MotoGP. Rossi: ”I miei erano solo consigli”
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MotoGP. Rossi: ”I miei erano solo consigli”

Stoner ok, Lorenzo ko. Le pagelle del Gp d'Olanda ad Assen

di Alice Margaria

Il GP di Assen è stata una bella gara, entusiasmante e - nel bene e nel male –  non scontata. Dopo i 26 giri sull'asciutto, sono arrivati a prendere la bandiera a scacchi solo 14 piloti: tutti a punti.

Per una volta, la chiave di lettura non va cercata nella scelta delle gomme (tutti con la dura al posteriore e tutti con la morbida davanti eccetto Rossi, Hayden, Spies, Lorenzo, Dovizioso, Crutchlow e Barberà, che hanno scelto la dura all'anteriore). Ovvero: questa volta la discriminante “gomma” ha colpito uno solo, Valentino Rossi, che si ritrova con una gomma desciappata che perde i pezzi strada facendo, costringendo il pluricampione ad un pit stop a metà gara per un cambio gomme e al rientro in pista, concludendo in tredicesima e penultima posizione, davanti ad Ellison.

”Purtroppo abbiamo avuto un problema sul lato destro della gomma – ha detto Valentino Rossi - perché sono saltati via i pezzi. Peccato perché ad un certo punto ero addirittura 5° e stavo aspettando di vedere se riuscivo a battere Hayden entro la fine della gara. Ma così con quella gomma non potevo proseguire, tra l'altro in gara avevo tantissimo chattering con la gomma dura, poi sono rientrato con una morbida, ma comunque il chattering è rimasto. Nelle dichiarazioni di ieri io ho detto delle cose normalissime. Fortunatamente ho sempre corso con grandi moto e grandi squadre e quindi il mio era solo un consiglio. Dobbiamo provarci fino alla fine, io cerco sempre di dare un sacco di indicazioni alla Ducati e mettere sul piatto la mia esperienza, quindi speriamo di riuscire ad andare avanti. I problemi sono sempre gli stessi: la moto non ha grip davanti, quindi per fermarci o per chiudere le curve ci mettiamo più degli altri. I pezzi nuovi che dovrebbero arrivare da Ducati, stando a quello che dicono, sono di sicuro un motore un po' più dolce, per il resto dovreste chiederlo a loro, io non so cos'altro deve arrivare da Ducati... Con l'arrivo dell'AUDI sono tutti 'eccitati' perché è un partner di altissimo livello quindi ci si aspetta qualcosa in più, però noi adesso ci dobbiamo concentrare su domenica prossima e andare più forte possibile”.

L'altra discriminante per decifrare la gara di oggi sta in ciò che è accaduto alla prima curva, subito dopo il via: Alvaro Bautista fa una staccata improbabile e va a centrare in scivolata a gran velocità Jorge Lorenzo, mentre è terzo. Per Jorge, che scivolò anche lo scorso anno, è la seconda caduta consecutiva sul tracciato olandese; la gara del leader del mondiale finisce qui.

Vince Casey Stoner (Honda HRC), nella sua terza vittoria stagionale. Il temerario australiano, malconcio per un terrificante highside di cui è stato vittima nelle prove di ieri (dove ha riportato una brutta botta all'anca, peraltro mai curata), dopo un warm up in terza posizione scatta bene dalla pole in sella alla sua RC213V dal telaio nuovo, gentilmente offerto da una Honda che evidentemente ha tutte le intenzioni di vincere il mondiale. Noncurante delle sue dimissioni.

Stoner spinge per tutta la gara dietro al compagno di squadra Pedrosa fino a sfoderare il suo rinomato micidiale attacco. E' imprendibile e va così a vincere con quasi 5 secondi di distacco dal compagno di squadra spagnolo.

“Non doveva andare in questo modo: – ha detto l'australiano prendendo come di consueto tutti in contropiede - ho scoperto ora che Lorenzo è stato fatto fuori alla prima curva e non è questo per me il modo migliore per prendere punti in campionato! In alcuni tratti mi sentivo un po' stanco, ho cambiato un po' di volte posizione sulla moto e ho aumentato il ritmo nel modo giusto”.

E riguardo all'infortunio, di cui non parla se non stimolato da domande: ”Non sto benissimo, è stata una delle cadute più brutte della mia carriera e chiaramente ho dovuto trovare qualcosa in più dentro di me. Il corpo trova sempre un'alternativa per avere il passo; devo ringraziare il mio corpo, che quando qualcosa non va, compensa da un'altra parte, ma anche la mia moto che oggi era perfetta. Per quanto riguarda le gomme, noi distruggiamo sempre le gomme sulla sinistra ma le morbide di oggi si sono comportate meglio”.

Ora Stoner con i suoi 140 punti in classifica ha raggiunto Lorenzo: il mondiale è quanto mai aperto!
Dani Pedrosa (Honda HRC) è arrivato 2°. Lo spagnolo, 2° in griglia ma in forma già dal warm up (1°), quando si spegne il semaforo si catapulta avanti a tutti e conduce in testa buona parte della gara, prima di essere inghiottito dallo squalo Stoner.

