Mondiale Superbike 2014: la parola ai piloti
Mirco Lazzari gp/Getty Images
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Mondiale Superbike 2014: la parola ai piloti

I protagonisti del Mondiale delle derivate rivelano obiettivi e pronostici alla vigilia della prima gara della stagione a Phillip Island

Sylvain Guintoli (Aprilia Racing Team) - "Il mio obiettivo per questa stagione? Migliorare gara dopo gara, non arrendermi mai e vincere. Soltanto domenica capiro come sta la spalla destra dopo i due interventi cui mi sono sottoposto in inverno. È la condizione fisica la mia preoccupazione principale: la RsV4 è la migliore moto che abbia mai guidato e anche la più veloce, per questo non mi dà pensieri. Sono molto soddisfatto della potenza ma anche del controllo che riesco a mantenere in sella; dovremo soltanto trovare i setting adatti ai diversi tracciati. Le regole nuove sono un’incognita, scoprirò il livello degli avversari nel primo round e Marco (Melandri, ndr) sono sicuro che sarà un ulteriore stimolo. Un gran manico come il mio compagno non potrà che spingermi ad andare più veloce di lui. La classe EVO secondo me è una buona idea: nel 2015 qualsiasi casa costruttrice avrà la possibilità di essere competitiva".

Marco Melandri (Aprilia Racing Team) - "Sono un po' prevenuto per quanto riguarda la EVO. Forse potrebbe rivelarsi una formula interessante per il pubblico; a me servirà un paio di round per capire qual è il suo impatto sul Campionato. Negli ultimi anni ho lottato per il Mondiale e ora con Aprilia so di poterlo vincere. Ho trascorso l'inverno a recuperare da un intervento, ma ho lavorato bene fisicamente, risultato: mi sento più forte mentalmente. Poi sento la giusta energia nel garage e la RSV4 mi piace tantissimo: al pacchetto, me incluso, do un 10, perché guidare una moto del genere e avere una squadra alle spalle come Aprilia mi motiva e mi fa allenare ancora di più. In questi dodici mesi sono montato in sella poco fuori dal paddock, quindi devo macinare chilometri per trasformare il lavoro svolto in palestra in abilità sulle due ruote. Apprezzo il carattere del motore, molto fluido e dolce, simile al mio stile di guida; so che ho bisogno di migliorare in qualifica e, per riuscirci, occorre maggiore feeling sull'anteriore. È una questione di setup: purtroppo nei test di gennaio non abbiamo mai trovato il meteo giusto per lavorare bene. Chi temo tra gli avversari? Sykes, senza dubbio. Però, tengo d'occhio anche il suo compagno di squadra Baz – la Kawasaki è straordinaria – Giugliano e Davies, Laverty e Lowes. Poi la Suzuki, è una buona moto e ora è anche molto veloce sul giro singolo, e Rea".

Imre Toth (BMW Team Toth) - Il Campionato richiede grandi sforzi fisici e mentali: io mi sento in condizioni eccellenti e sono concentrato al 100 per cento per misurarmi con i migliori, come Kawasaki e Aprilia. La BMW gode di un'ottima reputazione: nonostante non abbia avuto occasione di salirci sopra nei test, ho piena fiducia nelle sue qualità, perché mi garantisce freni e sospensioni incredibili. Questa è la mia prima stagione tra le derivate e spero di ottenere buoni risultati. So che le prime gare saranno dure: cercherò di guadagnare più punti possibili. Partecipare al Mondiale Superbike rappresenta un passo notevole per me  e la stagione che sta per cominciare vede anche l'introduzione della EVO, che approvo perché limita i budget e contribuisce a dare un futuro alla SBK".

