Juve e Milan, c'è speranza. Il campionato rilancia Allegri e Miha
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Juve e Milan, c'è speranza. Il campionato rilancia Allegri e Miha

Le vittorie nel derby e contro la Lazio, i passi falsi di Roma e Napoli: la serie A scopre l'equilibrio

Il Milan che passa all'Olimpico di Roma e la Juventus che vince in extremis il derby di Torino. Ma anche la frenata del Napoli a Marassi che segue la caduta della Roma a San Siro. Avanti, c'è spazio per tutti sulla giostra di un campionato che non esclude nessuno e si appresta a vivere un inverno bellissimo, all'insegna di un equilibrio che ci eravamo dimenticati potesse esistere.

Magari sarà solo una suggestione di inizio novembre, ma i risultati dell'11° giornata paiono dare un segnale preciso: anche Mihajlovic e Allegri possono continuare a sperare in una stagione di alto livello in Italia. Cancellata la parola crisi. Chi in maniera un po' fortunosa (come Allegri) e chi con decisione, presentanto la miglior versione della propria squadra al momento giusto (Mihajlovic).

Ci sono Inter e Fiorentina in vetta insieme e, complessivamente, quattro squadre in 2 punti. Tutte big e tutte potenzialmente capaci di arrivare fino a maggio. Il Milan è risalito impetuosamente fino alla quinta piazza con la terza vittoria consecutiva (10 punti nelle ultime 4) e dista 5 lunghezze dalla vetta. La Juventus è un po' più indietro, ma in un week end complicatissimo ha recuperato un paio di punticini su chi comanda.

Piccoli segnali da interpretare, come l'esplosione di gol della Fiorentina, non penalizzata dal turn over deciso da Sousa, o dal nervosismo del Napoli. A Marassi i partenopei meritavano forse di vincere e, invece, hanno pareggiato. Che sia accaduto appena Sarri ha toccato l'undici magico tenendo fuori Insigne è solo un caso? Doveri l'ha penalizzato cancellando un rigore di Higuain. Sarri ha aperto la questione arbitrale lamentando un trattamento di sfavore che, in realtà, non esiste. Speriamo solo che i veleni non rovinino un campionato bello e appassionante come mai negli ultimi anni.

Il punto sulla 11a giornata

* Il miglior Milan della stagione interrompe la striscia di vittorie casalinghe della Lazio (irriconoscibile) passando all'Olimpico per 3-1. Si rivede in gol Bertolacci, dopo le critiche di Berlusconi. Sinisa passerà presto al 4-4-2, ma il 4-3-3 con cui si è rilanciato conquistando 10 punti nelle ultime 4 giornate merita forse di non essere chiuso in un cassetto.

* La Fiorentina si è messa alle spalle la delusione per i ko ed è ripartita. Il poker contro il Frosinone, impalpabile, è importante perché ha dato a Sousa le risposte che cercava per gioco e approccio alla gara. La Viola viaggia alla media di 2 gol a partita e ha la terza difesa della serie A: fondamentali importanti.

* A Marassi lo 0-0 tra Genoa e Napoli nega a Sarri la sesta vittoria consecutiva e gela un po' gli entusiasmi dei partenopei. Fuori Insigne (punizione?), l'attacco spreca tantissimo ed esalta Perin, migliore in campo. Proteste per un rigore evidente negato a Higuain. 

* Battendo la Roma (1-0) l'Inter è tornata in vetta alla classifica, poi raggiunta dalla Fiorentina. Dei nerazzurri impressiona la capacità di capitalizzare il poco che producono in attacco: 7 gol subiti di cui 4 nella stessa serata contro i viola di Sousa. Miranda-Murillo dietro e Medel davanti alla difesa sono un muro difficilmente superabile. Se poi il Pitbull si mette anche a segnare...

* La Roma resta una delle favorite per lo scudetto, ma è tornata a dare segnali di nervosismo: Szczesny è discontinuo, quando c'è Dzeko la squadra gioca peggio e segna meno e Rudiger non è all'altezza di una big del campionato.

* La Juventus si è ritrovata in extremis in un derby che ha meritato prima di vincere e rischiato poi di perdere. Squadra fragile quella di Allegri, ma che vincendo contro il Torino potrebbe aver dato una svolta alla stagione. Si è visto un buon Pogba, finalmente. 

* Mattia Destro è tornato al gol dopo sei lunghissimi mesi e il Bologna ha battuto l'Atalanta (3-0) festeggiando la prima in panchina di Donadoni. Non c'è una correlazione stretta tra le due cose, però l'ex ct pare essere l'uomo giusto al posto giusto per rivitalizzare un gruppo che non poteva stare all'ultimo posto.

* Carpi-Verona e Sassuolo-Udinese hanno regalato più sbadigli che calcio. Entrambe sono finite 0-0 con emozioni da contare sulle dita di una mano. Questo era il campionato che aveva abolito i pareggi a reti bianche. Era...

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Giovanni Capuano