L'offerta indecente del Psg e 90 milioni di motivi per vendere Ibra
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L'offerta indecente del Psg e 90 milioni di motivi per vendere Ibra

Considerato il risparmio sull'ingaggio un'operazione impossibile da rifiutare per il Milan. Il sacrificio di Zlatan dopo mesi di incomprensioni e mal di pancia

Galliani continua a ripetere che farà il possibile per tenere al Milan i suoi top player. Una resistenza strenua a fronte delle insistenze di mezza Europa che potrebbe, però, cadere davanti a un'offerta indecente. L'indiscrezione rilanciata dall'agenzia di stampa 'France Presse' sulla volontà di Leonardo di portare a Parigi Zlatan Ibrahimovic assomiglia molto al tam tam di notizie che accompagnò in gennaio la trattativa Pato. Allora fu proprio la 'France Presse' a scandire i movimenti francesi fino allo stop di Berlusconi senza che nulla di quanto anticipato sia mai stato smentito.

Se lo schema si sta ripetendo e l'agenzia conferma di avere ottimi agganci all'interno del Psg, Galliani si appresta a trascorrere notti insonni. L'offerta di 34 milioni di euro cash più altri 6 di bonus per Ibrahimovic può essere infatti classificata come indecente. Una montagna di soldi per un giocatore certamente decisivo nel campionato italiano, reduce dalla sua stagione migliore (35 reti), ma anche sulla soglia dei 31 anni (li compirà il prossimo 3 ottobre) e con qualche mal di pancia di troppo. Si può respingere un'offerta così. No, non si può ed eccolo spiegato in cinque ragioni.

PLUSVALENZA MONSTRE SALVA-BILANCIO - Vendere Ibra a 40 milioni di euro bonus compresi consentirebbe a Galliani di mettere a bilancio una plusvalenza da 28 milioni di euro blindando così Thiago Silva, dando ossigeno alle casse della proprietà che ha chiuso l'ultimo esercizio in rosso di 69 milioni di euro e consentendo di investire su un attaccante più giovane ma comunque di prima fascia.

UNO STIPENDIO TROPPO ALTO E A SCADENZA - L'ingaggio di Ibrahimovic è il più pesante in casa-Milan. Ufficialmente 9,5 milioni di euro netti anche se nelle giornate di polemica appena trascorse, quando lo svedese aveva fatto osservazioni sulla capacità economica del club, fonti interne avevano informalmente fatto sapere di pagare Zlatan più di quanto il Barcellona fa con Messi e, dunque, 12 milioni di euro.

Cederlo oggi significa liberare altri 48 milioni lordi nelle prossime due stagioni. In tutto un'operazione da quasi 90 milioni molto simile a quella che ha portato Eto'o all'Anzhi la scorsa estate. Altro particolare: il contratto scade nel giugno 2014. O lo vende adesso, oppure il Milan rischia di deprezzarlo tra un anno alla vigilia della scadenza. Galliani vuole correre questo pericolo? O intende proporre un rinnovo? E a che cifre visto che la politica con gli over 30 è di accordi annuali con forti ribassi? Il Psg gli offre 9 milioni netti fino al 2015 quando Ibra avrà 34 anni. Irrinunciabile.

TROPPE CRITIHE AL MILAN - Le uscite sulla scarsità di mezzi economici di qualche settimana fa non erano piaciute ai dirigenti rossoneri. Lo ha confermato lo stesso Ibra raccontando di aver ricevuto "qualche telefonata e sgridata". I suoi giudizi taglienti sono, però, anche un campanello d'allarme sul ruolo che Zlatan può prendere nei confronti della società. Il Milan ha sempre avuto regole ferree anche di comunicazione con l'esterno. Può sopportare che a dettare la linea sia un singolo componente della rosa?

RAPPORTO DIFFICILE IN SPOGLIATOIO - Malgrado le smentite è noto che la seconda parte dell'ultima stagione sia stata ricca di 'confronti' tra Ibra e il resto dello spogliatoio. Non le ha mandate a dire ad Allegri a Londra in marzo ed è stato plateale in alcuni manifestazioni di dissenso verso i compagni nel corso del mese decisivo in campionato. Ha espresso dubbi sul lavoro dello staff medico e dei preparatori. Galliani lo ha sempre difeso parlando di un "carattere da vincente" che rende al meglio solo se "incazzato".

Però è un fatto che la presenza di Ibra in uno spogliatoio che ora ha perso anche quasi tutti i senatori possa risultare di difficile gestione. E le smentite non hanno del tutto convinto sull'assoluta disponibilità a proseguire nel rapporto da parte di Allegri...

MAL DI PANCIA FREQUENTI - Così parlava Mino Raiola a metà aprile: "Zlatan non è diplomatico. Se non si trova bene lo fa capire e non è questione di scadenze di contratto". Nel mese successivo è successo di tutto fino allo sfogo di fine campionato e ai continui richiami al Milan a rispettare le promesse sul mercato. Che Zlatan non sia soddisfatto è evidente.

E c'è un dato che deve far riflettere. Nel mese intercorso tra la gara d'andata con il Barcellona (28 marzo) e la sfida contro il Bologna (22 aprile) in cui il Milan si è giocato lo scudetto Ibra ha segnato solo un gol su azione in 7 partite. Ha pagato la delusione da Champions? Probabile. Ma proprio per questo come si fa a non prendere in considerazione una cessione alle cifre proposte dal Psg?

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Giovanni Capuano