Davide Giugliano (Ducati Superbike Team) - "In questi ultimi anni si è perso il concetto di moto derivate dalla serie, quindi ben venga la EVO. Così com’è, il campionato mi piace tantissimo: ora tutte le case costruttrici possono portare ai limiti della propria esperienza la moto e i piloti possono fare la differenza con la messa a punto. E questo è proprio il mio obiettivo: mi impegnerò al 120 per cento per portare me e il team costantemente nelle prime cinque posizioni del Campionato. Sarà una stagione molto competitiva perché tutti i piloti che guidano una SBK sono in grado di vincere le gare; nella squadra siamo tutti molto concentrati e determinati e sicuramente questo alzerà l’asticella delle nostre prestazioni. La Ducati mi ha messo a disposizione un pacchetto tecnico e uomini di un livello veramente alto: sviluppano qualcosa di nuovo senza sosta. Sapere che ho alle spalle un’azienda e tante persone che non si risparmiano per permettermi di avere una performance al top mi rende molto tranquillo e motivato. Sono molto contento della mia condizione fisica; in inverno abbiamo svolto diversi test in moto che mi hanno dato l’opportunità di vedere  quale fosse la mia condizione, così - a ogni uscita - tornavo a casa e ci lavoraravo su. La sfida più dura è stare dietro alle grandi potenze delle 4 cilindri, ci stiamo avvicinando ma ancora fatichiamo un po’. Però, la Panigale 1199R è in continuo miglioramento, in particolare nell’elettronica. Laverry ha dato prova di essere in gran forma, sta in sella a buona moto e lavora con una buona squadra; è parecchio motivato e, di conseguenza, è un pilota velocissimo, ma sono tanti i piloti che puntano a una posizione di vertice. Tra cui Chaz (Davies, ndr): va come un treno ed è molto determinato. Un compagno di squadra veloce come lui mi aiuterà a essere veloce e consistente ogni domenica".

Chaz Davies (Ducati Superbike Team) - "Sarà interessante scoprire come si comporteranno le EVo nel corso del Campionato. Non so se ci sarà battaglia tra le due classi ma non ho dubbi che tra i piloti della nuova lotteranno con il coltello tra i denti. Io voglio riportare davanti a tutti la Ducati. Come? Aiuterò la scuderia a sviluppare la Panigale 1199R – che progredisce di continuo e ha enormi potenzialità – e metterò anima e corpo ogni weekend. Punto a inserirmi tra i cinque piloti migliori, come ho fatto nel 2013 e vincere più spesso che potrò. Le mie condizioni fisiche sono buone, mi sono allenato tutto l’inverno, e mi trovo benone sulla moto: feeling è stato positivo da subito: mi sono stupito di come mi sono adattato al mezzo. In più, l’atmosfera nel box è fantastica e contribuisce al buon lavoro. La Suzuki sarà un avversario tra i più ostici; la scuderia ha lavorato duro per tutti questi mesi e i risultati si vedono. Anche l’Aprila è una moto eccezionale: quindi Laverty e Guintoli, con il rookie della Suzuki Lowes, sono da tenere nel mirino. Per non parlare del campione del mondo Sykes con la sua Kawasaki e Rea sulla Honda. Davide (Giuliano, ndr) possiede un gran talento. Abbiamo stili di guida simili e questo rappresenta un vantaggio nello sviluppo della Panigale.

Tom Sykes (Kawasaki Racing Team) - ''A mio avviso la EVO costituisce un passo indietro. Sono un pilota e mi piace spingere al limite, avere l'occasione di battere qualche record: da questa stagione il gusto di superare un primato non esiste più. Le derivate hanno raggiunto un buon livello di competizione tra le case produttrici dopo anni di lavoro e le EVO non credo serviranno ad aumentare la lotta in pista. Tenterò di migliorare i miei risultati del 2013. E vincere il Mondiale, ovviamente. Be', mi sento fiducioso: per la Kawasaki e il mio gruppo d lavoro, che passiede conoscenze tecniche incredibili. Stiamo cercando di perfezionare il pacchetto sulle lunghe distanze, ma la moto resta molto ben bilanciata. E la ZX10R, tredicesima nel Campionato 2011, è arrivata a vincere il titolo dopo due stagioni. Anche l'Aprila e forte, con Melandri - dall'esperienza enome - e Guintoli, che l'anno scorso ha superato ogni aspettativa".

