Juve, la sconfitta fa male (ma il sorteggio non è terribile)
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Juve, la sconfitta fa male (ma il sorteggio non è terribile)

caduta imprevista a Siviglia e secondo posto nel girone: ecco cosa può succedere adesso alla squadra di Allegri

La caduta di Siviglia fa male, ma potrebbe non essere tutto nero come sembra tornando dalla trasferta in Spagna che ha sancito la beffa: Juventus seconda nel girone della morte e sorteggio che si annuncia duro a Nyon, dove si conoscerà il destino nella seconda fase della Champions League. Un brutto passo falso, ma con tante speigazioni a partire dagli errori di Morata.

A centravanti invertito non ci sarebbe stata storia e la bella notizia è qui: anche giocando non al massimo della sua ferocia, già qualificata e con in testa la sfida di domenica con la Fiorentina, la squadra di Allegri è stata capace di creare almeno 4-5 occasioni limpide sul campo della detentrice dell'Europa League. Se poi Alvaro ha perso la strada della rete, il discorso si fa più complicato e diventa impossibile vincere. Però il gioco si è visto e a tratti i bianconeri hanno scherzato con la difesa spagnola.

Morata, crisi senza spiegazione

L'assenza di Mandzukic, ai box per la febbre, aveva dato a Morata una chance per riprendersi la Juventus. Possibilità sprecata in pieno e la disabitudine del puntero al gol sta diventando un problema per Allegri. Cosa è successo all'attaccante che due mesi fa segnava per la quinta volta consecutiva in Championas eguagliando il record di Del Piero? Si è come perso e non c'è apparente spiegazione.

Di sicuro il peregrinare sulla fascia che gli ha imposto il tecnico prima di tornare al modulo a due punte non lo ha aiutato: Morata si è intristito e non ha saputo reagire, facendosi scavalcare nelle gerarchie da Dybala e Mandzukic, l'ex palo piantato in mezzo all'attacco. Poi c'è un feeling non straordinario con Allegri e, forse, la scarsa attitudine alla concorrenza interna. Morata, però, va recuperato e in fretta pèerchè l'attaccante dell'anno scorso è imprescindibile per questa Juve.

Calo di tensione nella settimana decisiva

L'altro tema è il piccolo calo di tensione che la Juventus ha mostrato a Siviglia. Fisiologico dopo un mese di grande corsa e rimonta e con la prospettiva della sfida contro la Fiorentina che è decisiva nella rimonta alla zona scudetto in serie A. Che i bianconeri potessero essere un po' meno cattivi sportivamente parlando in 90 minuti affrontati già da qualificati è la logica conseguenza e la rete di Llorente ha fatto saltare in aria un piano comunque perfetto: sarebbe bastato il pareggio, anche al netto degli errori di Morata. Già da domenica si tornerà a vedere la solita Juve...

I rischi del sorteggio da seconda

La conseguenza pratica di tutto è stato scivolare al secondo posto nella classifica del girone, complicandosi la vita nel sorteggio di lunedì per gli ottavi di finale. La statistica dice che il 72,5% delle squadre che poi vanno ai quarti proviene dal primato nel proprio raggruppamento, ma non ci sono certezze. Dipende come va nell'urna e la situazione non è così terribile come sembra. Ci sono Barcellona e Bayern Monaco che oggi sono le migliori in assoluto e il Real Madrid che è un'incognita: ingiocabile o fragile?

Le altre, però, non sono superiori a questa Juventus: non Atletico Madrid e Wolfsburg (che ha eliminato a sorpresa il Manchester United) e nemmeno lo Zenit San Pietroburgo che è la rivelazione della prima fase. Poi resta una tra Chelsea, Porto e Dinamo Kiev: anche fossero gli inglesi Allegri avrebbe tutto per giocarsela. Insomma, rispetto sì ma paura no. La notte di Siviglia potrebbe essere archiviata senza contraccolpi.

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Giovanni Capuano