Piloti Motogp 2017
Mirco Lazzari gp/Stringer
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MotoGP: la guida al Mondiale 2017

Gare, squadre, piloti, novità tecniche, calendario: tutto quello che c'è da sapere sul campionato della classe regina

GP della Comunità valenciana

Nonostante il terzo posto, a Valencia, ultimo GP della stagione, Marc Marquez conquista il Mondiale. Davanti a lui tagliano il traguardo Dani Pedrosa, primo, e Johann Zarco, secondo. Andrea Dovizioso, rivale del catalano nella lotta per il Mondiale, risale dalla nona alla quinta posizione, poi scivola a 5 giri dal termine. Il "Marcziano" vince il titolo con 298 punti; "Dovi" conclude con 261. Zarco non è mai salito sul gradino più alto del podio, ma il suo debutto nella classe regina è da incorniciare: nella classifica generale finisce sesto, alle spalle di Valentino Rossi.

Domenica 12 novembre a Valencia si è concluso il campionato. Protagonisti del GP spagnolo erano Andrea Dovizioso e Marc Márquez, che si giocavano il titolo. Il forlivese inseguiva il campione del mondo in carica, distanziato di 21 punti, al quale sarebbe bastato arrivare undicesimo per vincere il quarto Mondiale nella classe regina (oltre a quelli nella Moto2 e nella Moto3). Nel 2016, sulla Yamaha, Jorge Lorenzo aveva ottenuto pole, record della pista e vittoria.

GP della Malesia

A SepangAndrea Dovizioso conquista la sesta vittoria stagionale e accorcia le distanze dal capoclassifica Marc Márquez, solo quarto al traguardo (ma la Honda vince il titolo costruttori): i due rider, separati da 21 punti, si giocheranno il Mondiale a Valencia, ultima gara del campionato. Sull'asfalto bagnato "Dovi" gestisce la Desmosedici e passa il compagno di scuderia Jorge Lorenzo a 5 giri dalla bandiera a scacchi. Il maiorchino termina secondo, migliore piazzamento dell'anno; alle sue spalle, il rookie Johann Zarco. Partito dalla quarta casella, Valentino Rossi conclude settimo.

La penultima tappa del campionato si è svolta a Sepang ed era cruciale per Andrea Dovizioso. Dopo il tredicesimo posto a Phillip Island, il forlivese era costretto a inseguire Marc Márquez, primo in classifica con 33 punti di vantaggio. A favore di "Dovi" giocava il circuito, tra i preferiti della Ducati; al catalano sarebbe bastato piazzarsi primo o secondo per vincere il titolo. Valentino Rossi, carico per il secondo gradino del podio in Australia, era pronto a dare battaglia già dalle qualifiche: fuori dalla lotta per il Mondiale, non aveva più nulla da perdere e l massimo per arrivare tra i migliori.

GP d'Australia

A Phillip Island Marc Márquez conquista la quindicesima gara del Motomondiale. La sesta vittoria della stagione gli permette di allungare la distanza da Andrea Dovizioso, soltanto tredicesimo, e ipotecare il titolo: ora i due piloti sono divisi da 33 punti, quando mancano due tappe. Ottime prestazioni perValentino Rossi, secondo nonostante la spalla destra acciaccata, e MaverickViñales, terzo. Male tutte le Ducati: la prima "rossa" a tagliare il traguardo è la Desmosedici GP16 di Scott Redding, undicesimo, del team privato Octo Pramac Racing.

Il secondo Gran Premio della tripla in Oriente si è disputata a Phillip Island. La terzultima gara della stagione era cruciale per la corsa al titolo: Marc Márquez precedeva Andrea Dovizioso di 11 punti ed entrambi erano a quota 5 vittorie. Sulla carta il favorito era il catalano, ma lo stratega"Dovi" sa come batterlo. Valentino Rossi, invece, si era prepara al riscatto dopo il ritiro al Twin Ring Motegi: Phillip Island è tra i suoi tracciati preferiti. La spalla destra, in cattive condizioni dopo la caduta in Giappone era un'incognita per il GP.

