Manuel Poggiali, il grande ritorno
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Manuel Poggiali, il grande ritorno

A quasi cinque anni dall'addio alle corse, di nuovo in gara, nella prima tappa del Civ che si è corsa lo scorso weekend al Mugello

"Ma come fa, uno come te, un Manuel Poggiali, un due volte campione del mondo, a tornare in sella, tornare in pista, e non aver voglia di tornare a correre?". Una domanda quasi ovvia da fare a un pilota che aveva detto prematuramente addio alle gare e alle moto.

Era il maggio del 2012, lo incontrammo durante una circostanza conviviale, in coda a un evento in cui era presente nella veste di istruttore di guida e collaudatore.

Per risposta arrivò un sorriso. Interlocutorio, possiamo dire con il senno di poi. Ma soprattuto ci sembrò di vedere una scintilla negli occhi. Proprio quella dell'agonismo e delle competizioni. Dopodiché, un fuoco si accese e ora, a distanza di un anno, eccolo in gara, in una competizione vera, la prima tappa, sul circuito del Mugello, del Civ (il Campionato Italiano Velocità), in sella alla Ducati 1199 Panigale R gommata Michelin del Team Grandi Corse.

Partiamo proprio da qui, dal primo weekend agonistico del pilota sammarinese, dalla fine di un letargo durato quattro anni e mezzo, durante il quale il ragazzino che tutti ricordiamo tante volte sul podio è diventato uomo, marito, padre, imprenditore di successo.

Facciamo finta che le qualifiche e Gara 1 non siano mai esistite e partiamo dal risultato di ieri

In realtà, le qualifiche, sul bagnato, sono andate molto bene. La giornata di sabato sì, è da dimenticare. Domenica, tutto decisamente meglio, e abbiamo cominciato a vedere la luce fuori dal tunnel. Ma in tutta onestà, non sono per nulla contento anche del risultato di ieri (sedicesimo, con un ventiseiesimo posto in griglia, ndr), dovevo fare di più

Che cosa è andato storto?

Ho esitato troppo, perdendo un'infinità di tempo a capire che forma stava prendendo la bagarre dei piloti che mi precedevano. Quando finalmente sono riuscito a liberarmi degli avversari davanti il distacco dai primi era ormai troppo ampio. Visto che, timing alla mano, negli ultimi giri, liberi dal "traffico" e dall'intralcio degli altri piloti ho stampato tempi vicini ai best lap dei primi e con gomme ormai "alla frutta", se fossi stato più "reattivo" a inizio gara forse le cose sarebbero potute andare diversamente

Qual è la lezione che porti a casa, considerato il tutto?

Di lezioni ce ne sarebbero tante. La più importante: cercare di trovare la quadra nell'assetto già dalle prove libere, in modo da fare delle buone qualifiche e partire in gara nelle prime posizioni, perché cominciare così indietro dalla griglia, insomma, è un  vero casino. Se poi aggiungi che non sono mai stato un mago delle partenze...

E un rammarico?

Aver provato pochissimo - e sempre in condizioni estreme, fredde e bagnate - prima dell'inizio della stagione

Usciamo dagli eventi più recenti. Un aggettivo per definire il tuo ritorno alle competizioni

Emozionante

E un altro aggettivo per definire il tuo ritrovato rapporto con loro?

Quel  fuoco che hai dentro e che ti porta a trasformare l'agonismo in una  professione è ancora intatto. C'è solo un po' di ruggine da togliere via... Oltre a un paio di altri fattori connessi che devono soltanto essere risvegliati

Tipo?

Tipo la confidenza con i sorpassi, quella serenità che ci vuole per "buttarsi dentro" e sopravanzare l'avversario senza esitazioni

Quand'è che tutto ha avuto inizio?

Direi che le cose si sono concretizzate davvero tra gennaio e febbraio di quest'anno

Quali fattori hanno pesato di più nella tua decisione di tornare alle gare?

La mia voglia, l'insistenza di Davide Grandi (il manager ed ex pilota dell'omonimo team per cui Poggiali corre, ndr), la voglia di Michelin di essere presente in questo campionato da protagonista di primo piano, la fiducia di Ducati che, oltre ad avermi  fornito la moto, mi ha messo a disposizione un tecnico di grande valore. E non necessariamente in quest'ordine

Cosa ti aveva spinto a smettere?

Oltre alle vicende molto intime e private di cui non vorrei parlare, sicuramente ha pesato la voglia di conoscere il mondo reale, nel momento in cui mi sono reso conto che il mio mondo, quello delle corse, cominciava ad andarmi troppo stretto

Che cosa è cambiato, prima di tutto, nell'uomo-Poggiali in questi anni?

La  cosa principale credo sia l'aver raggiungo quell'equilibrio personale che negli anni del Mondiale non avevo. Per questo devo dire grazie a mia moglie e al mio bimbo

In che modo questo equilibrio ha portato giovamento alla tua dimensione da pilota?

Sono più riflessivo oggi, mentre allora ero completamente ed esclusivamente focalizzato sui risultati. Adesso riesco a comprendere meglio che per ottenerli, specialmente quando le cose non vanno come mi aspetto, c'è da rimboccarsi le maniche e lavorare. Oltre che alla maturazione del mio carattere credo che tutto questo sia dovuto al clima che si respira in questo campionato, disteso e rilassato, un ambiente dove si percepisce della vera passione

Ok, la psiche è a posto, ma il fisico? Regge bene nonostante "i 30 anni suonati"?

Mai stato così in forma, nonostante "i 30 anni suonati" (ride, ndr). Negli ultimi giri, però ho accusato un indurimento ai muscoli dell'avambraccio destro che mi ha un po' messo in difficoltà sia in frenata che al momento di dare tutto il gas

Dalla leggerezza e la maneggevolezza dei 2 tempi alla potenza di una Superbike a 4 tempi...

In comune, un telaio, un motore, due ruote. Tutto il resto è molto diverso. Ho molto da imparare

Parliamo allora di questa Ducati 1199 Panigale, che sta dimostrando di essere tanto performante quanto ostica nella messa a punto

Del  lavoro che è stato fatto finora sulla moto non posso che dare un parere molto positivo. Anche se c'è da fare ancora tanta strada prima di  poterla definire perfetta. La cosa positiva è che, tra  sabato e domenica, abbiamo sperimentato con successo alcuni cambiamenti  e, se nella gara di sabato, in molti frangenti ho dovuto lottare con lei  per farle fare ciò che volevo, in Gara 2 ho cominciato a sentirla mia

La cosa più importante da sistemare?

Domanda  difficile. Direi però che se riusciamo a renderla più neutra nei cambi di direzione, quando c'è da prendere il gas in mano, e farla impennare meno in accelerazione, già faremo un  grosso passo avanti, che potremo capitalizzare soprattutto nei circuiti  più tecnici

E parliamo anche di queste Michelin che sembra vadano ancora meglio dello scorso anno

Anche su questo fronte dobbiamo lavorare per renderle ancora più omogenee alle caratteristiche della moto e della mia guida, ma la base è eccellente, sono coperture dal grip eccezionale sull'asciuto e addirittura di un altro pianeta sul bagnato

Qual è la cosa che vorresti mantenere invariata per tutto il campionato?

La stessa voglia di dare sempre il massimo che mi ha portato per due volte a conquistare un titolo iridato

Un'altra?

Il fatto di aver poco da perdere e la conseguente assenza di pressioni. Uno dei mali, questi ultimi, che hanno contribuito in maniera rilevante al mio ritiro

L'obiettivo della stagione

Uscirne vincitore. Non sarà facile. Ma è quello che vorrei

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Luciano Lombardi