Inter, Mancini: "Pensiamo allo scudetto. Kondogbia? Sarà un top player"
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Inter, Mancini: "Pensiamo allo scudetto. Kondogbia? Sarà un top player"

Il tecnico, soddisfatto, dichiara gli obiettivi e fa il punto del mercato nerazzurro: aspetta Salah, Jovetic o Perisic e in uscita...

Rilassato e abbronzato, pronto alla battuta come quando scherza sul credito della scheda telefonica consumato nel tentativo di convincere giocatori di alto livello a sposare la causa nerazzurra. Roberto Mancini ha iniziato con il piede giusto la stagione in cui l'Inter e lui stesso vanno a caccia del riscatto. Bisogna cancellare la pessima annata chiusa fuori dall'Europa e con uno score personale del tecnico lontano dagli obiettivi di novembre, quando è subentrato a Mazzarri del quale è riuscito a tenere a mala pena la media punti. Ora, però, è il momento di voltare pagina e pensare al futuro senza tralasciare alcun obiettivo. L'Inter punta al massimo, che significa lo scudetto in senso astratto e dimostrare di aver ridotto il gap con la Juventus che per Mancini "non è eccessivo". Così il debutto ad Appiano Gentile nel giorno in cui l'altra Milano ha presentato Mihajlovic e rilanciato forte con Berlusconi che ha parlato apertamente di lotta per il titolo.

"Siamo l'Inter e dobbiamo puntare al massimo".

"Siamo l'Inter e dobbiamo puntare al massimo, siamo qua per ridurre il gap dalla Juve e bisogna fare le cose per bene, metterci la mentalità giusta come l'anno scorso per alcuni tratti, cercando di fare pochi errori e migliorare, credo sia fattibile": così la sfida di Mancini alla serie A. Parole impegnative e supportate dalla soddisfazione per i movimenti fatti fin qui sul mercato. Mancini li promuove in pieno e lascia capire che non è finita qui e che altri giocatori sono destinati ad arrivare. I nomi caldi sono quelli di Salah, Perisic e Jovetic: Roby non smentisce, non conferma e lascia la porta aperta a tutte le soluzioni. Lo stesso vale anche per le uscite probabili di tanti: "Ci sono delle restrizioni e più di 25 non potremo inserirne in lista" dice. Mezza bugia, perchè oltre alle restrizioni ci sono anche scelte precise.

Kondogbia e il futuro da top player

Il pezzo pregiato dell'estate è, ovviamente, il francese Kondogbia. L'Inter ne ha fatto il simbolo della ritrovata grandezza sul mercato e Mancini lascia intendere di averlo cercato personalmente e di averlo voluto con forza e determinazione. Le parole che spende per il centrocampista prelevato dal Monaco sono da incorniciare: "Kondogbia potrà diventare uno dei più forti al mondo, è giovane ha margini di miglioramento e dopo i 2-3 mostri sacri che ci sono in giro credo venga lui, potrà diventare come Iniesta o Touré. La dirigenza ha fatto un grande sacrificio ma potrà essere importante".

Come l'ha trasformata l'inizio del mercato

L'Inte di oggi è già profondamente diversa da quella che ha chiuso la passata stagione con la delusione della mancata qualificazione all'Europa League. Fassone ed Ausilio hanno già messo a segno una serie importante di colpi che ha cambiato il volto della squadra. Se il campionato iniziasse oggi Mancini potrebbe agevolmente giocare con il 4-3-3 con in porta Handanovic e una linea difendiva quasi interamente cambiata: Montoya-Murillo-Miranda-D'Ambrosio. A centrocampo ci sarebbe Kondogbia insieme ai 'vecchi' Medel (che sta facendo una grande Copa America) e Guarin, mentre davanti al momento non ci sono novità ed è lì che il mercato dovrà intervenire ancora nelle prossime settimane per fotare il Mancio della rosa che chiede.

L'Inter che potrebbe essere alla fine di agosto

Che Inter ha in mente il tecnico di Jesi? Quella dei sogni prevede l'innesto di un paio di top player in attacco e, magari, di un ulteriore rinforzo a centrocampo per risolvere il problema della mancanza di un regista per far partire l'azione. Provando a seguire il filo delle trattative aperte si potrebbe immaginare Luis Suarez dell'Atletico Madrid (investimento preventivato intorno ai 10-12 milioni di euro) e davanti due tra Salah, Jovetic e Perisic. Messi al fianco di Icardi e con Palacio a fare da spalla in panchina rappresenterebbero un reparto certamente in grado di inseguire la zona Champions League, mentre il modulo potrebbe anche cambiare e trasformarsi in un 4-2-3-1 oppure, all'occorrenza, far fare a Jovetic il trequartista dietro a due punte. Anche in difesa il Mancio chiede qualcosa di diverso e l'obiettivo è il laterale sinistro del Chievo Zukanovic.

I paletti dell'Uefa e la necessità di investire (ma anche di vendere)

Fin qui il mercato dei nerazzurri è stato dispendioso ai limiti dell'autolesionismo per un club che è sotto osservazione da parte dell'Uefa, anche se la mancata qualificazione all'Europa League ha regalato qualche margine di manovra in più. Il problema, però, è che in ogni caso Thohir e suoi dirigenti si sono impegnati a Nyon a raggiungere la parità di bilancio entro il 2016 e a renderla strutturale dal 2019 e il punto di partenza è un rosso profondissimo da -103 milioni. Dopo gli acquisti, che hanno impegnato (seppure con formule diverse) circa 63 milioni di euro, ora è il momento delle cessioni: Obi (2,5), Kuzmanovic (2) e Benassi (3,5) sono i primi ad aver lasciato Appiano Gentile, ma la lista è lunga e comprende nomi pregiati come Shaqiri, Guarin, Hernanes ed eventualmente Handanovic, e altri meno preziosi come Santon, Nagatomo o Puskas. Poi c'è il caso-Kovacic, che in presenza di una vera offerta irrinunciabile partirà anche se tifosi e Mancini lo vorrebbero tenere.

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Giovanni Capuano