Juve, rimonta completata: il mucchio di Natale
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Juve, rimonta completata: il mucchio di Natale

La caduta dell'Inter riavvicina tutti alla vetta. E Allegri diventa l'immagine simbolo del carattere bianconero...

La domenica che doveva costare la panchina a Garcia, Mihajlovic e Pioli produce un solo scossone, ma importante. Cade l'Inter e vincono tutte le altre, si riapre definitivamente la corsa scudetto che tiene dentro tutti, anche quelli che fin qui hanno fatto il possibile per farsi del male da soli. Tra la capolista (36) e la Roma (32) ci sono solo quattro passi e altre tre squadre. Un mucchio selvaggio che ci accompagnerà per i 20 giorni della sosta di Natale aprendo a un 2016 da vivere col fiato sospeso.

L'immagine simbolo della domenica è il cappotto stracciato e lanciato via da Massimiliano Allegri mentre la sua Juve sta cercando di buttare a mare una vittoria miliare a Modena. L'urlo da Hulk del livornese sveglia appena in tempo i suoi e così i bianconeri arrivano al panettone esattamente come volevano, a distanza minima dalla vetta e pronti al sorpasso di gennaio.

Un altro cappotto è rimasto, invece, sulle spalle del legittimo proprietario: Mancini ha scelto un low profile e ha assistito impotente al suicidio della sua Inter fotografato dalla doppia follia di Felipe Melo, l'uomo voluto a tutti i costi e il leader della prima parte della stagione. Contro la Lazio è andata in scena una prova brutta dei nerazzurri, in controtendenza con i segnali visti più recentemente: colpa del brasiliano, ma anche delle scelte del Mancio.

La terza fotografia della domenica è la corsa con abbraccio di Florenzi verso Garcia. Il francese forse sopravviverà all'autunno, anche se Pallotta è deciso per il cambio in panchina. Di sicuro nessuno potrà sostenere che la squadra sia contro il suo allenatore e non solo per la testimonianza d'affetto: la prestazione in un Olimpico deserto è stata pessima, il massimo che oggi la Roma può dare.

Ultimo flash da Frosinone, dove l'esonero di Mihajlovic è durato 45 minuti. Poi il Milan si è ripreso, Sinisa ha ricevuto un altro caldo abbraccio e Galliani è potuto tornare sereno a casa. Niente ribaltoni, almeno per il momento, e tutti in vacanza. Tempo qualche giorno e si aprirà la giostra di mercato.

Il punto sulla 17a giornata

* La Juventus conquista a Carpi la settima vittoria consecutiva e torna in piena corsa scudetto: -3 sull'Inter. In 7 giornate guadagnati 6 punti sui nerazzurri che alla 6° erano addirittura avanti di 10. Mandzukic sempre più decisivo: 5 gol nelle ultime 6 gare di campionato.

* L'Inter crolla a San Siro contro la Lazio e non serve nemmeno che Handanovic pari il 22° rigore su 60 subiti in carriera (poi Candreva ribatte in rete). Doppia follia di Melo (rigore prima e calcio da kung fu poi).

* Higuain trascina un Napoli stanco a Bergamo: 16 gol nelle prime 17 partite come pochissimi altri nella storia della serie A. Un anno fa il capocannoniere a questo punto era Tevez, fermo a quota 11...

* La Roma si prende tre punti battendo un Genoa in crisi (2-0), con Gasperini a rischio dopo la quinta sconfitta consecutiva. L'Olimpico deserto fischia i giallorossi. Dzeko nervi a pezzi: espulso per gli insulti a Gervasoni.

* Fiorentina in ripresa dopo i ko contro Juventus e Carpi: 2-0 sul Chievo con applausi per Kalinic che sale a quota 10 reti in meno di mezzo campionato. Della Valle promette interventi sul mercato di gennaio per inseguire il sogno scudetto.

* Primo squillo per la Sampdoria di Montella: 2-0 al Palermo di un furioso Zamparini. Si rivede Cassano decisivo anche se appesantito nel fisico: sono sue le giocate che danno la scossa ai blucerchiati.

* Il Torino non riesce a trovare continuità e si fa battere dall'Udinese in casa: fischi dei tifosi e rabbia di Ventura. Colantuono respira.

* Il Verona chiude il 2015 senza essere riuscito a vincere nemmeno una volta in campionato: non accade dalla 36° giornata della passata stagione. L'1-1 contro il Sassuolo serve solo a muovere appena la classifica.

* La squadra rivelazione è l'Empoli di Giampaolo: passa a Bologna (3-2) e si mette alla pari del Sassuolo in scia alla zona Europa. Da applausi come Maccarone, autore di una doppietta.

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Giovanni Capuano