Brocchi e il Milan da incubo: Europa sempre più a rischio
Ansa
Lifestyle

Brocchi e il Milan da incubo: Europa sempre più a rischio

Rossoneri superati dal Sassuolo, fischiati a San Siro e in rottura. E i tifosi rivogliono Mihajlovic in panchina...

Ci sono date che restano incise nella storia. Esattamente 28 anni fa - 1 maggio 1988 - il Milan di Berlusconi si prendeva con arroganza meravigliosa il primo scudetto dell'era Sacchi vincendo a Napoli contro Maradona e compagni per 3-2. Ieri - 1 maggio 2016 - il Milan di Berlusconi al crepuscolo e anche oltre si è fatto fermare in casa dal Frosinone e superare in classifica dal Sassuolo. Se il campionato finisse oggi sarebbe settimo e fuori dall'Europa League, condannato a giocarsi tutto il 21 maggio nella finale di Coppa Italia contro la Juventus in cui è difficile, però, immaginare un epilogo differente.

Ricorsi storici che fotografano la parabola di un club, prima ancora che di una squadra. Il Milan non esiste quasi più in campo e contano poco le statistiche che Brocchi mostra per spiegare come si faccia a non cogliere l'attimo contro un avversario in procinto di retrocededere. Non bastano il possesso palla debordante (72,3%), il record di tiri (24) e quello di occasioni create (18) se poi la difesa regala con scivoloni comici e anche Donnarumma, baluardo fin qui saldissimo, cede ai suoi vizi.

Il problema, però, non è legato solo alla partita con il Frosinone, che la poca gente accorsa a San Siro ha pazientemente subito prima di andarsene fischiando. Brocchi ha fatto 5 punti in 4 gare contro avversari più che abbordabili, Mihajlovic era stato esonerato dopo averne messi insieme 3 in 5 giornate e in inverno aveva perso le sue chance di rilancio tutte le volte che sarebbe servita continuità. Dalla sconfitta di Sassuolo in poi i rossoneri sono evaporati: una vittoria nelle ultime 9.

Ora l'Europa è davvero legata a un filo sottilissimo. Per ribaltare un verdetto che pare scritto bisognerà fare bottino pieno a Bologna e in casa contro la Roma in corsa per il secondo posto con il Napoli. E sperare che il Sassuolo regali qualcosa a Frosinone e Inter. I tifosi aspettano svolte societarie e rivorrebbero Mihajlovic a gestire il finale di stagione. Non è colpa di Brocchi, ma la sostituzione del serbo si è rivelata un suicidio, mai metabolizzata da uno spogliatoio che lo aveva a suo modo difeso. Berlusconi lo ha scaricato bollando il suo Milan come il peggiore di sempre. Tornerà indietro? Servirà qualcosa? Coriandoli di crepuscolo a 28 anni dal giorno dell'apparizione sfolgorante della sua creatura.

Il punto sulla 36a giornata

* Juventus inarrestabile: battuto il Carpi dopo una settimana di festa, 25° vittoria nelle ultime 26 e 15° consecutiva in campionato allo Juventus Stadium.

* L'Inter cade all'Olimpico contro una Lazio rivitalizzata (2-0) da Klose e Candreva. Mancini difende la stagione dei nerazzurri che, però, abbandonano ufficialmente la corsa al terzo posto e al preliminare Champions.

* Fiorentina fermata sullo 0-0 dal Chievo: resta quinta e non riesce più a vincere. Nelle ultime 10 giornate la squadra di Paulo Sousa ha conquistato la vittoria solo una volta contro il Sassuolo (8 punti sui 30 disponibili).

* Scatto del Sassuolo che piega a fatica il Verona (1-0) e scavalca il Milan nella zona Europa League del campionato: adesso la qualificazione alle coppe è possibile.

* Nella lotta salvezza perdono Carpi e Frosinone (quasi spacciato), vince il Palermo che batte 2-0 la Sampdoria e respira ancora: pari punti con il Carpi, ma in caso di arrivo così retrocederà per differenza reti generale.

* Pari senza emozioni tra Empoli e Bologna: 0-0. Squadre salve e con la testa alle vacanze.

* Il Torino prende a schiaffi l'Udinese a casa sua e conferma il momento di forma di Belotti. Per l'attaccante gol numero 12 in stagione: Conte osserva e riflette.

I più letti

avatar-icon

Giovanni Capuano