L'agenda senza sport
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L'agenda senza sport

Nemmeno citato nel manifesto di Monti. Legge sugli stadi e tagli al Coni: un anno di sofferenza

Chi volesse capire quale posto occupi tra le priorità del Paese lo sport è pregato di leggere l’Agenda Monti pubblicata sul web dopo mille annunci. E servirà una lettura attenta e puntigliosa per cercare nelle 25 pagine-manifesto del premier uscente e (forse) rientrante a Palazzo Chigi un qualsiasi accenno al mondo dello sport e all’industria che sta alle spalle, fatta di eccellenze come il calcio, che versa un miliardo di euro di tasse all’anno allo Stato, e di un tessuto di attività con ricadute sociali di cui è quasi impossibile quantificare l’importanza soprattutto nelle aree meno avanzate del Paese.

Sapete di tutto questo quanto compare nell’Agenda Monti? Quante volte viene nominata la parola sport? Zero virgola zero. Nulla. Nemmeno un piccolo accenno e non nei capitoli dedicati alla situazione finanziaria del Paese o alle prospettive europeiste. Niente nemmeno nella parte in cui Mario Monti descrive per sommi capi alcune delle aree di intervento concreto.

Si parla di politiche agricole, agenda digitale, economia verde e addirittura un passaggio è tutto per “l’Italia della bellezza, dell’arte e del turismo”in cui si delinea come centrale la possibilità di partnership tra pubblico e privato per “allargare lo spettro delle iniziative finanziabili”.

Parole che sarebbero serenamente spendibili anche per lo sport e il calcio in particolare. Cosa più della legge sugli stadi, ad esempio, avrebbe potuto attivare virtuosamente un percorso di mobilitazione di capitali privati? Invece nulla. Niente legge, affossata a un passo dall’approvazione, e nessun cenno di avere lo sport come priorità.

Del resto questo è un Governo che nel 2012 ha tagliato i contributi al Coni per 38,9 milioni di euro (-8%), che ha ritirato la candidatura italiana alle Olimpiadi del 2020 e che in estate per bocca del ministro Gnudi aveva giurato: “Mi batterò perché non ci siano ulteriori riduzioni. Investire nello sport significa investire sulla qualità del capitale umano del Paese”.

Aveva anche giurato che entro la fine della legislatura sarebbe arrivato l’atteso via libera alla legge sugli impianti. Parole. L’Agenda Monti ha cancellato anche quelle.

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Giovanni Capuano