Mondiale 2015: gli obiettivi e i pronostici di tutti i piloti della MotoGP
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Mondiale 2015: gli obiettivi e i pronostici di tutti i piloti della MotoGP

La prima gara in Qatar ha già fatto vedere che sarà una stagione combattuta. Come confermano gli stessi protagonisti

Karel Abraham (AB Motoracing)

"Quest'anno mi aspettano due sfide. La prima riguarda il lavoro, voglio essere tra i migliori piloti della categoria Open e battere qualche moto Factory; la seconda riguarda lo studio: devo passare l'esame di matematica all'università! So che non ho ancora sfruttato al massimo le potenzialità della Honda RC213V-RS e che posso ottenere risultati migliori: ci proverò mettendoci tutta la concentrazione che posso. L'anno scorso abbiamo sofferto qualche problema tecnico, ma la stagione è stata abbastanza soddisfacente e intendo proseguire su questa strada. La moto che sto guidando è il top: non è potente come la precedente, una Ducati, ma è bilanciata e ho trovato un buon feeling. Con i tecnici lavorerò sull'elettronica, perché al momento non mi permette di utilizzare la potenza del motore. Tutte le moto hanno fatto progressi e sono curioso di vedere come si comporteranno le nuove entrate Aprilia e Suzuki".

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Álvaro Bautista (Aprilia Racing Team Gresini)

"Con il serbatoio pieno mi sono trovato bene sulla RS-GP e nel box sono emerse parecchie idee interessanti da sviluppare. Tra le varie cose, abbiamo provato diverse soluzioni per il telaio, per cercare di migliorare l'ingresso in curva, ottenere maggiore feeling con l'avantreno ed eliminare le vibrazione a centro curva. Come tutta la squadra, sono motivato per questa nuova avventura: il primo obiettivo del Campionato rimane lo sviluppo, ora non ha senso concentrarci sui risultati in pista".

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Marco Melandri (Aprilia Racing Team Gresini)

"Con il progetto siamo partiti un anno prima del previsto: naturale che il 2015 sarà una stagione di rivoluzioni continue e collaudi, in modo da arrivare al 2016 con una moto Factory a disposizione. Sono stato catapultato in una nuova categoria partendo da zero (non guidavo una MotoGP dal 2010) e i mesi invernali sono stati tosti. Non ho ancora trovato il feeling con la RS-GP e se non ho fiducia nella moto, non riesco a guidare nemmeno all'80% delle mie potenzialità. Mi sto impegnando al massimo per capire un po' di più questa Aprilia. Per ora l'importante è recuperare maggiori informazioni possibili e nei test ho puntato a questo: abbiamo provato vari setup per individuare la soluzione giusta e io e la squadra ci rendiamo conto che c'è ancora tantissimo lavoro da fare. Sulla moto e su me stesso".

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Stefan Bradl (Athinà Forward Racing)

"Arrivo in una nuova squadra dopo tre anni in sella alla Honda del team di Cecchinello. Adattarmi alla nuova moto nel minor tempo possibile è la prima sfida e tutti nel team stanno svolgendo un gran lavoro per permettermi di essere da subito competitivo. La Yamaha lo scorso anno è stata campione del mondo tra le Open: il mio obiettivo è puntare al vertice della categoria. So che ci sarà da lottare, in particolare con i piloti del team Aspar, Avintia e Aprilia, ma sono carico. Devo ancora conoscere tutti i punti di forza della moto: di sicuro la Forward ha molta trazione al posteriore e mi permette di sfruttare al massimo le gomme in curva, però l'elettronica è ancora da sistemare e credo che questo lavoro ci impegnerà per tutta la stagione".

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Loris Baz (Athinà Forward Racing)

"Provengo dalla World Superbike, una categoria completamente diversa rispetto alla MotoGP. Fisicamente, ho lavorato molto durante l'inverno per rafforzare la parte superiore del corpo, che con queste moto è messa a dura prova in frenata. Mi sento in forma e pronto per questa nuova sfida: il mio obiettivo è diventare competitivo tra le Open entro l'estate. Della Yamaha Forward mi piace la guida e apprezzo il clima all'interno del team: per me è difficile conoscere la moto in ogni suo aspetto e tutti i tecnici svolgono un gran lavoro per aiutarmi. Appena salito in sella, mi ha sorpreso la rigidità della moto e delle gomme, ma ora mi trovo a mio agio. Devo ancora imparare a gestire i freni in carbonio e controllarli con condizioni meteo diverse. Mi auguro che io e Stefan (Bradl, ndr) collaboreremo al meglio per sviluppare la moto nel minore tempo possibile, anche perché il mio compagno di team è uno dei migliori rider del campionato".