GP del Giappone

Andrea Dovizioso si aggiudica la gara al Twin Ring Motegi al termine di duello infuocato con Marc Márquez, leader del campionato: adesso i due sono separati da 11 punti. Il fuoriclasse di Cervera cede all'ultimo giro e, con il secondo posto, conquista il suo centesimo podio nel Motomondiale. Danilo Petrucci, terzo, si conferma uno dei piloti più competitivi della stagione e Andrea Iannone ritrova il morale con un buon quarto posto. Nonostante la forma fisica recuperata, Valentino Rossi fatica dalle qualifiche: parte dodicesimo, al sesto giro finisce a terra e torna ai box.

La prima delle tre tappe orientali del Motomondiale era Motegi. In Giappone, Valentino Rossiè tornato in sella dopo una proficua riabiliazione alla gamba destra e si poneva come obiettivo il podio. Il pesarese non era più in lotta per il titolo, al contrario del compagno di team Maverick Viñales, distanziato di 28 punti dal capoclassifica MarcMárquez. Il campione del mondo in carica era pronto a difendersi dagli attacchi di Andrea Dovizioso, che lo seguiva a -16 punti e sogna il suo primo Mondiale. Il circuito è tra i preferiti della Ducati e anche Jorge Lorenzo aveva un buon potenziale.

GP della Comunità di Aragón

Al Motorland Marc Márquez, in rimonta, ottiene la quinta vittoria e conferma la leadership del campionato a 224 punti. Adesso è solo in vetta: settimo alla bandiera a scacchi, Andrea Dovizioso scala di una posizione ed è secondo, a 16 punti dal catalano. Sul secondo gradino del podio sale Dani Pedrosa; terzo, dopo aver condotto la gara per 16 giri, Jorge Lorenzo. Prestazione incredibile di Valentino Rossi: al rientro dopo la frattura di tibia e perone del 31 agosto, si piazza quinto. Maverick Viñales rimane terzo in campionato (196 punti) grazie al quarto posto.

Valentino Rossi ha partecipato al GP di Aragón. Il suo recupero è stato straordinario: ha gareggiato a soli 24 giorni dall'infortunio alla gamba destra. Marc Márquez e Andrea Dovizioso, a pari punti in testa al ranking, erano attesi per il duello che sarebbe valso il primo posto nel Mondiale. Oltre a loro, in corsa per il titolo c'è Maverick Viñales, terzo a 16 punti dai primi.

GP di San Marino e della Riviera di Rimini

A MisanoMarc Márquez dimostra ancora una volta un talento immenso: aspetta l'ultimo giro per superare uno strepitoso Danilo Petrucci, a lungo in testa alla gara, secondo alla fine, e taglia per primo il traguardo. Grazie a questa vittoria, il campione del mondo in carica raggiunge nella classifica generale Andrea Dovizioso, terzo al GP romagnolo: ora entrambi sono a quota 199 punti. Maverick Viñales, quarto, conferma il terzo posto nel ranking con 183 punti. L'eroe del giorno è Johann Zarco: per conquistare 1 punto spinge la M1 a secco di carburante fino al traguardo.

Senza Valentino Rossi, costretto al riposo per la frattura di tibia e perone della gamba destra, la stella del circuito di Misano è stato il capoclassifica Andrea Dovizioso. Pilota italiano su moto italiana, la Ducati Desmosedici GP 2017, il forlivese aveva tutto il tifo dalla sua parte. Se "Dovi" aveva l'obiettivo di non perdere il primato, i due rider del team Repsol Honda Marc Márquez e Dani Pedrosa con Maverick Viñales, della scuderia Movistar Yamaha, puntavano a un buon piazzamento per restare in lotta per il Mondiale.

