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Juventus e Roma, Champions amara: la Spagna resta più forte

Come la nazionale al Bernabeu, anche il debutto in Europa riserva un risultato pessimo. Errori e limiti dietro i risultati di Olimpico e Camp Nou

E' finita come al Bernabeu tra le due nazionali. Spagna batte Italia tre a zero, anche se questa volta in palio non c'erano punti decisivi per la qualificazione al Mondiale ma solo il debutto nella Champions League. Cominciata con il passo peggiore dalla Juventus di Allegri, travolta a Barcellona, e in salita per la Roma di Di Francesco.

Una sconfitta e un pareggio che non possono far sorridere. E' vero che il cammino del girone è ancora lungo e soprattutto la Juventus avrà tempo e modo di cancellare la batosta del Camp Nou, però la sintesi del primo martedì di coppe europee è che la distanza tra Italia e Spagna oggi è questa. Un brutto risveglio dopo che in primavera i bianconeri avevano strapazzato il Barcellona, anche se la finale di Cardiff era stata una doccia gelata per tutti.

Champions League: Barcellona-Juventus 3-0 | video

Divario tecnico e il calo nel secondo tempo

Le partite dell'Olimpico e del Camp Nou, pur se differenti tra di loro e chiuse con risultati diversi, hanno avuto qualche tratto in comune. Barcellona e Atletico Madrid sono parse complessivamente superiori a Juventus e Roma anche se qualche tratto di gara è stato gestito bene dalle squadre di Allegri e Di Francesco.

Che Simeone avesse un impianto di gioco definito e collaudato che in questo momento la Roma non ha era prevedibile e, quindi, non sorprende. Colpisce di più che Valverde, in difficoltà dopo un'estate contraddittoria, abbia presentato un Barcellona apparso molto più consapevole della Juventus di Allegri. Che è a inizio percorso di una rivoluzione e ha l'alibi delle assenze, ma certamente ha scoperto quanto sia complicato dare nuovo look alla sua squadra.

Però sia Roma che Juventus sono durate troppo poco. Un'oretta di gioco i gialorossi, poi salvati da un Alisson strepitoso e dalla fortuna. Un solo tempo i bianconeri, proprio come a Cardiff dove, così come al Camp Nou, era mancata la reazione nervosa oltre che quella fisica e tecnica. Due indizi che fanno mezza prova.

Può essere solo un problema di condizione atletica? No. E comunque viene da chiedersi perché a metà settembre le squadre spagnole, che hanno iniziato come le nostre, abbiano una tale superiorità di corsa e brillantezza.


Allarme classifica solo per la Roma

Essere testa di serie e con un sorteggio non pessimo consente alla Juventus di guardare con fiducia al prosieguo del girone. E' vero che lo Sporting Lisbona ha pescato il jolly vincendo in Grecia contro l'Olympiacos, però immaginare i bianconeri fuori oggi è esercizio quasi impossibile. Non sempre si va al Camp Nou e il doppio impegno casalingo contro Olympiacos e Sporting è utile per spostare nuovamente la pressione sui portoghesi.

Più complicata la situazione della Roma. Quello con l'Atletico Madrid era un autentico spareggio di un mini-girone a tre che comprende anche il Chelsea visto che il Qarabag è destinato al ruolo di sparring partner. Il pareggio non va bene e costringe a immaginare un'impresa esterna a Madrid o Londra.

Le critiche, velate ma non troppo, di Pallotta e Dzeko al modo in cui oggi gioca la Roma dovrebbero suonare come campanello d'allarme per Di Francesco. C'è un clima di depressione e sfiducia strisciante che va combattuto in fretta. I risultati sono l'unica medicina possibile.

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Giovanni Capuano