La tolleranza (quasi) zero degli arbitri. Le disposizioni di Nicchi e Collina? Dimenticate subito
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La tolleranza (quasi) zero degli arbitri. Le disposizioni di Nicchi e Collina? Dimenticate subito

Fuorigioco, falli di mano e proteste: troppe incertezze malgrado il bilancio trionfalistico dei vertici Aia. Bene solo il 'gol fantasma' evitato a Torino.

Meglio dimenticare in fretta l'euforia per il 'gol fantasma' evitato da Ciampi. L'impatto di arbitri e assistenti (comunque li si voglia chiamare) sul campionato è stato pessimo con errori distribuiti in quasi tutte le gare della prima giornata, rigori negati, fuorigioco completati bucati e, soprattutto, un'inaccettabile difformità di giudizio rispetto alle indicazioni che i vertici dell'Aia con il rinforzo di Collina credevano di aver ben spiegato nel collegiale della vigilia a Coverciano.

Urge un ripasso perché negli stadi è successo di tutto. In linea di massima solo tre partite sono filate via lisce o solo con lievi imperfezioni: Chievo-Bologna, Genoa-Cagliari e Siena-Torino. Il resto è da dimenticare a partire dai disastri di De Marco e dei suoi assistenti di linea (Viazzi e Liberti) all'Olimpico ma senza dimenticare i rigori negati a Pescara e Palermo e le proteste legittime di Atalanta e Udinese.

MANCANO TROPPI RIGORI - A buttarla sul ridere si potrebbe dire che questa settimana Mazzarri non avrà motivi per pensare alle dimissioni: Orsato ha chiuso entrambi gli occhi e anche quelli dell'assistente di porta per non vedere l'entrata di Maggio su Cetto. Anche Guida, giovane promessa, ha mancato di coraggio nel non punire lo sgambetto di Zanetti su Weiss a inizio partita. Sarebbe anche stato bello che il capitano nerazzurro si fosse evitato la rincorsa all'avversario per giurare di non averlo toccato. Se nemmeno Javier...

Curioso Mazzoleni. Ha ignorato un netto contatto di Nastasic su Muriel e, soprattutto, un'entrata in ritardo dello stesso difensore su Badu praticamente identico a quello che a Pechino aveva portato al rigore del pareggio juventino. Allora era stato aiutato dal giudice di porta. A Firenze invece silenzio.

L'aspetto che preoccupa maggiormente, però, è la difformità di giudizio nelle interpretazioni nuove di zecca che Nicchi aveva spiegato a lungo a Coverciano credendo di essere stato esauriente. Il bilancio è stato negativo su tutti i fronti.

FUORIGIOCO E TOCCHI DEL DIFENSORE - Aveva detto Nicchi: "Sul retropassaggio bisognerà considerare la giocata, anche se sbagliata del difensore: in quel caso non verrà segnalato, diverso invece se un difensore colpito dalla palla libera un giocatore precedentemente in fuorigioco". All'Olimpico De Marco e i suoi hanno sbagliato su entrambi i gol del Catania considerando giocate i tocchi scomposti di Osvaldo e Castan.

Sbagliata anche una chiamata su Osvaldo che filava tutto solo verso il portiere ed errore grave pure a Torino nell'azione del rigore su Lichtsteiner poi sbagliato da Vidal. E' vero che il pallone esce da un contrasto tra attaccante e difensore, ma vale quanto detto in precedenza. E l'assistente aveva la visuale libera per pescare lo svizzero oltre la linea dei difensori di almeno un metro.

FALLI DI MANO E AMMONIZIONI - Aveva detto Nicchi: "Il cartellino giallo sul fallo di mano scatterà, oltre a quanto già previsto, quando il fallo interrompe un passaggio di un calciatore verso un compagno o a favore di se stesso". In pratica ammonizione sempre quando il pallone tocca mano o braccio, a maggior ragione se il gesto è volontario. In Milan-Sampdoria Banti, che pure è un internazionale, ha fatto l'esatto contrario graziando Eder, Robinho e Boateng. A Palermo l'altro internazionale Orsato ha ammonito Von Bergen, a Bergamo Gervasoni ha fatto proseguire l'azione fino al gol dopo un tocco di Mauri e a Roma il solito De Marco ha valutato involontario il mani di Bellusci dopo che il pallone aveva toccato la gamba. Aiuto.

PROTESTE? TOLLERANZA QUASI ZERO - D'accordo, non si sono viste scene isteriche in campo. Però la tolleranza zero è rimasta nelle parole di Nicchi: "Maggiore severità sarà usata nei confronti di proteste collettive o plateali, per le quali scatterà immediatamente il cartellino giallo". Un paio di esempi presi a caso qua e là: Bonucci che smadonna dietro a Romeo e Cassano platealmente polemico con Guida. No, davvero. Meglio un ripasso veloce veloce in vista della seconda giornata.

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Giovanni Capuano