Juve, lascia perdere i brasiliani
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Juve, lascia perdere i brasiliani

Lucio è l'ennesimo flop verdeoro in bianconero dopo Diego, Felipe Melo e Athirson. Le eccezioni? Emerson e Altafini

Il feeling tra la Juventus e i calciatori brasiliani è ai minimi storici. In tanti si ricordano Josè Altafini, tra le poche eccezioni verdeoro in maglia bianconera. João ha raccolto a Torino 74 presenze e 25 gol, risultato eccellente che si colloca come una rarità nella storia della Vecchia Signora. Insieme a lui c'è anche Emerson, protagonista a centrocampo nella Juventus di Capello dei record, biennio 2004-2006. Due casi controtendenza che stridono al confronto dei tanti fallimenti brasiliani con la maglia bianconera. Ultimo in ordine di tempo Lucio, arrivato con le migliori intenzioni dall'Inter al punto di ammiccare ai rivali di sempre con un mercenario "La Juve ha vinto 30 scudetti, non 28". Feeling che però è svanito dopo pochi giorni di ritiro fin dalle prime prove opache in amichevole.

Il pesantissimo contratto biennale con cui il difensore si è legato alla squadra di Conte parla di 2,5 milioni di euro all'anno più i bonus, cifra che oggi suona come un'eresia. Per l'ex numero sei dell'Inter finora solamente 4 presenze in partite ufficiali con 1 in campionato, 2 in Champions League e 1 in Supercoppa italiana per un totale di 307 minuti. Prove che hanno tutt'altro che convinto lo staff tecnico fino allo sfogo recente del giocatore: "Alla Juventus non sono felice perché non gioco. Sono stati mesi molto difficili sia per l’infortunio che per la poca considerazione dell’allenatore. Spero di andare via e trovare una squadra che mi faccia giocare con una certa continuità". Una confessione affidata a Sport Bild, giornale tedesco come il club al quale è destinato ad essere ceduto già a gennaio.

L'accordo con il Wolfsburg è vicino, due milioni di euro per il cartellino e tanti saluti. Il centrale ex Inter e Bayern va così ad infoltire la lista dei fallimenti brasiliani in bianconero, un elenco che conta nomi da brivido. Come non citare Athirson, scoperto nel 2000 dal talent scout Omar Sivori che lo segnalò a Luciano Moggi. "Ricorda un po' Roberto Carlos e un po' Facchetti", si diceva all'epoca. La trattativa con il Flamengo diventa un braccio di ferro, per lui tutti sono pronti a fare follie. La Juve aspetta così la fine del contratto e nel 2001 lo tessera da svincolato. Fa il suo esordio il primo aprile 2001 (ma purtroppo non era un pesce d'aprile) entrando al posto di Zidane e fornendo una prova che non convince. Da quel giorno vedrà il campo solo per alcuni spezzoni e nel 2002 la Juve si arrende all'evidenza: gli regala un biglietto per il Brasile e tanti cari saluti anche a lui.

Una delle delusioni più grandi di sempre resta senza dubbio l'arrivo di Diego, fantasista brasiliano arrivato nel 2009 dal Werder Brema per 24,5 milioni di euro. L'entusiasmo è enorme, sceglie la maglia numero 28 perchè la somma è dieci e lui si sente un numero dieci. L'inizio è dei migliori e la doppietta all'OIimpico contro la Roma sembra regalare al calcio italiano un nuovo fuoriclasse. Niente di più lontano dalla realtà: il resto del campionato è un'involuzione continua e a fine stagione Diego conta 33 presenze e 5 gol. La società lo difende: "Non ha reso come ci aspettavamo ma ha bisogno di ambientarsi. Vogliamo ancora puntare su di lui". Detto fatto, dopo una settimana viene ceduto al Wolfsburg per 15,5 milioni di euro. Ciao ciao anche a Diego.

L'ultimo nell'elenco delle amarezze brasiliane è sicuramente Felipe Melo, abbaglio da 25 milioni di euro. E' la stagione 2009/2010, la stessa dell'arrivo di Diego, e Melo è reduce da un'ottima stagione alla Fiorentina. I tifosi viola si infuriano per la sua cessione, ancor di più perchè ai rivali bianconeri. Il campo però consolerà la curva Fiesole a suon di prove pessime, cartellini inutili e nervosismo fuori dal campo. Raccoglie 29 presenze con 3 gol il primo anno e 29 presenze con 1 rete nel secondo ma la società non vede l'ora di cederlo per monetizzare. Passa in prestito al Galatasaray e in Turchia torna protagonista. In estate si rivede in ritiro con i bianconeri ma è solo un passaggio: torna ad Istambul con un prestito oneroso di 1,75 milioni e diritto di riscatto fissato a 6,5 milioni. 18 in meno di quanti pagati dalla Juventus.

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Matteo Politanò