GP di Gran Bretagna

Andrea Dovizioso in rimonta si aggiudica la gara di Silverstone: è l'unico pilota che quest'anno ha ottenuto 4 successi. Grazie a questa vittoria e al ritiro di Marc Márquez, che si è dovuto arrendere al motore rotto, "Dovi" conquista la testa della classifica con 183 punti (9 di vantaggio su Márquez). Maverick Viñales, secondo in Gran Bretagna, è terzo nel ranking a 170 punti; Valentino Rossi, tornato sul podio (terzo) a distanza di due mesi dalla vittoria ad Assen, resta quarto nella classifica generale con 157 punti.

Sul circuito di Silverstone Valentino Rossi ha festeggiato l'ennesimo record: 300 partenze nella MotoGP. La pista britannica, la più lunga del Mondiale con 5.900 mt, si adatta bene alle caratteristiche di "Vale"; quarto in classifica a -33 punti dal leader Marc Márquez, il pesarese puntava a torare sul podio (dopo due mesi da Assen) per rimanere in corsa per il titolo.

GP d'Austria

Al Red Bull Ring Andrea Dovizioso vince il GP numero 11 della stagione, dopo aver resistito agli attacchi indiavolati di Marc Márquez. Il forlivese ora è secondo nel ranking, a 16 punti dal catalano. Dani Pedrosa si piazza terzo e resta in corsa per il titolo, come Valentino Rossi. Il "Dottore", che sceglie la nuova carena aerodinamica durante il weekend, inizia e finisce la gara settimo: grazie ai 9 punti rimediati, rimane quarto nel Mondiale.

Il "Dottore", quarto nel ranking, si è presentato al Red Bull Ring determinato a tornare sul podio dopoAssen, dove aveva ottenuto l'unica vittoria stagionale. Rossi, al contrario di quanto aveva dichiarato, ha preferito la nuova carena, provata ai test di lunedì a Brno. Le Ducati erano le favorite del GP, perché sfruttano al massimo la pista austriaca con poche curve e tanti rettilnei. Proprio le "rosse" nel 2016 erano state le migliori: Andreae Iannone aveva vinto e Andrea Dovizioso si era piazzato secondo.

GP della Repubblica Ceca

La seconda metà del campionato comincia con Marc Márquez sul gradino più alto del podio di Brno. Il campione del mondo rientra per primo ai box per montare le gomme slick: è la strategia che gli permette di dominare la gara. Secondo e terzo arrivano rispettivamente Dani Pedrosa e Maverick Viñales. Valentino Rossi rimedia al cambio tardivo di pneumatici con una serie di sorpassi e si piazza quarto. Márquez resta in testa alla classifica; il "Dottore" è  ancora quarto, a -22 punti. Andrea Dovizioso, sesto, mantiene la terza piazza nel ranking.

Dopo la pausa estiva, "Vale" era pronto per ricominciare la battaglia. A Brno il pesarese ave intenzione di avvicinarsi a Márquez, da un mese leader del Mondiale per la prima volta nella stagione, grazie alla vittoria dell'ultimo GP in Germania.

GP di Germania

Marc Márquez domina al Sachsenring: è il suo ottavo successo  sulla pista e ora il catalano è in testa al Mondiale per la prima volta nella stagione. Il rookie Jonas Folger ottiene un secondo posto straordinario; Dani Pedrosa è terzo, mentre Valentino Rossi si accontenta della quinta piazza. Il pesarese perde una posizione nella classifica generale, ma soltanto 10 punti lo separano dalla vetta. Andrea Dovizioso, ottavo, è terzo nel ranking, a 6 punti dal campione del mondo in carica.

Il "Dottore" era arrivato al Sachsenring con l'intento di ripetere la prestazione fenomenale di Assen: con una vittoria sarebbe potuto tornare in vetta al Mondiale dopo 4 gare. Rossi ha corso con il telaio con cui ha trionfato in Olanda.

GP d'Olanda

Sulla pista di Assen Valentino Rossi vince la prima gara della stagione e torna in lotta per il Mondiale. Davanti a lui nel ranking, Andrea Dovizioso, che conquista la testa della classifica grazie al quinto posto, e Maverick Viñales. Se il compagno di team del "Dottore" cade e non guadagna punti, Marc Márquez si piazza secondo e accorcia le distanze: ora è quarto e 11 punti dividono il campione del mondo in carica da "Dovi".