Loris Baz (Kawasaki Racing Team) - "Apprezzo l'introduzione della EVO: abbiamo bisogno di più moto sulla griglia e penso che, su alcuni tracciati e in condizioni particolari la classe possa diventare competitiva. Mi aspetto di divertirmi perché il mio lavoro corrisponde alla mia passione e mi impegnerò al massimo. Voglio stare davanti e sul podio ogni volta che ce ne sarà l'opportunità. Non si finisce mai di migliorare e io continuo il percorso, insieme al mio team. A 21 anni, corro in uno dei Mondiali più prestigiosi e in un team capace di conquistare il titolo e questo mi dà grande soddisfazione e felicità. Un voto alla mia moto da 0 a 10? Almeno 11: la ZX10R è fenomenale e mi trovo benissimo al manubrio, possiede un motore potente e il feeling con l'anteriore e il posteriore è eccellente, come l'elettronica. Credo che i progressi della Suzuki siano evidenti, vedremo se in gara manterrà le aspettative e come si comporterà Laverty. Anche l'Aprilia è una gran moto: Melandri e Guintoli saranno avversari duri, ma non posso dimenticare il mio compagno Tom (Sykres, ndr), campione del mondo in carica!".

Claudio Corti (MV Agusta RC-Yakhnich Motorsport) - "Non penso che, nelle posizioni importanti, la EVO renderà il Campionato più combattuto. In compenso, ci sarà, più battaglia nelle retrovie. Quale sarà la mia posizione? Non ne ho idea ma voglio sviluppare la moto al meglio e renderla competitiva per cercare di vincere il Campionato nel 2015. Tanto per cominciare, punto a essere nei top ten in ogni manche. Mi sento pronto: arrivo da una stagione difficile nella CRT e ho molta voglia di riscatto. Ho accumulato più esperienza e mi sono allenato duramente durante l'inverno; devo solo riabituarmi a usare le Pirelli, gomme molto diverse da quelle che ho adoperato negli ultimi quattro anni. La squadra è perfetta, tutti stiamo lavorando nelle stessa direzione e la F4 RR è dotata di un avantreno marmoreo che mi trasmette un feeling mai sentito prima. Possiede un enorme potenziale che dobbiamo far esplodere. Siamo molto indietro per quello che riguarda la componente elettronica, ormai fondamentale, se si vuole provare a salire sul podio. La lotta sarà dura, in particolare con le Suzuki: sono le moto che hanno fatto lo step più ampio, hanno recuperato il gap e, forse, hanno preso un filo di vantaggio. Ma un livello così alto non sottovaluto nessun pilota e nessuna moto!".

Jonathan Rea (Pata Honda World Superbike Team) - "Come a ogni inizio di stagione, mi prefiggo di conquistare il titolo. O almeno di essere tra i tre più forti del Mondiale, considerato che la qualità sarà elevatissima anche quest'anno. Voglio essere più costante e vincere più gare che posso. Dopo la riabilitazione e un programma di allenamento mirato, la gamba destra sta recuperando dalla frattura (al femore, ndr) e in sella non mi dà problemi, però richiede ancora di un buon lavoro per ritrovare piena forza. Riguardo la moto, mi dà maggiore sicurezza rispetto al 2013: partiamo da una situazione più agevole, nonostante dobbiamo sistemare ancora l'elettronica e il setting di base. Ritroverò Leon (Haslam, ndr), che arriva da un'annata ostica a causa dell'infortunio a inizio Campionato: con la sua esperienza nella scuderie diverse ci darà una mano nel box e in pista".