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Héctor Barberá (Avintia Racing)

"Quest'anno devo essere il primo pilota della classe Open. Sto bene, la moto è buona e mi trovo alla grande con il team, che è di altissimo livello. Ho grandissima fiducia nella moto: la Desmosedici è più gestibile, guido come mi piace e riesco a dare gas come voglio. Questa Ducati è la migliore moto che ho guidato da quando corro nella MotoGP: per migliorarla ulteriormente, dobbiamo aggiungere opzioni al software".

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Mike Di Meglio (Avintia Racing)

"La mia sfida è essere il migliore pilota della classe Open. Essere più leggero è fondamentale per aumentare la velocità in sella e in inverno ho lavorato molto per perdere peso. La Ducati Desmosedici è competitiva: per me è una moto nuova e devo conoscerla più approfonditamente, ma sono già soddisfatto della sua potenza: superare i piloti sul traguardo bilancia i metri di distacco che prendo in curva. Dobbiamo migliorarla proprio in questo aspetto: riuscire a curvare più velocemente e tenere meglio la moto in uscita. Per il secondo anno faccio parte di questa squadra: lavorare con le stesse persone dà un valore aggiunto e Héctor (Barberá, ndr) sarà il mio rivale principale in pista, perché ha già guidato una Ducati dimostrando la sua bravura".

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Cal Crutchlow (CWM LCR Honda)

"Il lavoro sta procedendo bene, ma devo fare ancora dei progressi per sentirmi a mio agio sulla RC213V. La velocità è eccellente: rispetto agli altri piloti, però, ho un grosso svantaggio, dovuto alla scarsa confidenza con la moto. Rispetto a loro rischio meno in staccata, comunque credo che raggiungere le loro prestazione sia soltanto una questione di tempo. Rimane un problema con la leva del freno: con il team continua la messa a punto, stiamo facendo il massimo con quello che abbiamo a disposizione e ringrazio tutti i tecnici per la loro dedizione al progetto".

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Jack Miller (CWM LCR Honda)

"Ogni giorno che passa, mi rendo conto di quanto debba imparare nella classe regina. Per cominciare devo perfezionare lo stile di guida, essere meno aggressivo, più fluido, e trovare il modo di sollevare la moto in un lampo: per questa ultima sfida, conto che il fisico mi dia una mano. L'unico metodo per imparare? Stare in sella più tempo che posso, così acquisisco fiducia in me e nella mia moto. Ora il feeling con le gomme dure è decisamente buono, anche quando sono molto consumate. Sono pronto per la sfida".

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Eugene Laverty (Drive M7 Aspar)

"Alla mia prima stagione nella MotoGP, dopo gli anni nel Mondiale Superbike, cercherò di lottare con i piloti dei team Factory e di entrare nei top 3 della categoria Open: gli avversari saranno il mio compagno di squadra Nicky Hayden e Stefan Bradl, lo so già. Per affrontare il Campionato mi sono preparato bene atleticamente e mi sono trovato a mio agio sulla mia Honda. Mi aspetta un duro lavoro per comprendere totalmente come si comportano gli pneumatici, anche se conto di trovare presto un buon feeling. Ho fiducia nella moto: bisogna migliorare l'accelerazione nelle curve lente, ma sono soddisfatto della velocità massima che raggiunge. Nicky (Hayden, ndr) è il migliore compagno di team che potessi desiderare: campione del mondo nel 2006, mi insegnerà tantissimo; la lotta interna sarà dura, ma preferisco avere un avversario forte come lui piuttosto che un debuttante".

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Nicky Hayden (Drive M7 Aspar)

"Punto a recuperare fisicamente e guidare al mio massimo livello: l'anno scorso è stato complicato, tra infortuni e operazioni, e le prestazioni non mi hanno di certo soddisfatto. L'obiettivo è essere il n°1 tra i rider Open. E divertirmi: il motivo principale per cui corro è il piacere che mi dà la pista. I meccanici sono straordinari: siamo un team privato qundi le risorse sono limitate, eppure i risultati arrivano, così come è arrivato un motore più potente dalla Honda. Ora dobbiamo adeguare l'elettronica e lo chassis per gestire al massimo la potenza. Non perdo tempo a pensare a piloti e moto avversari, altrimenti impazzirei: il livello di quest'anno è il più alto che abbia mai visto nella MotogGP. Eugene (Laverty, ndr) non ha esperienza nella classe regina, ma questo è un fattore positivo perché non ha termini di paragone e fornisce informazioni di base molto utili. Sarà comunque dura batterlo, perché vedo che migliora di giorno in giorno".