Dopo le difficoltà delle ultime gare, Rossi è arrivato in Olanda con l'obiettivo di risalire la classifica: era quinto, a 28 punti dal leaader e compagno di squadra nel team Movistar Yamaha Maverick Viñales. Il "Dottore" aveva a disposizione il nuovo chassis, provato nei due giorni di test a Montmeló. Sul circuito definito "l'università della moto" ha trovato condizioni favorevoli: grip eccellente e temperatura non elevata.

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GP della Catalogna

A una settimana dal trionfo al Mugello, Andrea Dovizioso ottiene a Montmeló la seconda vittoria della stagione e si avvicina al capoclassifica Maverick Viñales, che ha un vantaggio di 7 punti. Alle spalle di "Dovi" tagliano il traguardo Marc Márquez, che sale al terzo posto nel ranking,e Dani Pedrosa, quarto nel Mondiale. Partito dalla casella numero 13, Valentino Rossi si piazza ottavo e scende in quinta posizione nella classifica generale.

In Catalogna Valentino Rossi puntava al podio per restare tra i top rider e lottare per il Mondiale: era terzo a 30 punti dal compagno di squadra Viñales. La pista è tra le sue preferite: ha vinto nel 2016 (per la settima volta) e sul podio è salito 13 volte di fila, dal 1997-2009 (tra classi 125, 250, 500 e regina).

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GP d'Italia

Al Gran Premio di casa Andrea Dovizioso sulla Ducati vince la seconda gara della carriera nella classe regina e sale al secondo posto nel Mondiale. Sul podio del Mugello sale anche un'altra Desmosedici ufficiale, quella di Danilo Petrucci. Il rider umbro del team satellite Octo Pramac Racing rimonta dal nono al terzo posto. Maverick Viñales, secondo, mantiene la testa del ranking, mentre Valentino Rossi, quarto, resta terzo in classifica. La tappa italiana del Motomondiale è tricolore: oltre a "Dovi" arrivano primi Andrea Migno nella Moto3 e Mattia Pasini nella Moto2.

Il Mugello ha introdotto una novità importante: la gomma anteriore più dura. Valentino, terzo nel ranking dopo la caduta di Le Mans, era tra i piloti favorevoli allo pneumatico "Codice 70". In Toscana il "Dottore" non era in perfette condizioni a causa dell'infortunio in motocross, ma aveva superato il controllo medico ed era "idoneo" alla gara.

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GP di Francia

Nel giro conclusivo di Le Mans il "Dottore" è secondo e cerca di avvicinarsi a Maverick Viñales, ma alla terzultima curva scivola: per lui zero punti e 2 posizioni in meno nel Mondiale, alle spalle di Viñales e Pedrosa. Zarco e Pedrosa si piazzano secondo e terzo. Tra gli 8 dei 23 rider che non terminano il GP, anche Marc Márquez.

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In Francia Valentino Rossi è arrivato al comando della classifica, ma con pochi punti di vantaggio su Dani Pedrosa, Maverick Viñales e Marc Márquez. Il pesarese aveva buone chance di salire sul podio, il circuito Bugatti è tra i suoi preferiti, ma la scivolata alla terzultima curva è stata fatale.

GP di Spagna

Dani Pedrosa vince a Jerez, prima tappa europea del Mondiale, Marc Márquez è secondo e la Ducati conquista il terzo posto con Jorge Lorenzo. Valentino Rossi si piazza decimo, ma conduce la classifica generale. Buoni risultati per Andrea Dovizioso, Danilo Petrucci sulle altre Desmosedici ufficiali e l'esordiente Johann Zarco.

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In AndalusiaValentino Rossi ha cercato di difendere la sua posizione di leadership. Sulla Yamaha M1 il "Dottore" è salito al primo posto del campionato nell'ultima gara (Austin) e, a 38 anni e 66 giorni, è diventato il secondo rider più anziano della storia ad averla conquistata.