Leon Haslam (Pata Honda World Superbike Team) - "Trovo la EVO una buona idea, ci sarà maggiore battaglia in pista, anche se sono sicuro che le prime posizioni  andranno ai soliti piloti. io proverò a tornare sul podio, mi manca da un po', e vincere. Non sarei in grado di affrontare una maratona – le fratture di tibia e perone e le conseguenti operazioni hanno lasciato il segno – ma non mi lamento della condizione fisica. Mi sento a posto e sento la moto più maneggevole, in confronto a come l'avevo lasciata l'anno scorso: l'erogazione della potenza era un grosso problema, abbiamo fatto progressi ma non siamo ancora al top. Eppure, mi sento di dire che la CBR1000RR sia la moto più evoluta del paddock. Johnny (Rea, ndr) resta il riferimento della Honda; entrambi abbiamo avuto problemi nel 2013 ma, come me, non si è mai risparmiato e continuerà a tirare fuori il meglio dalla moto".

Toni Elias (Red Devils Roma) - "Finché tutte le moto non saranno EVO, preferisco lottare su una SBK, ma sono curioso di scoprire come viaggiano le due classi. La mia sfida è confrontarmi con i piloti top e salire subito sul podio: sono molto determinato e amo vincere! Ho massima fiducia di me stesso, altrimenti non sarei qui, del mezzo, della squadra. Conosco l'Aprilia e ho voluto fortemente correre sulla RSV4; il team in parte è nuovo ma è competente e qualificato, ora servono solo le gare per verificare il nostro pacchetto. Non abbiamo svolto test invernali, quindi siamo un po' in ritardo sulla tabella di marcia, però la RSV4 ha un motore eccezionale, una vera arma in più; ci manca di ultimare solamente la messa a punto. Durante l’inverno mi sono allenato e ho potenziato il fisico per essere pronto. Ho avuto un piccolo infortunio al ginocchio prima di partire per l’Australia ma è in via di guarigione. Non vedo l’ora di affrontare Sykes e la Kawasaki, coppia di grande caratura, la Suzuki – penso che abbia compiuto un’evoluzione notevole – e Melandri: siamo stati compagni di team e so che con la mia stessa moto non si lascerà sfuggire il Mondiale facilmente. Marco è molto meticoloso e sa come vincere; conosce la SBK, l'Aprilia e, con lui sopra, la RSV4 volerà in tutte le tappe".

Aaron Yates (Team Hero EBR) - "Punto a raggiungere presto il setup migliore e girare forte. Il gruppo di lavoro è ottimo, i ragazzi si occupano della mia EBR1190 RX per ottenere una performance eccellente e so che arriveremo su ogni pista con la moto pronta. Ci manca qualcosa nella velocità massima e nell'accelerazione, due dettagli importantissimi: dopo la gara di domenica avremo tempo per progredire con lo sviluppo e trovare anche un po' di potenza per rendere la moto più competitiva. Sono molto felice di far parte della scuderia ed eccitato di partecipare al Mondiale. Anche stare lontano a lungo dalla famiglia sarà una bella sfida! Passo parecchio tempo con i miei figli, quindi sarà difficoltoso non averli accanto per settimane; però, non vedo l'ora di viaggiare e provare le piste, diverse da quelle americane, più lunghe e ampie; la moto si adatta più ai tracciati corti e immagino che non sarà facile trovare sempre un buon setting. In sella mi sento a mio agio come su nessun’altra moto: il comfort è pazzesco. In pratica, la moto è la stessa che Buell mette in vendita, quindi si avvicina alle EVO più che alle SBK e si troverà bene quando ci sarà il cambio definitivo di categoria l'anno prossimo. A proposito della nuova classe, penso che sia una buona occasione per i team perché i costi si riducono e per gli appassionati sugli spalti e a casa. Non temo nessuno, né piloti né marchi: il termine di paragone siamo noi stessi".

Geoff May (Team Hero EBR) - "Sono entusiasta di gareggiare in una categoria top. Il primo obiettivo è imparare a memoria tutti i circuiti! Il secondo? Superare le aspettative che ci sono nei riguardi del team e di me stesso. Ho a disposizione un gruppo di lavoro molto buono e una moto eccezionale che conosco bene. In più, mi è sempre piaciuto correre sulle Pirelli. La EBR1190 RX è una moto nuova di zecca, ha bisogno di carburare e, a nostro sfavore, abbiamo effetttuato pochi test e uno sviluppo scarso. Però, sono soddisfatto di come riesco a guidarla: in curva, mi permette di realizzare ottime prestazioni e vado alla grande. I guai arrivano sul rettilineo, dove perdo parecchio: dobbiamo perfezionare la velocità in questi tratti di pista".

