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ANSA/FEDERICO PROIETTI
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Maldini, sì al Milan di Elliott e Gazidis. Ecco il suo futuro

Sarà responsabile dell'area tecnica, con ampi poteri e stipendio da dirigente top. Si chiude il cerchio aperto nel 2009 quando si ritirò da calciatore

Paolo Maldini torna centrale nel Milan, a dieci anni dall'addio da capitano al calcio giocato e dopo dieci mesi di apprendistato da dirigente alle spalle di Leonardo. Responsabile dell'area tecnica, guida di uno staff nella formula scelta dalla società e che la bandiera rossonera è pronta a sottoscrivere dando il via vero alla sua seconda vita dopo quella straordinaria da calciatore.

La proposta formulata dall'amministratore delegato Gazidis nelle ore tumultuose del doppio addio di Gattuso e Leonardo (le sue dimissioni sono rimaste senza spiegazione pubblica), alla fine ha convinto Maldini che il momento per il grande salto era arrivato. Un passaggio fondamentale per un uomo rimasto ai margini dopo il ritiro, spesso invocato dai tifosi e restio nel mettere la sua faccia sul progetto dei cinesi di Yonghong Li prima dell'ok al pressing di Leonardo nella passata estate.

Si può dire che anche Maldini diventi definitivamente grande mettendosi alla guida di un progetto che non potrà essere subito vincente, visto che il club va stabilizzato nei conti prima ancora che rinforzato in campo, ma che ha il fascino della sfida per tornare ai fasti di un tempo. Non sarà un ruolo di facciata il suo, non sarà la bandiera che sventola, ma avrà modo di provare a incidere per quelle che sono le sue capacità e conoscenze.

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Stipendio da top manager e staff intorno

L'investimento su Maldini è certificato anche dallo stipendio che il Milan gli riconoscerà, facendogli ereditare la busta paga destinata nella passata stagione a Leonardo e che si aggira intorno ai 3 milioni di euro. Non sono pochi soldi e rappresentano, allo stesso tempo, un riconoscimento di quello che Paolo rappresenta per il Milan e delle attese che ci sono sul suo lavoro.

Prima dell'ok sono stati necessari incontri e confronti per togliere qualsiasi dubbio e nuvola dal cielo di Casa Milan. Maldini non sarà un plenipotenziario, ma guiderà uno staff scelto anche dalla società che ha già portato a Milanello in qualità di capo scouting il francese Moncada, conosciuto da Gazidis e apprezzato per la sua capacità di pescare in giro per il mondo giovani di prospettiva e talento da lanciare. Non per essere rivenduti come al supermercato, ha garantito il manager che viene dall'Arsenal, ma per crescere in un progetto che torni vincente.

Cambierà la guida del settore giovanile (via Mario Beretta voluto da Fassone dopo l'epoca di Filippo Galli, dentro Angelo Carbone), possibile l'inserimento di Alessandro Costacurta come club manager e di un direttore sportivo che lavori sul campo con Maldini, soprattutto per gestire la delicata fase delle cessioni che sarà fondamentale per cominciare a rientrare nei paletti del Fair Play Finanziario.

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Giovanni Capuano