Le novità del 2017

La 69ª edizione della MotoGP è cominciata a Losail il 26 marzo, unica gara in notturna del Mondiale, e terminerà a Valencia il 12 novembre. Le tappe in calendario saranno 18, senza variazioni rispetto al 2016 (tranne lo scambio di posizione tra Austria e Repubblica Ceca; Brno ospiterà il GP prima di Spielberg); il GP d'Italia si svolgerà al Mugello il 4 giugno e quello di San Marino e Riviera di Rimini, a Misano Adriatico, il 10 settembre.

Soltanto 3 le novità tecniche della stagione: abolizione delle alette aerodinamiche, 2 carene a disposizione per l'intera stagione ed eliminazione della gomma intermedia da pioggia.Tante, invece, quelle nei box: le case costruttrici impegnate nel Mondiale saranno 5, Aprilia, Ducati, Honda, KTM, all'esordio nella classe regina, Suzuki e Yamaha, suddivise in 12 team. Sono 23 i piloti (di cui 4 italiani) presenti nel paddock, 4 debutteranno nella MotoGP: Jonas Folger, Sam Lowes, Alex Rins e Johann Zarco.

Team e piloti

- Aprilia Racing Team Gresini: il box di Noale è tutto nuovo. Lo condividono Aleix Espargaró, 27 anni, catalano, che arriva dal Team Suzuki Ecstar, e Sam Lowes, 26 anni, inglese, vincitore del Mondiale Supersport nel 2013, al debutto nella classe regina dopo 3 stagioni nella Moto2.

- Ducati Team: Jorge Lorenzo è la grande scommessa della factory di Borgo Panigale. Con 3 Mondiali vinti nella MotoGP (e 2 nella 250), il rider maiorchino, 30 anni, lascia la Yamaha ufficiale dopo 9 anni. Il suo obiettivo è regalare alla "rossa" il secondo titolo della storia: il primo fu opera di Casey Stoner, esattamente 10 anni fa. Confermato per la quinta stagione Andrea Dovizioso, classe 1986, campione del mondo della 125 nel 2004. Con la sua esperienza sulla Desmosedici il forlivese sarà ancora di grande aiuto nello sviluppo e, spesso messo a terra dagli avversari, vuole di togliersi qualche soddisfazione in più in pista.

- EG 0,0 Marc VDS: la squadra non cambia. Jack Miller, 22 anni, australiano, nel 2016 ad Assen ha vinto a sorpresa la sua prima gara nella MotoGP; specialmente sotto la pioggia, la sua Honda potrebbe finire di nuovo sul podio. Tito Rabat, 27 anni, da Barcellona, campione del mondo della Moto2 nel 2014, non ha ancora dimostrato il suo valore e il team privato spagnolo nel 2017 conta su un suo exploit a breve termine.

- LCR Honda: Cal Crutchlow, 31 anni, campione del mondo della Supersport nel 2009, resta l'unico pilota del team di Lucio Cecchinello e ha tutte le carte in regola per lottare con i top rider. Come ha fatto nella scorsa stagione: con 2 vittorie e 2 secondi posti, sulla Honda l'inglese ha finito il campionato settimo.

- Monster Yamaha Tech 3: 2 rookie per il team privato francese. Johann Zarco, 26 anni, da Cannes, approda nella classe regina con gli ultimi 2 titoli della Moto2 in cassaforte. Sull'altra M1 sale il tedesco Jonas Folger, 23 anni, nella Moto2 dal 2014.

- Movistar Yamaha MotoGP: Valentino Rossi, 38 anni, punta a conquistare il decimo titolo della classe regina. In casa, però, ha un avversario difficile da battere. La scuderia giapponese ha scelto come sostituto di Jorge Lorenzo il catalano Maverick Viñales. Il campione del mondo della Moto3 nel 2013, 22 anni, ha dominato i test invernali e l'anno scorso sulla GSX-RR del team Suzuki Ecstar si è piazzato quarto nella classficia generale.

