MotoGp al via con due novità che sanno di rivoluzione
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MotoGp al via con due novità che sanno di rivoluzione

Inizia ufficialmente domani, con le prove libere sul circuito di Losail, in Qatar, la stagione 2013 del motociclismo mondiale. Si fa sul serio da subito e chi sbaglia, paga.

La MotoGp cambia pelle. Due le novità introdotte nel regolamento internazionale per rendere più appetitoso e digeribile il piatto della classe regina. La prima riguarda la composizione della griglia di partenza, che non verrà più decisa soltanto nelle qualifiche ufficiali, ma pure nelle prove libere del giovedì. L'altra interessa il comportamento in pista dei piloti, che non potranno più permettersi di fare manovre pericolose per sé stessi e gli altri. Chi sbaglia, paga. In termini di punti in classifica e arretramento di posizioni al via della corsa.

Prove libere, ma non troppo. Piccola grande rivoluzione nelle logiche che da anni governano l'assegnazione dei posti sulla griglia di partenza. La vera sfida inizierà dai primi giri in pista dei piloti, che non dovranno (o potranno) attendere le qualifiche ufficiali del sabato per far girare le loro moto con tempi da gara. Proprio così. I primi dieci piloti che avranno fatto registrare i tempi migliori al termine delle tre prove libere passeranno di diritto alle Q2. Per tutti gli altri, necessario il passaggio dalle Q1, che assegneranno due posti per la qualifica decisiva.

Aumenta lo spettacolo, diminuiscono i tempi "morti". Almeno, sulla carta. Perché in questo modo è quasi impossibile che i grandi protagonisti della MotoGp non riescano a qualificarsi per i giri che contano davvero. L'emozione dell'imprevisto non ci sarà più. Tranne rovesci imprevisti, i big partiranno infatti dalle posizioni migliori, sempre e comunque.

Tolleranza zero per le manovre pericolose. Pare che questa novità sia stata pensata per limitare gli eccessi, diciamo così, d'entusiasmo di Marc Marquez, il nuovo compagno di squadra di Dani Pedrosa sulla Honda ufficiale. Il campione del mondo in carica della Moto 2 è stato protagonista l'anno scorso di episodi che hanno fatto storcere il naso sia agli addetti ai lavori sia alla stampa. Il suo modo di guidare è stato giudicato pericoloso e antisportivo. Insomma, Marquez andava fermato per tempo.

Perché in MotoGp non si scherza. E allora, via libera a quella che è stata già simpaticamente definita "patente a punti". La direzione gara potrà punire i piloti con una penalizzazione da 1 a 10 punti in classifica generale e con l'arretramento di alcune posizioni (fino alla squalifica in gara) sulla griglia di partenza. E le sanzioni saranno cumulabili, con il risultato che l'ultimo provvedimento sarà più pesante di quello precedente e così via. Raggiunti i 10 punti, si ricomincia da zero. E buona fortuna. Marquez è avvisato.

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Dario Pelizzari