Milan, ultimo stadio: tornano Nesta e Gattuso?
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Milan, ultimo stadio: tornano Nesta e Gattuso?

L'ultima idea dei vertici rossoneri: spazio, in campo ed in panchina, alla vecchia guardia

Una chiamata alle armi che in tempo di crisi assomiglia molto all'ultima spiaggia per evitare il naufragio. L'idea di riportare a Milanello due colonne come Nesta e Gattuso è il simbolo della difficoltà del Milan di mettersi alle spalle il momento-no che l'ha spinto in zona retrocessione e con un cortocircuito interno tale da indurre la società a dubitare che Allegri possa essere la soluzione al problema.

La voce gira negli ambienti rossoneri malgrado smentite e precisazioni. Ad esempio informalmente il club ha fatto sapere che Berlusconi non ha telefonato a Gattuso chiedendogli la disponibilità a rientrare a Milanello per far parte dello staff tecnico. Un contatto di cui si è già parlato nelle scorse settimane in occasione della prima serie di sconfitte. Gattuso, però, è intenzionato a rispettare il contratto che lo lega al Sion fino al termine di questa stagione e, in ogni caso, non sarebbe compatibile con la presenza di Allegri con cui si è lasciato male a giugno.

Anche Nesta è al momento un'opzione lontana e non solo geograficamente. Da Montreal continua a lanciare messaggi di supporto al Milan. Tornerebbe? Possibile, ma non attuale almeno fino a quando il campionato canadese non si fermerà per una lunga sosta che potrebbe essere l'occasione per mettersi a disposizione del Milan con la promessa di un coinvolgimento anche futuro. Più concreta, invece, l'ipotesi di un cambio di guida tecnica se la squadra non dimostrerà di essere ancora in sintonia con Allegri. Qualche crepa è emersa anche dopo la sconfitta di Roma. C'è chi, come Bonera, ha criticato le scelte tattiche. Il dibattito sull'utilizzo del 'rombo' o del modulo 4-2-3-1 è aperto e il malumore diffuso.

Il ritiro punitivo serve anche a provare a mettere una pezza all'emergenza. Galliani lo sta vivendo stando molto vicino ad Allegri e alla squadra e in stretto contatto con Berlusconi che continua a non esporsi pubblicamente, ma che viene descritto molto preoccupato per la situazione e pronto a cambiare strada anche se a Malaga dovesse arrivare un risultato non negativo. La soluzione sarebbe promuovere il tandem Tassotti-Dolcetti in panchina creando uno staff in cui inserire i senatori di ritorno e fare un piano che nella prossima stagione potrebbe inglobare Guardiola non nella funzione di allenatore ma di direttore sportivo.

Al momento è solo una voce, nulla più. Di certo il continuo richiamo ai senatori partiti in giugno alla scadenza del loro contratto certifica il fallimento dell'ultima campagna acquisti. Non è solo un problema tecnico (la partenza di Ibrahimovic e Thiago Silva), ma uno svuotamento di personalità e carisma evidente nella difficoltà a superare la crisi risollevandosi. Errore che può essere in parte imputato ad Allegri. Il Milan avrebbe rinnovato volentieri il contratto a Gattuso, ad esempio, ma hanno pesato i pessimi rapporti degli ultimi mesi con l'allenatore. Anche questo potrebbe ora costargli il posto.

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Giovanni Capuano