- Octo Pramac Racing: confermati Danilo Petrucci e Scott Redding. Il rider di Terni, 26 anni, è riuscito a conquistare l'unica Desmosedici ufficiale in dotazione alla scuderia privata, la stessa di Lorenzo e Dovizioso; l'inglese, 24 anni, monta in sella alla Ducati del 2016 in versione aggiornata.

- Pull&Bear Aspar Team:Álvaro Bautista ha un debole per le moto italiane. Lo spagnolo, 32 anni, dall'Aprilia passa alla Ducati e prende il posto di Eugene Laverty, rientrato nella WorldSBK. Il campione del mondo della 125 nel 2006 avrà come compagno di box Karel Abraham, ceco, 27 anni, che proviene da una stagione tra le derivate.

- Reale Avintia Racing: il team spagnolo privato affida ancora le sue Ducati al valenciano Héctor Barberá, 30 anni, e a Loris Baz, francese, classe 1993.

- Red Bull KTM Factory: la scuderia austriaca è al primo anno nella classe regina. I piloti scelti per il debutto sono Bradley Smith, inglese, 26 anni, e Pol Espargaró, catalano, 25 anni. Entrambi nel 2016 guidavano la M1 del team Monster Yamaha Tech 3.

- Repsol Honda Team: squadra rodatissima, i suoi piloti sono laa punta di diamante del box Marc Márquez, 24 anni, campione del mondo in carica (3 titoli vinti nella MotoGP, 1 nella Moto2 e 1 nella Moto3) eDani Pedrosa, classe 1986, catalano come lui, alla dodicesima stagione sulla Honda ufficiale.

- Team Suzuki Ecstar: la scuderia giapponese scommette su due nuovi acquisti. Andrea Iannone, 27 anni, abruzzese, 1 vittoria e 3 terzi posti nel 2016 sulla Ducati ufficiale, e il debuttante Alex Rins, 21 anni, catalano, la scorsa stagione terzo classificato nella Moto2.

Calendario e circuiti

- 26 marzo, Losail (Qatar): l'unica gara notturna del campionato si svolge nel circuito vicino a Doha, la Capitale. La pista è stata costruita nel 2004, misura 5.380 mt, presenta 16 curve (6 a sinistra e 10 a destra) lente e veloci e ha un rettilineo principale di 1.068 mt, che permette ai piloti di raggiungere i 340 km/h. Nel 2016, ha vinto Jorge Lorenzo su Yamaha, che ha firmato anche il record della pista (1'54"927).

- 9 aprile, Termas de Río Hondo (Argentina): inaugurato nel 2008, il tracciato si trova nella provincia settentrinale di Santiago del Estero, a 6 km dalla città di cui porta il nome; ha subìto modifiche sostanziali nel 2012 ed è diventato il circuito più moderno del Paese. Dal 2014 ospita la MotoGP, dopo 14 di assenza dall'Argentina, miusra 4.800 mt, si snoda su 14 curve (5 a sinistra e 9 a destra) e il rettilinieo prinicipale è lungo 1,076 km. Di Valentino Rossi su Yamaha il record della pista (1'39"019 nel 2015); di Marc Márquez su Honda la vittoria nel 2016.

- 23 aprile, Austin (Stati Uniti): il circuito texano "delle Americhe" è stato inaugurato nel 2012 e ha debuttato nel Motomondiale l'anno successivo. Tra salite e discese che raggiungono una pendenza del 14 per cento, è lungo 5.513 mt e si articola in 20 curve (11 a sinistra e 9 a destra), con un rettilineo di 1.200 mt. Re della tracciato è Marc Márquez, che su Honda si è aggiudicato tutte le gare sinora disputate. Suo il record della pista, segnato nel 2014: 2'03"575.

- 7 maggio, Jerez (Spagna): costruito nel 1986 e modificato nel 2002, il tracciato è uno dei più celebri della classe regina. Le curve sono 13 (5 a sinistra e 8 a destra) e misura 4.423 mt, di cui 607 costituiscono il rettilineo principale. Il record della pista appartiene a Jorge Lorenzo su Yamaha (1137"910 nel 2015); Valentino Rossi su Yamaha è salito sul gradino più alto del podio nel 2016.