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Andrea Dovizioso (Ducati Team)

"Voglio vincere una gara, finalmente, e salire su parecchi podi. Sono preparato fisicamente e mi sento a posto mentalmente perché l'esperienza in Ducati mi ha fatto crescere e ora approccio le diverse situazioni con un atteggiamento migliore. La Ducati Desmosedici è completamente nuova, ma sono molto fiducioso del lavoro che stiamo svolgendo e dei risultati che otterremo. Dovremo mettere a punto la posizione di guida (per evitare più angoli possibili) e migliorare la frenata. Ora però la moto riesce a entrare in curva e girare come quelle avversarie: era un limite troppo grosso, in passato, per poter competere contro Honda e Yamaha. In particolare temo la seconda, perché ha fatto un salto enorme in avanti. Andrea (Iannone, ndr), mio nuovo compagno di box, è molto veloce e mi sprona a fare il meglio".

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Andrea Iannone (Ducati Team)

"Proverò a lottare in ogni gara per le prime posizioni. Un voto a me stesso? Un bel 10, perché so di aver svolto un buon lavoro durante l’inverno. Arrivato a 25 anni, credo che di aver raggiunto la maturità che mi serve per ponderare le decisioni; e al tempo stesso ho ancora l’età per seguire l'istinto: il giusto compromesso, insomma, anche se so di dover ancora impegnarmi tanto perché c'è sempre un margine di miglioramento. Essere un pilota ufficiale mi rende orgoglioso e sono fiducioso del progetto, perché è stato studiato attentamente e costruito, nel 2014, dopo un'infinità di prove. Andrea (Dovizoso, ndr) porta nel box un’esperienza incredibile; si è dedicato molto allo sviluppo della Ducati e di altre moto Factory. Ed è un pilota fortissimo e veloce: per me rappresenta una motivazione in più per dare il massimo".

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Bradley Smith (Monster Yamaha Tech 3)

"Lotterò per essere il migliore pilota dei team satellite. Penso che otterrò risultati superiori all'anno scorso perché, grazie al podio del 2014, credo di più nelle mie capacità. Dal punto di vista fisico mi sento forte; dal punto di vista tecnico devo invece lavorare sullo stile di guida per renderlo un po' più morbido e adattarlo alla Yamaha M1, in particolare quando affronto le curve in velocità. In questi mesi abbiamo risolto un problema importante: le prestazioni della moto a serbatoio pieno sono migliorate tantissimo e sono contento anche del setting di base. La stabilità in staccata, invece, ha bisogno di ulteriori modifiche, in modo che possa frenare più tardi possibile. Temo la Ducati, che ha dimostrato un ottimo passo e i rookie: Macverick Vinales è andato davvero forte nei test. Il mio compagno di team Pol (Espargaró, ndr) è veloce, competitivo, e vuole battermi. Come io voglio battere lui: se ci sproneremo a vicenda, ne trarremo vantaggio noi e, di conseguenza, la squadra".

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Pol Espargaró (Monster Yamaha Tech 3)

"Punto a risultati migliori rispetto al 2014. Voglio conquistare punti e ho grande fiducia nei miei mezzi, come in quelli della M1: credo che la fiducia sia indispensabile, in particolare nei momenti in cui qualcosa va storto e il morale è basso. L'anno scorso ho commesso un sacco di errori ma mi è servito. Fisicamente sto bene, tecnicamente devo migliorare tantissimo, per esempio bisogna che impari a guidare con maggiore dolcezza. Con i tecnici dovrò perfezionare la trazione per avere più accelerazione e sfruttare al meglio la potenza della moto in curva. In questo mi aiuterà Bradley (Smith, ndr): tra compagni di scuderia bisogna sempre darsi una mano per il bene della squadra”.

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Valentino Rossi (Yamaha MotoGP)

"La moto è superiore rispetto al 2014 e questo è ciò che conta. Credo sarà una buona stagione: ci sono molti piloti che saranno veloci e vicini l’un l’altro e per stare davanti a tutti dovrò come sempre dare il 100%. Il nuovo cambio lavora bene e mi aiuta molto in frenata: non è un vantaggio enorme, ma contribuisce comunque a ottenere risultati migliori. Insieme al mio team sono pronto per la battaglia".

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Jorge Lorenzo (Yamaha MotoGP)

"Credo di avere un ampio margine di miglioramento, perché continueremo - io e la squadra - a sviluppare la M1. Ho fiducia nelle nostre capacità, anche se gli avversari hanno fatto progressi notevoli al pari di noi. In generale la M1 si comporta bene e l'idea di una nuova stagione di sfide mi esalta".

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Alex De Angelis (Octo IodaRacing Team)

"Una squadra piccola come la nostra, che non è supportata direttamente da una casa madre, si imbatte in molte difficoltà, ma la squadra ha già ottenuto risultati eccellenti. Sono davvero soddisfatto di come sia cresciuta l'Aprilia ART in questi mesi grazie al lavoro svolto nel box insieme ai ragazzi. C'è ancora tanto da fare, ma sappiamo di non essere lontani dai piloti top".

