Juve-Shakhtar, flop-tifosi ma il cassiere ride
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Juve-Shakhtar, flop-tifosi ma il cassiere ride

Solo 29.368 presenti per il 5° incasso di sempre. Proteste per i prezzi. La strategia sugli abbonamenti: +11% delle tessere e +50% nei ricavi. Così cambia il tifo Juve

Il più sincero è stato Bonucci: "Forse abbiamo sofferto il clima surreale allo stadio. Ci aspettavamo di più, ma i  tifosi avranno avuto i loro motivi per non esserci oggi". Sincero ma disinformato, visto che da qualche giorno il tam tam della protesta contro i prezzi dei biglietti per il debutto in Champions League stava montando nel popolo juventino.

Curve a 40 euro e distinti da 90 a 130 euro. Ecco quanto costava andare a vedere Juventus-Shakhtar Donetsk. In molti hanno rinunciato e alla fine il cassiere ha contato 29.368 tagliandi staccati per un incasso di 1.515.836 euro. Eppure erano 1.028 giorni che i tifosi bianconeri attendevano questo momento, la musichetta della Champions e il ritorno nell'Europa che conta.

Marotta ha provato a circoscrivere il caso ("Chiaro che, essendo di martedì e  avendo la Juventus tantissimi tifosi fuori Torino, esistono delle  difficoltà oggettive. Comunque siamo felici dei 30mila paganti"), ma l'immagine dei vuoti in uno stadio che nella passata stagione ha registrato una media di 37.545 presenze in campionato con percentuale di riempimento del 92% hanno fatto impressione.

Solo una volta, dal giorno dell'inaugurazione, c'è stata stata meno gente. Era l'8 dicembre giorno della sfida con il Bologna valida per gli ottavi di finale di Coppa Italia: 23.078 presenti. Poi sempre oltre la soglia dei 35.226 spettatori che rappresentavano finora il record negativo (Juventus-Siena 22° giornata). In questa stagione 113.971 biglietti staccati in tre gare interne, media 37.990.

Difficile, però, che il flop di pubblico contro lo Shakhtar cambi la politica juventina. Polemiche c'erano state anche in estate per l'aumento dei prezzi degli abbonamenti (le curve da 275 a 350 euro +21,5%). Eppure, come recita la sintesi del bilancio 2011-2012 in approvazione, il loro numero è cresciuto da 24.530 a 27.400 (tetto massimo deciso dal club): +11,7% con ricavo di 22,8 milioni di euro in vertiginosa crescita (+50%).

Tradotto significa che il valore di mercato di un seggiolino allo Juventus Stadium è cresciuto di circa il 30% ed è destinato a salire ancora perché, insieme alla partecipazione alla Champions che moltiplica gli incontri, è l'unico modo di ottenere una crescita dei ricavi da gara che a bilancio hanno fatto segnare il record di 31,8 milioni di euro contro gli 11,5 della stagione precedente.

Una tendenza evidente anche nelle prime tre gare della stagione in campionato contro Parma, Chievo  e Roma. A parità di presenti (solo 802 in più) hanno portato nelle casse 4.124.992 contro i 3.686.273 delle stesse partite un anno fa: +10,6%. E l'incasso di Juventus-Shakhtar è il quinto di sempre da quando c'è lo Juventus Stadium dietro alle sfide con Inter e Milan della passata stagione (record con i nerazzurri 1.717.458 euro) e di poco inferiore a Juventus-Atalanta dello scudetto (1.520.378 euro) e Juventus-Roma di sabato scorso (1.552.099 euro).

Lo Juventus Stadium a 41mila posti rischia di penalizzare la passione del tifo bianconero. Più si riempe, più la società potrà fare leva sui prezzi e selezionare un pubblico meno 'popolare' e più disposto a spendere non solo per il biglietto ma anche per le attività collaterali che animano l'impianto di proprietà. E' il modello inglese che i club italiani inseguono. Il futuro è lì. Basta saperlo e non stupirsi poi di qualche vuoto di troppo in un momento di crisi economica che sta rendendo più povere le famiglie italiane.

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Giovanni Capuano