- 21 maggio, Le Mans (Francia): il tracciato risale al 1966, è stato modificato nel 2008 e si trova a 5 km dalla città da cui prende il nome. Tra staccate al limite e accelerate potenti si snoda su 13 curve (4 a sinistra e 9 a destra), ha un rettilineo lungo 674 mt e misura 4.180 mt. Di Andrea Iannone, in sella alla Ducati, il record di velocità (316 km/h nel 2015); l'anno scorso ha conquistato il GP Jorge Lorenzo su Yamaha.

- 4 giugno, Mugello (Italia): il tracciato è situato a 30 km circa da Firenze, nella campagna toscana, ed è di proprietà della Ferrari. Costruito nel 1974, grazie alle modifiche successive è considerato uno dei più moderni e sicuri del Mondiale. Si articola in 5,245 km, il rettilineo misura 1,141 km e le curve sono 15 (6 a sinistra e 9 a destra). Il record della pista appartiene a Marc Márquez su Honda (1'47"639 nel 2013); l'anno scorso ha vinto la tappa Jorge Lorenzo su Yamaha.

- 11 giugno, Montmeló (Catalogna): nato nel 1991, il circuito si trova a 25 km da Barcellona. Alle modifiche del 1995, sono seguite quelle del 2017, dopo l'incidente mortale di Luis Salom nelle prove libere della Moto2, nel 2016: da 4.727 mt, la pista è stata ridotta a 4.652 mt, ha una nuova chicane al termine della curva 13, vie di fuga in ghiaia pù ampie e si presenta senza erba sintetica dalla curva 10 alla 16. Le curve sono 13 (5 a sinistra e 8 a destra) e il rettilineo misura 1.047 mt. La Honda è la casa costruttrice che ha vinto più volte qui: 7. A conquistare il GP nel 2016 è stato il "Dottore".

- 25 giugno, Assen (Olanda): definita "l'università delle moto", la pista è stata realizzata nel 1949 ed è l'unica ad aver sempre fatto parte del calendario del Mondiale. Con cambi di direzione rapidissimi e stretta, misura 4.542 mt, presenta 18 curve (6 a sinistra e 12 a destra) e un rettilineo di 487 mt. Il giro più veloce l'ha segnato Valentino Rossi su Yamaha (1'32"627 nel 2015); Jack Miller ha vinto la gara l'anno scorso su Honda.

- 2 luglio, Sachsenring (Germania): costruito nel 1996, il circuito ha subìto diverse modifiche fino al 2003 ed è tra i più brevi del Mondiale: misura 3,671 km. Conta 13 curve (10 a sinistra e 3 a destra) e il rettilineo principale è lungo 700 mt. Su Honda Marc Márquez ha segnato il record della pista nel 2015 (1'21"530) e ha vinto la tappa nel 2016.

- 6 agosto, Brno (Repubblica Ceca): la pista a pochi chilometri dalla città che le dà il nome è stata inaugurata nel 1987 e modificata nel 1996. Tra le più famose del mondo, è lunga 5,403 km, presenta 14 curve (6 a sinistra e 8 a destra) e un rettilineo principale di 636 mt. Nel 2014 Dani Pedrosa su Honda ha firmato il record di velocità (1'56.027); l'anno scorso è salito sul gradino più alto del podio della MotoGP Cal Crutchlow su Honda, sua prima volta.

- 13 agosto, Spielberg (Austria): il circuito si trova a sud del Paese, nella regione della Stiria, ed è stato inaugurato nel 1969. Nel 1996 è stato ricostruito con il layout che presenta oggi. Rientrato nel calendario del Motomondiale dopo 18 anni nel 2016, misura 4,300 km, ha 10 curve (3 a sinistra e 7 a destra) e un rettilineo di 626 mt. Andrea Iannone su Ducati l'anno scorso ha firmato il record della pista (1'24"561) e si è aggiudicato la gara, sua unica vittoria della stagione.

