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ANSA / Roberto Bregani
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Milan e Inter, tutti i motivi per non perdere il derby

Le difficoltà di Giampaolo, la rabbia di Conte, i gol (che mancano) di Icardi, la crisi di Paquetà e una stagione indirizzata dalla sfida

Un derby alla quarta di campionato è, per definizione, un derby quasi buttato via. Arriva troppo presto, disperde parte del suo potenziale anche se poi la storia recente di Milan e Inter racconta di altre stracittadine precoci che hanno fatto la storia della stagione che le ha seguite. Nel bene per i vincitori e nel male per chi ha perso.

Il Milan-Inter di Giampaolo e Conte è già un bivio, per entrambi. Non per ragioni stringenti di classifica, visto che ci arrivano rispettivamente a 6 e 9 punti e con in eredità un prezioso primo posto nel caso del nerazzurro, ma per l'abbrivio che può dare e togliere nell'ambiente. 

Basta leggere il dopo pareggio con lo Slavia per capire quanto pesi per l'Inter ed è sufficiente mettere in fila le tante, piccole, punture riservate a Giampaolo per convincersi che una sconfitta sarebbe un detonatore di negatività in casa Milan. Messa così, sarebbe un derby perfetto per il pareggio.

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Milan, i motivi per non perdere il derby

Siccome è da escludere che qualcuno dei protagonisti firmi in partenza per fare pari e patta, ecco che la chiave di lettura diventa un'altra: guai ai vinti, nel senso che chi dovesse uscire sconfitto da San Siro si troverebbe con un problema di gestione non da poco.

Questo è, insomma, un derby da non perdere. Non può permetterselo Giampaolo che è finito nel mirino della critica e anche dei suoi dirigenti perché fin qui ha usato col contagocce i nuovi arrivati, quasi bocciando il mercato firmato Boban-Maldini-Massara. Una sconfitta amplificherebbe il peso degli assenti, o anche semplicemente di quelli che non hanno ancora trovato una collocazione tattica definita e definitiva.

Paquetà non è ancora un caso ma potrebbe diventarlo. Piatek è stato un caso, parzialmente rientrato, ma potrebbe tornare ad esserlo. Meglio uscire indenni da questa chicane per prendere velocità nel rettilineo delle prossime giornate, facili solo a una lettura apparente.

In termini assoluti Giampaolo ha bisogno di tempo e stima. Non può comprarsi nè l'una nè l'altra cosa se non attraverso i risultati, cancellando quella sensazione di precarietà che ha accompagnato le sue prime uscite anche a livello comunicativo.

Inter, i motivi per non perdere il derby

Conte se la passa meglio, ma è bastato il primo mezzo passo falso in Champions League per aprire alcuni dossier che in fase di lancio possono essere pericolosi. Il primo riguarda il processo di costruzione dell'Inter, le difficoltà a inserire Lukaku nel meccanismo e la fatica mostrata a Cagliari e contro Udinese e Slavia Praga.

C'è da immaginare che le cento ore dopo lo Slavia siano state di fuoco ad Appiano, una fucina di correzione degli errori visti in campo. Guai a perdere gettando acqua sul fuoco dell'entusiasmo. Guai ad alimentare il piccolo fuoco acceso dalla discussione tra Brozovic e Lukaku il cui aspetto più preoccupante è la fuga di notizie all'esterno di uno spogliatoio che si vorrebbe blindato come nelle migliori società del mondo.

Il calendario presenta una salita impervia dopo il derby: Lazio, Samp (fuori casa), Barcellona e Juventus. Altra ottima ragione per evitarsi problemi ulteriori mettendo in cascina più fieno possibile.

E poi c'è un ultimo motivo che deve motivare i nerazzurri e si chiama Mauro Icardi. E' stato negli ultimi anni l'uomo derby per definizione, ne ha decisi tanti con le sue invenzioni compreso l'ultimo autunnale con un gol a tempo quasi scaduto. Questo sarà il primo derby dell'era D.I. (dopo Icardi). Allontanandolo da Milano, Marotta si è assunto la responsabilità di non far sentire la sua mancanza e la notte con il Milan è una perfida trappola.

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Giovanni Capuano