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Il Manchester United esonera Mourinho. Tutti i fallimenti dello "Special One"

Jose Mourinho non è più l'allenatore del Manchester United. Storia finita male come in altre quatto occasioni: ecco quali...

Jose Mourinhonon è più l'allenatore del Manchester United. La notizia è arrivata poco fa con un comunicato dai "Red Devils" in cui si parla di dimissioni date dall'allenatore portoghese. In realtà la stampa locale è convinta che lo "Special One" sia stato esonerato. Dimissioni o licenziamento, poco cambia la sostanza di un addio annunciato da tempo. Troppe le tensioni nella squadra (su tutte il caso Pogba) e troppo deludenti i risultati dello United.

Fin dall'inizio della stagione Mourinho con la sua abituale schiettezza aveva dichiarato apertamente che la squadra, al di là del blasone, aveva dei limiti tecnici e strutturali importanti. Frasi che non erano piaciute alla tifoseria ed alla società. Poi è cominciata la guerra privata con Pogba, uno degli elementi di maggior talento dello United, spesso finito in tribuna o in panchina. La sconfitta, netta, per 3-1 con il Liverpool di domenica scorsa è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso.

E ora? Quale sarà il futuro dell'allenatore del "triplete" dell'Inter? Non ci sono certezze. Ieri il suo procuratore, Mendes, ha incontrato ad un evento pubblico il neo amministratore delegato dell'Inter, Marotta. Tra di due una battuta: "Se lo porti via da Manchester avvisami...". E se diventasse realtà???


Tutti i fallimenti della carriera di Mourinho

Mourinho è stato specialista di addii nel momento della gloria (Porto e Inter ricordano ancora le fughe dalla premiazione direttamente verso il futuro), ma anche di stagioni abortite in anticipo. Quasi sempre usando la formula della rescissione consensuale per evitare la macchia dell'esonero.

Il primo flop, in realtà, non è colpa del portoghese che sulla panchina del Benfica dura solo 9 partite nell'autunno del 2000. Il 5 dicembre se ne va dopo che è cambiata la presidenza che lo ha assunto ed Elidio Parames (sarà poi suo portavoce) non è più la guida del club.

Il 20 settembre 2007, invece, abbandona il Chelsea che ha portato due volte al successo in Premier League. Paga i pessimi rapporti con Abramovich e una partenza al rallentatore: 3 vittorie in 7 partite tra campionato e Champions League.

Al Real Madrid lo strappo avviene alla fine della terza stagione ed è annunciato dal presidente Florentino Perez il 20 maggio 2013. Lo Special One avrebbe un contratto ancora valido fino al 2016 (rinnovato da poco), ma non sopravvive all'ennesima campagna europea senza vittoria. E dire che ha fatto sua una Liga e portato tre volte le Merengues in semifinale dove mancavano da lungo tempo.

Il ritorno al Chelsea porta un'altra Premier League (2014-2015) e un'altra partenza disastrosa che conduce all'ennesima rescissione contrattuale. Annunciata il 17 dicembre 2017 quando i Blues si trovano al 16° posto in campionato e hanno già perso 11 volte nella stagione pur avendo strappato la qualificazione agli ottavi di Champions League.

Il resto è storia attuale. Al Manchester United conquista una Coppa di Lega, un Community Shield e l'Europa League 2017 ma non dà mai l'impressione di poter essere il nuovo Ferguson. Entra in rotta di collisione con lo spogliatoio (che attacca spesso) e con la stella Pogba. L'addio (esonero mascherato da dimissioni?) il 18 dicembre 2018 con i Reds al 6° posto in Premier staccati di 19 punti dalla vetta e 11 dalla zona Champions League.

Tutti i flop della carriera di Mourinho

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ANSA / DANIEL HAMBURY / PAL
5 dicembre 2000, lascia il Benfica dopo sole 9 partite perché è cambiato il presidente

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