Coraggio Milan, c'è il peggior Messi della vita...
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Coraggio Milan, c'è il peggior Messi della vita...

La Pulce attraversa la stagione più difficile: ruolo cambiato, fatica, infortuni e il Pallone d'Oro che rischia di finire all'odiato Ronaldo

Cosa succede a Messi? Chi ha ucciso la Pulce, la sua voglia di giocare e divertirsi, l'animo da cannibale del gol e quel dribbling rapido e imprendibile che lo hanno reso unico nel mondo? A Barcellona se lo stanno chiedendo con forza da un paio di mesi, osservando il difficile autunno di Messi che sta vivendo un momento complicato della sua carriera, sembra aver perso il sorriso insieme alla forma fisica e, soprattutto, pare meno integrato nel Barca di Martino rispetto a quanto non lo fosse in quelli di Guardiola e Vilanova, costruiti interamente su di lui.

Se c'è un'istantanea che più di tutte sembra sfuocata e lontana nel tempo è quella di Leo che esulta dopo aver devastato la difesa del Milan al Camp Nou. Era il 12 marzo scorso: 4-0 per il Barcellona, doppietta della Pulce e qualificazione ai quarti di finale. E' stata l'ultima notte di gioia di Messi che da lì a poco si sarebbe infortunato alla coscia iniziando il suo personale calvario tra guarigioni accelerate, ricadute, viaggi intercontinentali, nuovi guai muscolari e la scoperta di non essere più il sole intorno a cui ruota tutto il Barcellona.

La gente del Camp Nou lo spinge. In queste ore un sondaggio aperto da 'Sport' chiede se Messi segnerà o no al Milan. Risultato? Per l'87% accadrà. Non sarebbe nulla di straordinario, visto che i rossoneri sono la vittima preferita in Europa insieme ad Arsenal e Bayern Monaco (6 centri in 7 partite). Sarebbe, però, un bel modo per confermare sul campo che Messi tornerà quello di sempre. "Non sono al cento per cento" ha ammesso sconsolato nei giorni scorsi e Tata Martino lo ha confermato: "Ha solo bisogno di giocare e di avere continuità per recuperare le giuste sensazioni".

Ad ascoltare le vocine interne allo spogliatoio del Camp Nou, avrebbe bisogno anche di sentirsi nuovamente il centro gravitazionale del Barcellona e non uno dei tre elementi di un attacco stellare che ha messo in mezzo Sanchez e schiera ai due lati Messi e Neymar. La formula funziona, Neymar sta esplodendo, ma Messi si sente sacrificato e vede meno la porta. Gli piace? Non ha mai detto il contrario, però alcuni suoi atteggiamenti anche nel 'Clasico' contro il Real Madrid lasciano intuire un certo disagio.

Dall'inizio della stagione ad ora Messi viaggia su medie 'umane': 14 presenze complessive e 12 reti segnate (una ogni 88'). Non male, per carità, ma il miglior Messi ci aveva abituato ad altro. Un anno fa di questi tempi i centri erano 21 su 17 gare (uno ogni 70') e nella straordinaria stagione 2011-2012 si era arrampicato addirittura a 23 gol in 18 partite (una rete ogni 67'). Martino ha rotto un tabù che sembrava incrollabile al Camp Nou, sostituendolo (è avvenuto 3 volte nelle prime 12 giornate della Liga), tenendolo in tribuna (1 volta) e facendolo entrare dalla panchina.

Certo, di mezzo c'è anche un difficile recupero fisico della Pulce, i cui muscoli si stanno ribellando alle ultime quattro stagioni vissute alla velocità della luce, senza quasi un minuto di riposo. Dal giorno dello stiramento rimediato contro il Psg (2 aprile) c'è stata la ricaduta di maggio, un problema agli adduttori ad agosto e un altro k.o. muscolare alla coscia il 28 settembre. Messi non ci era abituato o, meglio, si era dimenticato del suo tormento con il bicipite femorale che a inizio carriera lo aveva limitato. Nella sua scheda medica spiccano i due mesi e mezzo persi nella stagione 2007-2008 a causa di due infortuni muscolari. Poi era arrivato Pep che, oltre a lanciarlo in campo, gli aveva cambiato anche alimentazione per prevenire i problemi.

II Tata Martino ha scelto una via diversa, preferendo insegnare a Messi la gestione dello sforzo. Fin qui Messi è parso normalizzato, tanto che il suo autunno non autorizza a pensare a una rimonta nelle gerarchie del Pallone d'Oro che dopo quattro anni potrebbe finire a Monaco (Ribery) o all'odiato Cristiano Ronaldo. La gente di Barcellona attende con pazienza e ricorda la doppietta del marzo scorso. Fu l'ultima notte da vero Messi. Tornerà?

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Giovanni Capuano