesi della Procura Federale era stata una condanna per illecito consumato.

E poi solo parzialmente credibile Filippo Carobbio con caduta prima delle accuse sulla presunta combine di Novara-Siena e poi del cosiddetto 'teorema Mastronunzio' tanto che Conte è tornato in panchina con il forte sospetto di essere stato punito non si capisce per cosa.

Palazzi è un ottimo investigatore al servizio della giustizia sportiva, ma l'impressione è che la complessità degli intrecci dei diversi filoni del calcioscommesse e la diversa calendarizzazione delle inchieste lo stia mandando in confusione. Le ultime bocciature pesano. E' probabile che l'istituto della responsabilità oggettiva vada riscritto e adeguato al nuovo status delle società calcistiche, alcune delle quali quotate anche in Borsa. La Procura federale ha cercato una terza via, modulandola autonomamente a seconda dei casi, ma i risultati negli ultimi mesi non sono stati eccezionali.

Il presidente della Figc Abete ha appena rinnovata il mandato a Palazzi per altri quattro anni. Scelta ampiamente condivisa, ma ora bisogna cambiare qualcosa. Stanno per arrivare i nuovi filoni e non si può sbagliare.

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Giovanni Capuano