Eugene Laverty (Voltcom Crescent Suzuki) - "La EVO renderà il Mondiale più agguerrito: ho visto David Salom girare forte sulla Kawasaki della nuova classe. Le regole allungheranno la griglia e non credo si rivelerà un Campionato su due livelli: al contrario, le EVO lotteranno con le derivate. Quando Aprilia non mi ha rinnovato il contratto, ho scelto Suzuki perché credo nella moto e nel team. Punto a riportare il marchio sul gradino più alto del podio; è da oltre tre anni che la GSX-R1000 non vince una gara nella SBK e intendo colmare il vuoto. Di più, voglio vincere il titolo. Nella scorsa stagione nella scuderia Aprilia ho combattuto fino alla fine ma mi è andata male. Io dico che ho lasciato il lavoro a metà: perché non concluderlo tra qualche mese, sulla Suzuki? Non sarà facile perché ho cambiato team e casa costruttrice ma sono motivato a mille. Confido in me – è importante credere in se stessi! e so di essere migliorato anno dopo anno – e nel mezzo: durante i test invernali, abbiamo lavorato un sacco sull'elettronica e sul mio assetto di guida. Ora, comincio a sentire la moto mia, però è necessario capire come la Suzuki reagisce ai vari settori del circuito. Certo, ai test di Portimão abbiamo concluso in testa: in poco tempo abbiamo fatto passi da gigante e sono molto orgoglioso dei risultati. Mi piace tantissimo il telaio: risponde sempre alla perfezione, mentre a quello dell'Aprilia mancava qualcosa in tutti i round. In questi mesi abbiamo aggiornato il pacchetto dell'elettronica, ora dobbiamo "accordarlo", le potenzialità sono eccellenti e credo che la Suzuki sia la moto che è migliorata di più: da novembre ai test di gennaio la squadra ne ha fatta di strada. Alex (Lowes, ndr), che proviene dalla British SBK, dove le moto sono stock, spinge il mezzo al limite, non importa se il setting mostra qualche pecca. E qui sta il bello: fa piacere avere accanto un pilota veloce e sono sicuro che ci traineremo l'un l'altro tappa dopo tappa. Dovremo vedercela con le Kawasaki, che saranno difficili da battere: i piloti rodati a lungo, si sa, fanno la differenza".

Alex Lowes (Voltcom Crescent Suzuki) - "Sono tante le sfide che mi aspettano. I circuiti, i lunghi viaggi, l'elettronica e anche gli avversari: per me, tutte novità. Tenterò di dare il massimo, salire subito sul podio e divertirmi, naturalmente. Non ho idea di quanto saranno competitive le moto EVO ma dall'esperienza nella British Superbike ho capito che, in certi circuiti, possono avvicinarsi parecchio alle derivate. E approvo che il numero di moto in griglia sia cresciuto: di sicuro lo spettacolo non deluderà. Mi sento bene fisicamente e mentalmente: insomma, sono pronto per la stagione e avrò l'occasione di mettermi alla prova su una moto competitiva e dotata di componenti innovativi. L'elettronica è da mettere a punto, come le sospensioni, ma ogni volta che monto in sella la situazione migliora. Mi trovo benissimo, invece, con il telaio, che resta docile anche quando guido in modo aggressivo: dettaglio importante, sulle lunghe distanze. Ecco perché credo che la GSX-R1000 darà del filo da torcere a tutti. Penso che Sykes e Melandri siano i favoriti per il titolo ma Eugene ha un sacco di esperienza, ha vinto parecchio e sa cosa serve per batterli. Io sto dalla sua parte".

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Cristina Marinoni