NBA: Miami-San Antonio, resa dei conti in gara 6
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NBA: Miami-San Antonio, resa dei conti in gara 6

Spurs con il match point avanti 3-2 ma stanotte si torna a Miami. Mamoli (Sky Sport): "Pronostico impossibile. Ma se vince San Antonio, è la vittoria del sistema"

Manca una sola vittoria ai San Antonio Spurs per laurearsi campioni Nba per la quinta volta nella loro storia. Ma non c'è da fidarsi. Se gara 6 delle finals la dovesse vincere Miami la fisicità degli Heat potrebbe fare la differenza, e allora l’anello verrebbe consegnato per il secondo anno consecutivo a Lebron e compagni. Ma di nuovo, non fidiamoci troppo.

Le finals Nba di quest’anno sono state una delle serie più indecifrabili degli ultimi anni: “Se qualcuno ci capisse qualcosa sarebbe il miglior giornalista sportivo dell’universo – scherza Alessandro Mamoli, che le finali le vive e le racconta per Sky SportL’unica cosa che abbiamo capito finora è chi è stato capace di piazzare un break di 10-15 punti ha portato a casa la partita. Per il resto, vietati i pronostici”. Per una, o forse due, gare sarà di nuovo il sistema degli Spurs contro il talento di James e la fisicità degli Heat. Ci sarà da divertirsi. Di questo (solo di questo) possiamo esserne certi.

 Mamoli, San Antonio con il match point per vincere finale e titolo. Sono loro i favoriti?

“Giocano meglio ma non possiamo parlare di favoriti. Anche perché dobbiamo considerare il modo in cui hanno dovuto e devono giocare per vincere le partite….”.

In che senso?

“Prendiamo le tre vittorie della serie finale: Miami è superiore a San Antonio dal punto di vista fisico e atletico, a volte in modo imbarazzante. Per batterli gli Spurs hanno giocato il loro sistema che però se si dovesse inceppare potrebbe mettere a nudo qualche limite individuale. Inoltre a South Beach (casa degli Heat ndr) a Wade e Lebron potrebbero non uscire tutti quei tiri da dentro l'area...”.

Dunque cosa dobbiamo aspettarci?

“Tutti si aspettano la vittoria di Miami che alterna una partita vinta e una persa da 12 gare ma non perde due volte di fila dal 12 gennaio. D’altra parte gli Spurs nella loro storia quando hanno avuto la possibilità di chiudere una serie in trasferta lo hanno fatto 14 volte su 16. Insomma anche i numeri testimoniano di una finale più incerta che mai..”.

Stando a quanto visto in gara 5 San Antonio potrebbe però aver recuperato il vero Manu Ginobili…

“Lo sapevamo che prima o poi sarebbe arrivato anche lui. Ginobili è fatto del materiale dei giocatori veri. Ha speso il “gettone” al momento giusto, ora bisogna vedere se avrà il feeling, l'entusiasmo e le forze per giocare almeno un’altra partita come gara 5”.

Te lo saresti mai immaginato Danny Green come possibile Mvp delle finals...

“Devo dire di no. Certo che se in gara 6 dovesse fare ancora 20 punti altre 4 o 5 se non 6 triple, il titolo di miglior giocatore delle finals se lo sarebbe anche meritato”.

Da scartato (per due volte) da Coach Popovich a recordman delle finali per quanto riguarda le triple segnate (25). Quella di Green sembra una di quelle storie che possono capitare solo al di là dell’oceano. In particolare a San Antonio…

“Gli Spurs sono notoriamente bravi a scegliere ed eventualmente, come in questo caso, a tornare sui loro passi. Non che in passato non abbiano mai fatto errori, vedi il francese Mahinmi, ma da Ginobili a Leonard, passando per George Hill e lo stesso Green, sono riusciti a prendere in posizioni non nobili del draft giocatori che oggi sono capaci, o lo sono già stati, di vincere una finale Nba”.

Pare anche che gli Spurs, rispetto anche agli Heat, riescano a far rendere al meglio i cosiddetti gregari..

“In parte, però ricordiamoci che veniamo da tre partite in casa di San Antonio. Posso sbagliarmi, ma non credo che Leonard e Neal tireranno con le stesse percentuali anche a Miami, dove la situazione potrebbe essere ribaltata a favore degli Heat. Ci sono giocatori come Chalmers, Cole e Haslem che potrebbero venire rigenerati dall’aria di casa.”

Dov’è finito Andersen, l’uomo ricoperto di tatuaggi protagonista delle prime partite della serie?

“Spoelstra ha deciso che per vincere servono quattro piccoli e un solo lungo. Non potendo togliere Bosh e volendo tenere in campo Miller, per aprire il campo, e Haslem, il Birdman (questo il soprannome di Andersen ndr) deve essere necessariamente sacrificato in panchina. Le finals e il generale le serie Nba funzionano così. Sono come delle partite a scacchi”.

Visto che non ti sbilanci con il pronostico andiamo per ipotesi. Se vince Miami…

 “Vince la pallacanestro moderna, fisica, quella dei giocatori che possono giocare indifferentemente le posizioni di tre e di quattro (ala grande e ala piccola ndr)”.

Se vince San Antonio…

“Sarà la vittoria del sistema di Gregg Popovich. Della testardaggine di una franchigia che è sempre andata avanti per la sua strada nonostante gli insuccessi degli ultimi anni, e che ha saputo cambiare radicalmente gioco per adattarsi all’età dei big three e alle caratteristiche dei suoi giocatori. I Phoenix Suns di Mike D’Antoni giocavano come gli Spurs di oggi. Guardandola con il senno di poi sembra incredibile".

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Teobaldo Semoli