Mario Balotelli non riesce a maturare: genio folle o puro menefreghista?

Il suo talento è proporzionale alla follia e i suoi colpi sono spesso fuori luogo come le pettinature. Mario Balotelli non smette mai di far parlare di sé. Non per le gesta sul campo ma per un carattere che con …Leggi tutto

Mario Balotelli con la maglia del Manchester City (LAPRESSE)

Mario Balotelli con la maglia del Manchester City (LAPRESSE)

bar sportIl suo talento è proporzionale alla follia e i suoi colpi sono spesso fuori luogo come le pettinature. Mario Balotelli non smette mai di far parlare di sé. Non per le gesta sul campo ma per un carattere che con il passare del tempo sembra sempre più incontrollabile. La pazienza degli allenatori che hanno creduto in lui è sempre più sottile e dopo Roberto Mancini anche Cesare Prandelli ha messo in guardia il numero 45. Come dare torto al ct della nazionale: oltre al poco impegno negli allenamenti Mario è addirittura andato in panchina portandosi dietro l’ipad, un gesto che di per sé fa sorridere ma che sottolinea anche come la maturità di Mario sia ancora lontana. Crescita normale di un ragazzo di 21 anni o irrimediabile buco caratteriale?

Mourinho era riuscito solo in parte a gestire i suoi colpi di testa, Mancini lo aveva lanciato in Serie A per poi accoglierlo in Inghilterra al Manchester City, Prandelli lo ha investito con la carica di titolare fisso della nazionale. Tutti gli allenatori di Balotelli hanno tentato di arrivare ad un compromesso tra il suo talento e la sua follia. Tutto inutile, la continuità non è mai sembrata il fiore all’occhiello della sin qui breve carriera della punta e solo nelle ultime settimane le polemiche sono sfociate in critiche aperte. In estate la sostituzione di Mancini infuriato dopo un numero da spiaggia in area quando era da solo di fronte al portiere, poi la perdita del posto da titolare al City a favore di Aguero e Dzeko.

Prandelli ha spiegato: “Lui è stimato ma ora deve fare un passetto in più per essere anche rispettato. Sa di avere tutti gli occhi addosso, certi atteggiamenti possono far pensare qualcosa di diverso da quel che lui è. Anche se l’Ipad non era nulla di particolare, la musica l’ascoltano tutti”. Vero, ascoltare musica in campo non è niente di grave, solo mancanza di serietà (premettendo che un Ipod sarebbe sufficiente, l’Ipad è un tablet con uno schermo che per la musica serve poco…). Un gesto fuori luogo che può essere perdonato in qualsiasi caso ma che in quello di Balotelli sembra suonare come una provocazione all’insegna di un inglesissimo “I don’t give a fuck”. E’ vero che il ragazzo è ancora molto giovane e che l’esplosione della sua carriera gli ha rivoluzionato la vita ma i colpi di testa di Mario sembrano ormai dipendere più dal menefreghismo che da reali difetti caratteriali.

Cassano, che di certo non può essere preso come esempio positivo, ha sempre avuto atteggiamenti inaccettabili nei momenti dove “perdeva la testa”. Mario no, Mario improvvisa senza apparenti motivi, per quello dà ancora più fastidio. Il colpo di tacco superfluo in area non è un difetto di carattere ma una scelta, esattamente come l’Ipad e la volta che si è messo a sparare in centro con un’arma giocattolo. Non è rabbia repressa è che gli va di fare così. E’ un ragazzo, certo. Ma pur sempre un ragazzo che viene pagato milioni di euro per giocare a calcio. I grandi talenti si vedono anche dalla capacità che hanno di correggere il tiro quando serve, quando i più esperti consigliano la direzione. Balotelli invece rischia di imboccare una strada tutta in salita per il suo futuro e quando l’età non potrà più essere una giustificazione gli estimatori saranno sempre meno. Non mi sento di catalogare l’attaccante bresciano nella schiera dei geni folli del calcio: anche il fatto di non esultare mai suona come una forzatura innaturale, una provocazione svogliata che toglie qualcosa allo spettacolo per cui è pagato. Libero di scegliere, sia chiaro, ma visto che usa l’Ipad potrebbe andarsi a vedere i video di Del Piero, Maldini, Baresi e perchè no, anche quelli di Cassano. Prima che sia troppo tardi…

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