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Danilo Petrucci (Pramac Racing)

"Guido una MotoGP per la prima volta: il mio obiettivo è capirci il più possibile e divertirmi. So che non sarà facile raggiungere il livello dei piloti migliori, soprattutto nei tempi: ci proverò allora nelle prestazioni in pista. Mi sono allenato molto, ma guidare un prototipo è molto più impegnativo: al proposito, sto anche cercando di dimagrire di qualche chilo senza perdere in forza muscolare. In sella devo poi essere più costante sul passo di gara perché consumo molto la gomma posteriore. In ogni caso, la Ducati Desmosedici mi piace molto: ha un grosso potenziale - come già dimostrato dai piloti precedenti - e ora tocca a me portarla al massimo delle prestazioni. Yonny (Hernández, ndr), oltre a essere un ragazzo calmo e in gamba, è un ottimo metro di paragone come compagno di squadra perché è molto veloce ed è uno stimolo in più".

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Yonny Hernández (Pramac Racing)

"Il mio obiettivo è entrare nei primi 10 rider a fine stagione. Devo recuperare da un infortunio alla spalla e imparare a rendere al massimo atleticamente: soltanto così riuscirò a ottenere il massimo dalla moto gara dopo gara. La Desmosedici è migliore rispetto all'anno scorso. Tra i dettagli da mettere a punto, io e la squadra dovremo trovare il metodo di allungare la vita agli pneumatici, che si consumano alla svelta. Chi temo? Andrea Dovizioso e Andrea Iannone: la Ducati ufficiale ha fatto progressi enormi".

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Dani Pedrosa (Repsol Honda Team)

"Ho grande fiducia nel team e nella moto, che è migliorata tanto. Devo ringraziare la squadra, alla quale si sono aggiunti nuovi ragazzi, per come si è data da fare in questi mesi. Ora sta a me sfruttare al meglio il gran lavoro che tutti abbiamo svolto".

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Marc Márquez (Repsol Honda)

"I test, così come la prima gara della stagione, hanno dimostrato che quest’anno ci sono molti rider veloci su altrettante moto veloci. Sarà un Motomondiale emozionante e che ci regalerà sorprese. Da parte mia, ovviamente, l'obiettivo è quello di continuare un protagonista assoluto, anche se so che ci sarà da lottare più che nelle scorse stagioni".

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Macverick Viñales (Macverick Viñales)

“La sfida principale è riuscire a capire la Suzuki GSX-RR: soltanto così potrò trovare il modo per migliorarla. Parto da una buona base e credo che potrò stare nella Top 10: per me è tutto nuovo, soprattutto la potenza della moto. Ho moltissimo da imparare, quindi sto lavorando sodo più per adeguare il mio stile di guida che per apportare modifiche. Ho capito che è fondamentale riuscire a interpretare correttamente i feedback che ho durante la guida e trasmetterli in maniera corretta e costruttiva agli ingegneri. La moto mi piace, ha molto potenziale, una buona impostazione di base e un ottimo telaio che la rende agile e snella e mi permette di spingere forte. Il motore è da mettere a punto, manca ancora un po’ di potenza; gli sviluppi sull'elettronica, in particolare sul traction control, hanno migliorato la trazione. Il rapporto con il mio compagno di box Aleix (Espargaró, ndr) è buono, ci conosciamo da tempo ed è un pilota valido. Nel team lavoriamo in armonia e abbiamo modo di confrontarci su molti aspetti, sebbene lui abbia dalla sua molta più esperienza di me".

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Aleix Espargaró (Macverick Viñales)

"Quest'anno vorrei avvicinarmi ai migliori, anche se ho ancora qualche fastidio al ginocchio che mi ha impedito di allenarmi al 100% in inverno. Io e il team dobbiamo migliorare l’elettronica, in particolare il controllo di trazione, che ci renderebbe più competitivi. Guardando più lontano, l'obiettivo è ottenere una maggiore potenza: ci mancano i cavalli, anche se gli ingegneri ci stanno lavorando. La squadra mi piace molto: sembra di essere in una famiglia, anche se è un team ufficiale e il lavoro è impostato sempre in maniera seria e rigorosa. Le performance di telaio e ciclistica della moto sono eccellenti, e la GSX-RR è molto facile da guidare perché è agile e la posizione di guida mi consente di affrontare staccate profonde e mi dà sicurezza nei cambi di direzione. Conosco Maverick (Viñales, ndr) da un po' di tempo, in inverno ci siamo divertiti con le moto da cross e il rapporto è buono. Lui è un rookie e gli manca esperienza in classe regina, ma sta già andando fortissimo. Questo è positivo perché, quando le prestazioni dei piloti sono simili, è più facile sviluppare e dare indicazioni utili ai tecnici”.

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Cristina Marinoni