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Riscatto Juve, ma per qualificarsi serve un miracolo

Bianconeri straripanti, il Chelsea vince al 94': ora bisogna fare 4 punti per la qualificazione...

La Juventus si riscatta dopo il k.o. (da primato) contro l'Inter e scarica la sua rabbia sui danesi del Nordsjaelland. Gara che si risolve in un tiro a segno (4-0) senza storia e con mille rimpianti pensando ai due punti gettati al vento a Copenaghen e che rischiano di essere fatali nella corsa agli ottavi di finale. Come al solito a spianare la strada sono stati due centrocampisti (Marchisio al 6' e Vidal al 23'), ma l'altra notizia è che poi sono arrivati anche i gol degli attaccanti: Giovinco al 37' e Quagliarella al 75'.

LA BEFFA VIENE DA LONDRA -  Le notizie peggiori sono arrivate allo Juventus Stadium, però, direttamente da Londra dove il Chelsea, dopo aver rischiato, ha vinto all'ultimo sospiro (94' gol di Moses) contro lo Shakhtar Donetsk di Lucescu che aveva rimontato due volte grazie a Willian (Torres e Oscar i marcatori inglesi). Risultato che rende un miracolo la qualificazione dei bianconeri agli ottavi di finale: servono 4 punti nelle prossime due partite contro Chelsea (20 novembre in casa) e Shakhtar (5 dicembre in trasferta). Così facendo la Juventus chiuderebbe a quota 10: avendo battuto il Chelsea e pareggiato in Ucraina sarebbe alla pari con gli inglesi (ma avanti negli scontri diretti). Facendo il contrario eliminerebbe gli ucraini. Però si tratta comunque di un sentiero stretto. Che rimpianto per i due punti lasciati a Copenaghen contro la squadra materasso del girone.

JUVENTUS STADIUM ANCORA FREDDO - Quello che deve essere chiaro è che il 20 novembre contro il Chelsea servirà un ambiente ben diverso allo Juventus Stadium che in Champions League non riesce a presentarsi nel suo abito migliore. Contro il Nordsjaelland si sono presentati in 31.366 per un incasso di 1,3 milioni di euro. Meglio rispetto ai 29.368 arrivati per Juventus-Shakhtar Donetsk (quando c'era stato anche lo sciopero del tifo), ma non sufficienti comunque per un club tornato in Europa dopo tre anni di assenza.

MAROTTA CHIUDE AL TOP PLAYER - Molto mercato e molto post-Juve nella notte di Torino. Intanto la ripartenza dopo il k.o. in campionato. Dice Marotta: "Metteremmo la firma per perdere una partita ogni 50 disputate. Evidentemente c'è un'amarezza maggiore, perché perdere con l'Inter non fa molto piacere, però la forza di questi ragazzi è anche quella di trovare in questa sconfitta momenti per ricaricarsi ancora di più". A gennaio arriverà un top player in attacco? "Quelli che si fanno sono ottimi nomi, ma diventa quasi un discorso utopistico, non credo solo per la Juventus, ma per tutte le squadre italiane. Siamo in un momento di grande involuzione, per cui immaginare che una squadra possa investire più di 30 milioni per un giocatore di questa levatura credo sia veramente difficile". Fine del tormentone (forse) durato anche troppo a lungo.

La Presse

L'esultanza di Marchisio dopo il vantaggio

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