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Milan, che brutto segnale i telefonini nello spogliatoio...

Rebic, Kessiè e Biglia pescati dalle telecamere di Sky prima della gara con il Napoli. La mancanza di comprensione del momento rossonero

Tre giocatori del Milan intenti a usare il cellulare nello spogliatoio a mezz'ora dall'inizio della sfida con il Napoli. L'immagine catturata per pochi istanti dalle telecamere della Lega e rilanciate da Sky, nel consueto giro pre-gara, hanno colpito molti tifosi rossoneri e sono rimbalzate di social in social. I protagonisti (Kessié, Biglia e Rebic) hanno gli occhi fissi sul piccolo schermo e in un caso, quello di Rebic, apparentemente stanno chattando.

Tutto normale? No. Ma nemmeno così anormale da far gridare allo scandalo se non fosse che la situazione di classifica della squadra di Pioli è preoccupante per definizione dello stesso tecnico. Ed è preoccupante anche che non ci sia la consapevolezza da parte dei diretti interessati di cosa sia opportuno portare al di fuori e cosa no nell'immediata vigilia di una partita chiave per il futuro.

Quelle immagini, per intenderci, non sono state rubate. Le telecamere entrano con il permesso della Lega, registrano e se ne vanno. Tutto da contratto e tutto ampiamente annunciato in ogni spogliatoio, ogni volta che accade. Ecco, stupisce che i tre giocatori non abbiano colto la necessità di farsi trovare 'pronti' a quel momento e non con l'atteggiameno distratto di chi ha altro per la testa.

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Qualche mese fa Gennaro Gattuso aveva sottolineato il grave problema dell'irruzione di smartphone e telefoni dentro i luoghi di lavoro di un calciatore: spogliatoio, ritiro e momenti di socialità inclusi. Una deriva difficile da fermare anche se ci sono club e allenatori che hanno messo regole ferree per evitare la contaminazione di spazi e di tempi.

Nel caso del Milan e dello spogliatoio di San Siro sarebbe bastato il buon senso per far capire ai calciatori e a chi stava con loro che a volte l'apparenza è importante. Soprattutto con la squadra invischiata nelle zone basse della classifica. Sorprende che sia accaduto in una società storicamente molto attenta alla comunicazione e con in organico un tecnico di grande esperienza (Pioli) e due dirigenti dal passato da fuoriclasse anche nel comportamento (Maldini e Boban).

Ora c'è chi evoca l'arrivo di Ibrahimovic per mettere ordine anche nelle situazioni di dettaglio. Può essere una soluzione, ma l'impressione è che sarebbe sufficiente utilizzare gli esempi già presenti per evitare di farsi male da soli.

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Giovanni Capuano