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ANSA/CLAUDIO PERI
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Juventus in fuga: +11 sul Napoli anche giocando male

Bianconeri di rimonta contro la Lazio (che meritava di più). La corsa scudetto praticamente chiusa a fine gennaio

La Lazio ha giocato una grande partita per un'ora e un quarto. La Juventus, dopo essere stata alle corde, l'ha vinta. Salendo a +11 sul Napoli e confermando come in Italia le basti poco per portare a casa anche le partite più difficili. Nel caso dell'Olimpico è stato sufficiente un quarto d'ora giocato bene dopo aver sofferto e meritato lo svantaggio.

Notizia pessima per le avversarie, ammesso che qualcuno ancora pensi di potersi giocare lo scudetto e non abbia già abdicato. Il Napoli di Ancelotti (-6 rispetto a un anno fa) è lontano 11 punti. L'Inter che è crollata a Torino fornendo una delle peggiori prestazioni dell'era Spalletti, è addirittura a -19. La voragine sul Milan (24 punti) e sulle romane (Roma 25 e Lazio 27), con in mezzo le outsider Sampdoria e Atalanta, fotografa un torneo morto a fine gennaio.

Questa Juventus è troppo superiore a tutti quando si tratta di giocare in Italia. La Lazio ci ha messo agonismo, intelligenza tattica, coraggio e corsa ma non è bastato se non a dimostrare che Szczesny può essere un portiere affidabile se messo sotto pressione come raramente gli capita da noi.

Poi Allegri ha pescato dalla panchina Bernardeschi e Cancelo dopo aver già buttato nella mischia un certo Chiellini al posto di Bonucci infortunato. Inzaghi ha risposto con Berisha, Neto e Caicedo e nell'accelerazione finale dei campioni d'Italia si è perso lasciando tre punti che sarebbero stati meritatissimi. 

Certo, c'erano ai box Barzagli, Cuadrado, Khedira, Mandzukic e Pjanic (in ordine di importanza). E c'è un Benatia sostituito da Caceres che andrà integrato nel ruolo di riserva di lusso. Spiegazioni alla serata complicata per oltre un'ora ce ne sono.

La domanda, però, è una soltanto: detto che in campionato basta e avanza così (59 punti in 21 giornate significano una proiezione finale di 107), deve ricavare qualche elemento di preoccupazione Allegri che si avvicina al momento della verità della Champions League? A naso no, ma la difficoltà mostrata a lungo quando il ritmo della Lazio è stato altissimo non è stata tanto diversa da quella patita a Bergamo contro l'Atalanta o nel primo tempo contro la fisicità dell'Inter.

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Giovanni Capuano