Milan: preso Bojan ma non basta
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Milan: preso Bojan ma non basta

Per Tiziano Crudeli la grande squadra non esiste più. C'è un progetto nuovo ma serve tempo

Bojan Krkic, ex promessa del Barcellona, attaccante dai piedi buoni che per ragioni diverse non è riuscito a dimostrare tutto il suo valore nell'avventura alla Roma della passata stagione, è il nuovo attaccante del Milan. Lo ha fatto sapere Adriano Galliani, che ai giornalisti ha dichiarato poco fa che l'affare è chiuso, questione di dettagli, poi si passerà all'ufficializzazione. Il 22enne spagnolo di Linyola, 41 centri in 163 partite ufficiali con la maglia del Barcellona di Guardiola, stellina tra le stelle, è la nuova punta che il diesse del club rossonero regala al tecnico Allegri. Per lui, prestito secco.
Bojan segue di qualche ora l'arrivo in via Turati del giovanissimo M'Baye Niang, 17enne e tanti numeri in repertorio che ieri sera ha salutato i compagni di squadra del Caen, Ligue 2 francese, per volare in direzione di Milano. E' costato "soltanto" 1,7 milioni di euro più bonus. In meno di 24 ore, Galliani ha risposto con i fatti ai guai mostrati sul campo dal Diavolo nell'esordio contro la Sampdoria. Serviva un attaccante, ne sono arrivati due. Che si alterneranno con Pato (quando sarà disponibile), Robinho, El Shaarawy e Pazzini per dare più sostanza al reparto avanzato.
Sarà sufficiente questo doppio innesto per cambiare l'inerzia di una stagione che non pare promettere niente di buono per chi tifa Milan? L'abbiamo chiesto a Tiziano Crudeli, volto popolare del giornalismo sportivo televisivo. Per chi non lo sapesse, Crudeli tifa Milan da una vita.
"Stiamo con i piedi per terra. Sono dei buoni giocatori che possono crescere e dimostrare nel tempo di essere degli acquisti azzeccati, però non offrono certezze immediate. Ripeto, restiamo con i piedi per terra. E' un discorso in prospettiva. Il nostro campionato è più difficile degli altri. Lo stesso Bojan, considerato dal Barcellona un autentico talento, nella Roma non ha fatto grandissime cose. E' un buon giocatore, un giocatore promettere, ma per il momento nulla più. E comunque meglio loro di un giocatore 30enne con un passato illustre ma che attualmente non va per la maggiore. Qualsiasi riferimento al tanto decantato Kakà non è ovviamente casuale. L'idea del ritorno in rossonero non mi entusiasma, questa è la verità. Puntiamo sui giovani e vediamo. La Fiorentina sta facendo bene, come la Sampdoria".
La scelta di puntare su due giovani che devono ancora dimostrare tutto il loro valore non lascia intendere che il Milan sia ormai convinto di non andare lontano nella stagione in corso? Come dire, l'oggi è cosa fatta, guardiamo al domani...

"Certo, occorre fare un discorso di prospettiva. Nell'immediato, tutti sono consapevoli che il Milan non può essere una squadra assolutamente competitiva. Tanto vale allora portare avanti un progetto a medio termine. Difficile che a breve i giovani possano dare dei risultati. Se avessimo un organico di qualità nel quale inserire dei giovani promettenti, il discorso sarebbe diverso. Qui invece dobbiamo ripartire quasi da capo. Quindi, aspettiamo con fiducia e pazienza. Non si può ottenere tutto e subito, inutile illudersi".
All'indomani della batosta casalinga rimediata contro la Sampdoria, Galliani ha consegnato ad Allegri un paio di attaccanti. Ma i problemi non erano anche e soprattutto nelle altre zone del campo?

"Sì, ma io sono convinto che entro venerdì arriverà almeno un centrocampista. Perché, certo, il problema nasce nella zona nevralgica del campo, là dove si costruisce il gioco e si protegge la difesa in fase di contenimento. E' proprio a centrocampo che il Milan ha delle vistose lacune, soprattutto per quanto concerne la qualità e la costruzione del gioco. Montolivo è un buon giocatore tecnicamente, ma non è la panacea di tutti i mali della squadra. L'ho detto già in altre occasioni. Quando non hai i piedi buoni a centrocampo, devi cercare di compensare con la fisicità e la forza. Noi invece abbiamo dimostrato di essere molto lenti e prevedibili".
Chi spera che arrivi?

"Guardi, io sono un vecchio lupo di mare, voglio continuare a tenere i piedi ben piantati per terra. Non mi aspetto nulla di trascendentale. Vivo la giornata. Tiferò Milan a prescindere da come andrà la stagione. Anche se questo non mi impedisce di essere obiettivo".
Dunque, per lei porte chiuse a Kakà, anche se arrivasse con una formula che potrebbe accontentare le casse del Milan?

"Io sono convinto che la dichiarazione di Galliani sia un escamotage. Ha detto che non gli interessa più per ragioni fiscali. Bene, io credo invece che aspetti l'ultimo momento utile per sferrare l'attacco decisivo e portare il brasiliano a Milano. Dopo Modric, Kakà è l'ottavo attaccante del Real Madrid. Per cui, anche loro hanno tutto l'interesse a fare l'affare. Attenzione, però, Kakà non risolve tutti i problemi del Milan. Ci vorrebbe un altro Pirlo, quello che abbiamo dato gratis alla Juve, convinti che non fosse più all'altezza della situazione".
Detto dell'attacco e del centrocampo, nulla da dire sulla difesa rossonera? Bonera non sembra garantire la sicurezza necessaria...

"Abbiamo 5 difensori centrali. Il meno peggio è Yepes, che però ha 36 anni. Certo, adesso recupererà Mexes, ma non abbiamo più Thiago Silva e Nesta, dobbiamo farcene una ragione. Da qui l'importanza del centrocampo, che deve lavorare anche e tanto per il reparto arretrato. La dura verità è che non abbiamo più dei fuoriclasse come avevamo prima".

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Dario Pelizzari