Il caos dei cori da stadio
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Il caos dei cori da stadio

Dal razzismo a quelli contro Balotelli o i napoletani. Lo stadio è un porto franco, senza regole. Ed il calcio tace

C'è la Champions League? Chissenefrega. La Juventus allunga in campionato? Ed allora? L'unica cosa che conta nel calcio di questi giorni sono gli insulti, anzi, pardon, i cori, contro Balotelli. Facciamo però un po' d'ordine.

Negli stadi si canta, si vede e si legge di tutto, da sempre. Fino ad un mese fa quando a Busto Arsizio, in un'amichevole inutiel, Boateng scaglia il pallone contro i tifosi avversari rei di averlo bersagliato con continui "boo" ad ogni tocco del pallone.

Apriti cielo. Boateng viene persino premiato da Blattere e dalla Fifa, tutti i vertici del calcio sono con lui, si muove persino la politica (Busto è cittadina leghista) e la magistratura. Insomma un polverone. Peccato che poi di boo analoghi se ne sono sentiti altri ma nessuna partita è stata sospesa, nessun giocatore se n'è andato dal campo, nessuno del calcio si è stracciato le vesti (forse perché quelle si, erano gare ufficiali?). Il problema però non è questo, ma un altro.

Lo scorso fine settimana abbiamo sentito i tifosi dell'Inter gridare "Se saltelli, muore Balotelli!". Abbiamo anche visto nella curva della Fiorentina il solito striscione '-39' rivolto ai rivali della Juventus giusto per ricordare che l'Heysel per qualcuno è stata addirittura una festa e non una tragedia assurda. Serve altro? E allora potremmo raccontarvi dei tifosi Del Milan che mesi fa hanno accolto i napoletani indossando delle mascherine  e cantando loro i soliti cori legati al colera o al Vesuvio.

Gesti, cori, insulti, offese che al massimo saranno costate qualche migliaio di euro di multa, e nulla più.

Ed allora il calcio deve cominciare a farsi almeno due domande, molto semplici.

- Quali sono gli insulti leciti e quali no? Perché onestamente augurarsi la morte di qualcuno o festeggiare per 39 tifosi uccisi allo stadio è brutto tanto quanto offenderlo per il colore della pelle

- Se vogliamo gli stadi senza cori offensivi quali sono le armi che Lega e Federazione sono pronte a mettere in campo? Perchè cambiare la mentalità di questo paese (di questo si tratta) sarà una vera e propria guerra.

Siamo certi che nessuno risponderà a queste domande, perché alla fine, è più comodo lasciare tutto com'è. E così prepariamoci a saltellare a San Siro, così poi Balotelli, dopo il gol, ci potrà zittire con il dito o altro e l'allenatore di turno mostrarci il dito medio.

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