- 27 agosto, Silverstone (Gran Bretagna): realizzato nel 1948 come aeroporto militare, il tracciato ospita la prima gare nel 1950 e l'ultima delle diverse variazioni apportate risale al 2011. Misura 5.900 mt, si articola su 18 curve (8 a sinistra e 10 a destra) e 770 mt di rettilineo. Il record della pista appartiene a Dani Pedrosa su Honda (2'01"941 nel 2013). L'anno scorso Maverick Viñales su Suzuki ha vinto qui la sua prima gara della MotoGP.

- 10 settembre, Misano Adriatico (San Marino e Riviera di Rimini): il tracciato, opera di Enzo Ferrrari, è nato nel 1972 e ha subìto l'ultima modifica nel 2008. Dal 2012 è intitolato a Marco Simoncelli, pilota romagnolo scomparso il 23 ottobre 2011 durante la gara di Sepang. Lungo 4.226 km, si snoda su 16 curve (6 a sinistra e 10 a destra) e presenta un rettilineo principale di 565 mt. Nel 2016 Dani Pedrosa su Honda ha firmato il record della pista (1'32"979) e ha tagliato per primo il traguardo.

- 24 settembre, Aragón (Comunità di Aragon, Spagna): il circuito nei pressi di Alcañiz risale al 2009. Lungo 5,078 km, ha  17 curve (10 a sinistra e 7 a destra) e un rettilineo di 968 mt che permette di raggiungere 330 km/h. Il record della pista è di Jorge Lorenzo su Yamaha (1'48"120 nel 2015), mentre l'anno scorso ha vinto la gara Marc Márquez.

- 15 ottobre, Motegi (Giappone): il circuito si trova nel distretto settentrionale di Kantō ed è stato costruito nel 1997. Lungo 4.801 mt, si articola su un rettilineo di 762 mt e presenta diversi tornanti stretti: le 14 curve (6 a sinistra e 8 a destra) impegnano i piloti e assicurano gare spettacolari. Di Jorge Lorenzo su Yamaha il record della pista (1'45"350 nel 2014); di Marc Márquez su Honda la tappa del 2016.

- 22 ottobre, Phillip Island (Australia):concluso nel 1956 e modificato nel 1988, il tracciato è situato nello Stato di Victoria. Lungo 4.448 mt, ha un rettilineo principale di 900 mt in leggera pendenza e conta 12 curve (7 a sinistra e 5 a destra) con 2 tornantini; nel 2012 la terza curva è stata dedicata a Casey Stoner. Appartiene a Marc Márquez su Honda il record della pista (1'28"108 nel 2013), mentre Cal Crutchlow ha ottenuto qui la seconda vittoria in campionato l'anno scorso.

- 29 ottobre, Sepang (Malesia): il circuito dista 50 km da Kuala Lumpur e sarà per sempre legata al nome di Marco Simoncelli, scomparso in gara nel 2011. Nato nel 1998 e considerato tra i più belli del mondo, garantisce spettacolo e velocità; misura 5,548 km e si snoda su un rettilineo di 920 mt e 15 curve (5 a sinistra e 10 a destra). Nel 2015 Jorge Lorenzo su Yamaha ha segnato il record della pista (2'00"606) e l'anno scorso Andrea Dovizioso si è aggiudicato la prima e unica gara del Mondiale.

- 12 novembre, Valencia (Comunità valenciana, Spagna): nato nel 1999, il tracciato si trova a Cheste, 23 km dal capoluogo, misura 4.005 mt e presenta un rettilineo di 876 mt e 13 curve (8 a sinistra e 5 cinque a destra). Nel 2016 Jorge Lorenzo su Yamaha ha conquistato sia il record della pista (1'31"171) sia la gara, che conclude la stagione come da tradizione.

Il Mondiale 2017 per immagini

Valencia pista
Jose Jordan/AFP/Getty Images
Il duello per la vittoria tra Dani Pedrosa e Johann Zarco

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Cristina Marinoni