“Ho faticato troppo – ha detto Pedrosa - perché pensavo di fare il mio ritmo per tutta la gara ma Casey ha migliorato tanto da ieri, ha risparmiato energia. Io nei cambi di direzione del circuito ero molto lento perché la moto mi pesava. Penso che lui avesse più energia e che abbia visto che faticavo. Speriamo di fare una migliore strategia per la prossima gara”.

Lo spagnolo è terzo nel mondiale con 121 punti.
Strepitosa anche la gara di Andrea Dovizioso (Yamaha Tech3), 3°. Il pilota di Forlimpopoli scatta bene dalla settima casella (terza fila in griglia) e inizia la scalata verso il podio. A tre giri dalla fine, mentre è 4°, comincia ad attaccare Ben Spies, che lo precede e lo passa all'ultimo giro con uno splendido duello, dove il grande assente è stato il timore everenziale.

“Mi sa che Spies ha avuto problemi ed è stato sfortunato – ha detto umilmente il “Dovi” - Ho commesso un errore: ho sbagliato una scalata all'ultima curva, quando ho perso il contatto con lui ho messo la prima invece che la seconda e il motore continuava a spingere per non bloccare la ruota. Un effetto stranissimo! Ero al limite perché non potevo forzare sul davanti ma va bene così, non siamo primi, ma il podio è sempre una sensazione esagerata!”.

Dovizioso aveva chiuso al terzo posto anche lo scorso anno, ad Assen.

Buona la gara di Ben Spies (Yamaha Factory Racing), 4°. Il texano, che lo scorso anno ad Assen trovò la vittoria, è partito in griglia dal 6° posto e ha tentato l'inseguimento delle due Honda, invano. Nulla ha potuto nel duello con Dovizioso nei confronti del quale, proprio agli ultimi giri, ha evidenziato un calo prestazionale forse dovuto alle gomme finite.

Il quinto posto se l'è aggiudicato Cal Crutchlow (Yamaha Tech 3): partito 5° in griglia, commette un errore per eccesso di foga al 7° giro, che lo costringe a un “dritto” che lo spedisce in fondo al gruppo. Bella la coraggiosa rimonta: il britannico, oramai, chiude sempre lì davanti.

Al sesto e settimo posto ci sono le Ducati di Hayden e di Barberà: quella di “Kentucky Kid” è giunta a + 31”660 dalla vetta, quella dello spagnolo a + 59”107. In entrambi i casi: un po' troppo!

Ottima l'ottava posizione di Randy De Puniet (Power Electronics Aspar), prima CRT, arrivata a +1'04”441 da Stoner.

Oltre a Lorenzo e Bautista, non hanno chiuso la gara anche Stefan Bradl, Aleix Espargarò, Colin Edwards (ritirato) e Yonny Hernandez, mentre Karel Abraham non ha preso parte al via.

LE PAGELLE:

Valentino Rossi: l'accoppiata moto-pilota continua a non funzionare, però una gomma desciappata è pura sfortuna. Avrebbe potuto ritirarsi, invece ha scelto di cambiar gomma e proseguire. Ci è piaciuto! Voto: 6

Casey Stoner: dalla botta di ieri sembrava addirittura che dovesse saltare la gara. Invece non è nemmeno andato a farsi visitare e non ha preso medicine, e da bravo australiano ha ringraziato il suo corpo, come un aborigeno dell'Outback. Voto 10 e lode!

Jorge Lorenzo: falciato alla prima curva da Bautista, ha vinto il GP della sfortuna. Voto... da dimenticare, come questa gara

Alvaro Bautista: la gara era di 26 giri, non di 1. Errore da rookie, anche se non lo è. Enorme la mortificazione per aver abbattuto il connazionale leader del mondiale. Anche i rookie piangono. Voto 3

Dani Pedrosa: bravissimo, ma quando l'australiano decide di vincere non c'è ma(netta) che tenga. Voto 9

Andrea Dovizioso: ottima gara e splendida grinta nell'abbattere Ben Spies. Manca qualcosa per vincere: delle belle qualifiche e Stoner fuori fase. Voto 8 1/2

Ben Spies: belle qualifiche e bella gara. Ha illuso i suoi tifosi sul circuito che gli conferì la vittoria lo scorso anno. Ma ha perso il duello col Dovi. Voto 8

Cal Crutchlow: sbaglia per eccesso di “Fogarty” ma dimostra che quando limiterà gli errori potrà essere fortissimo. Voto 7

Nicky Hayden: alla fine è sempre lui il miglior pilota Ducati. Costante. Voto 7

De Puniet: tra le scivolate e le rotture dei colleghi, chiude ottavo. Deve fare un bell'effetto, dopo tanto tempo, piazzarsi entro i primi dieci con la moto tender di una MotoGP. Voto 8

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