La pallavolo non va in vacanza (e assegna la Coppa Italia)
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La pallavolo non va in vacanza (e assegna la Coppa Italia)

Allenamenti a Natale, partite a Santo Stefano e fasi finali di Coppa Italia il 29 e 30 dicembre: la pallavolo italiana festeggia sotto rete la fine dell'anno

Altro che pausa natalizia: il volley non si ferma mai. I club di serie A1, tra campionato, Champions League e coppe, non staccano la spina dall’inizio della stagione, cominciata il 6 ottobre, nemmeno durante il periodo invernale dedicato alle feste. Dopo aver disputato la prima giornata di ritorno di campionato il 22 dicembre, i giocatori hanno affrontato un’ultima settimana dell’anno intensissima. Il 26, le migliori otto squadre si sono sfidate per conquistare le semifinali di Coppa Italia il 29 al Mediolanum Forum di Assago, che ha ospitato la finale il 30. Davanti a quasi 8.000 spettatori, la Itas Diatec Trentino si è aggiudicata la seconda Coppa Italia di fila (tre complessive) contro la Cucine Lube Banca Marche Macerata. Il duello – il quarto dell’anno che metteva in palio un trofeo – è terminato 3 set a 1 e ha regalato spettacolo ed emozioni. Assegnato l’ultimo titolo della stagione, gli atleti hanno giusto il tempo di brindare al 2013: il 2 gennaio saranno di nuovo in palestra per preparare le partite di campionato del primo weekend del nuovo anno, quindi avanti senza interruzioni fino a maggio, tra gare internazionali e fasi conclusive dei playoff per lo scudetto (come se non bastasse, in vista della World League di giugno, gli azzurri saranno subito convocati in ritiro da coach Mauro Berruto). Cosa pensano atleti, allenatori e dirigenti dell’interminabile tour de force al quale sono sottoposti? Lo chiediamo direttamente a loro.

«Un break farebbe comodo, però ormai sono abituato, da anni non tiro il fiato ed è così per tutti. In più, giocare durante le feste è indubbiamente un vantaggio per gli appassionati: in fin dei conti, lo spettacolo è per loro e sono sempre felice di regalare una giornata di divertimento» dichiara il bomber del Trento campione del mondo per la quarta volta consecutiva e fresco vincitore della Coppa Italia Osmany Juantorena.

Concorda con l’avversario di tante battaglie Ivan Zaytsev, perno del Macerata campione d’Italia e vincitore della Super Coppa, nonché bronzo alle Olimpiadi di Londra: «Per quanto ci dispiaccia ridurre a qualche ora qua e là le feste del Natale e stare meno con le persone cui vogliamo bene, proporre alle famiglie eventi importanti ci dà grandi soddisfazioni. Non dimentichiamo che anche la pallavolo rientra nello show business: il riscontro dagli spalti ci ripaga ogni volta, quindi va bene così. E poi devo ammettere che allenarci il 25 dicembre ha un lato positivo: approfittiamo per smaltire qualche bicchiere di vino e qualche fetta di panettone di troppo!».

«Tra campionato, gare extra dei club e attività con le Nazionali – dice il coach dell’Itas Diatec Trentino Rado Stoytchev – il calendario è devastante per le squadre di alto livello. Una pausa servirebbe moltissimo: i ragazzi hanno assoluto bisogno di recuperare, mente e corpo, dai continui impegni. Uno stop eviterebbe tanti traumi dovuti allo stress fisico e permetterebbe di recuperare dagli infortuni. Credo che bisognerebbe davvero pensare a una sistema che permetta il giusto riposo, una settimana, dieci giorni al massimo, non si otterrebbero che benefìci».

Spiega Alberto Giuliani, tecnico della Cucine Lube Banca Marche Macerata: «Entrare in campo in questi giorni di festa non mi rende particolarmente contento, il giorno di Natale è anche quello del mio compleanno e mi piacerebbe trascorrerlo in famiglia. Invece, mi aspetta la palestra per la seduta ordinaria di allenamento. Se non altro, nello spogliatoio non potrei trovare compagnia migliore: questi ragazzi sono eccezionali, si impegnano sempre e, nonostante le assenze importanti causa infortuni, sono riusciti a centrare un’altra finale. E quando sento l’entusiasmo dei tifosi dalla panchina, be’, provo soltanto gioia».

«Il volley è uno sport indoor e per noi diventa un obbligo essere sempre presenti: lo spettacolo non contempla giorni feriali o festivi. Noi offriamo un’alternativa a cinema e teatri e riempiamo i palazzetti. Questa responsabilità, insieme a un calendario super compresso per i molteplici appuntamenti di club e Nazionali, ha reso la stagione “full immersion” una consuetudine. L’ideale sarebbe un calendario che consentisse di giocare esclusivamente la domenica ma in questo momento è un’opzione impraticabile» dichiara Diego Mosna, presidente della Legapallavolo serie A e dell’Itas Diatec Trentino.

Dello stesso parere Bruno Cattaneo, vicepresidente della Federazione italiana pallavolo, che aggiunge: «La Federazione internazionale dovrebbe tener conto del calendario denso che devono sostenere i nostri team. L’Italia, in qualche modo, è penalizzata: nel 2013, per esempio, il Campionato del mondo per club si accavalla con le finali per lo scudetto. Nonostante la crisi, la vendita dei biglietti per le nostre competizioni resta eccellente – i match dei quarti di finale della Coppa Italia che si sono svolti Santo Stefano hanno attirato migliaia di persone – così come il numero di iscritti alle società. Abbiamo riscontrato un leggero decremento di atleti ma il movimento, maschile e femminile, dimostra grande vitalità. Parte del merito va al bronzo vinto dagli azzurri ai Giochi: la Nazionale è un ottimo strumento di marketing e catalizza un interesse straordinario. Concludo con un’osservazione generale sul volley: il clima sereno, eppure appassionato, che si respira nei palazzetti anche nelle sfide più agguerrite e rende speciale il nostro sport. Per noi questo ambiente così pacifico e amichevole è motivo d’orgoglio».

Il ct dell’Italvolley maschile Mauro Berruto, argento agli Europei 2011 e bronzo a Londra 2012 dichiara: «La scelta, divenuta consuetudine, di giocare nelle festività, garantisce pubblico ma occorre trovare equilibrio tra un “super lavoro” che lascia poco respiro agli atleti e la soluzione migliore per gli spettatori. Gli atleti hanno chiaro che, se una finale il 30 di dicembre serve a favorire lo spettacolo e assicurare presenze sugli spalti, è giusto mettersi a disposizione. Del resto, nessuno si è mai lamentato: il nostro mondo si distingue anche per questo”.

Andrea Lucchetta, colonna del dream team azzurro guidato da Julio Velasco, oggi commentatore Rai, invece non trova nessun lato negativo alle partite di fine dicembre. «La Nba gioca da sempre anche a Natale: negli Stati Uniti il 25 dicembre è diventato anche una bellissima festa dello sport. Perché mai la pallavolo italiana dovrebbe fermarsi? Al contrario, bisognerebbe proprio puntare sui giorni in cui le famiglie sono in vacanza: molto meglio trascorrere i pomeriggi nei palazzetti che negli ipermercati».

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Cristina Marinoni