Prandelli e il Mondiale: 10 posti ancora liberi
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Prandelli e il Mondiale: 10 posti ancora liberi

L'esperienza della Confederations consiglia prudenza al ct. I dubbi in attacco: tornano i grandi vecchi?

Il tempo è quello di un parto e la fatica potrebbe essere simile se il campionato, nei prossimi nove mesi, mischierà le carte invece di rendere più semplice il lavoro di Prandelli. Incassata la storia qualificazione a Brasile 2014, ora per il ct si apre una stagione difficile. L'inverno sarà lungo e popolato di pensieri perché a differenza di quanto accaduto in passato le idee sulla rosa da portare al prossimo Mondiale sono chiare ma non chiarissime. Quanti sono i sicuri del posto sull'aereo? Diciamo 13, al massimo 15. Non di più.

Per gli altri si apre un lungo ballottaggio in cui sarà decisiva soprattutto la condizione fisica da marzo in poi perché l'esperienza della Confederations ha consegnato a Prandelli una certezza: in Brasile bisogna arrivare con nelle gambe ancora benzina sufficiente per correre un altro mese e gestire condizioni climatiche difficili, stress e spostamenti. Dimentichiamoci l'Europeo del 2012 giocato da una rosa ristretta di fedelissimi. Tra un anno in Brasile - per usare le parole del ct - serviranno "atleti oltre che calciatori". E serviranno riserve spendibili in ogni momento.

Ecco allora la radiografia del gruppone azzurro a nove mesi dalla chiamata per il Mondiale. In mezzo, oltre a campionato e coppe varie, ci sono anche le ultime due gare del girone e le amichevoli di lusso che serviranno per gli ultimi test (in particolare la tenuta della squadra alla coppia pesante Balotelli-Osvaldo) e per dare qualche chance ai giovani, usciti bocciati dall'ultima annata.

PORTIERI - In dubbio c'è solo chi accompagnerà la coppia titolare in Brasile. Il ruolo di Buffon non si discute: anima dello spogliatoio e garanzia in campo. Marchetti è il suo secondo e si è guadagnato il biglietto grazie alla continuità di rendimento con la Lazio. Chi come terzo? Sirigu favorito su Viviano che, però, ha qualche opportunità da giocarsi dopo una stagione disgraziata.

DIFENSORI - Il punto di partenza è il terzetto made in Juventus: Barzagli, Bonucci e Chiellini. Intoccabili come gli esterni del Milan Abate e De Sciglio. Difficile anche che Prandelli rinunci a Maggio, seppure il napoletano non abbia incantato nelle ultime uscite in azzurro. Rimane, però, uno dei quei giocatori che consente di passare dalla difesa a quattro a quella a tre con esterni capaci di fare la doppia fase; quindi sull'aereo sale anche lui.

Con questi uomini devono partire almeno altri due centrali (Astori, Ogbonna e Ranocchia in corsa) e un paio di esterni. Diciamo che al momento gli iscritti alla corsa sono Antonelli, De Silvestri, Criscito e Pasqual. Conteranno moltissimo le indicazioni del campionato. Chi gioca ha più chance.

CENTROCAMPISTI - Intoccabili De Rossi, Marchisio, Montolivo e Pirlo. Quasi sicuro anche Giaccherini, che si è guadagnato sul campo la promozione di Prandelli e che viene utilizzato sia da esterno che da uomo alle spalle di un'unica punta insieme a Candreva. Per il laziale molto dipenderà dall'andamento della stagione, ma è un emergente cui Prandelli ha dato fiducia. Altri nomi? Aquilani, Florenzi, Poli, Motta e Verratti per tre posti. Il talentino del Psg è candidato naturale, ma rischia molto se non avrà continuità con Blanc. Più sfumate le posizioni di Bonaventura, Cerci e Cigarini.

ATTACCANTI - Il vero rebus è qui. L'unico intoccabilissimo è Balotelli, su cui Prandelli ha costruito la nazionale. Può piacere o no, ma sarà lui l'uomo simbolo della spedizione in Brasile. Poi c'è Osvaldo (a meno di suicidi disciplinari dell'ultimo momento) che rischia di tenere fuori Gilardino. Gli altri? El Shaarawy è un dilemma. Prandelli lo ha bocciato negli ultimi mesi, ma ha anche dichiarato di essere pronto a fare con lui un lavoro profondo di recupero.

Poi c'è Pepito Rossi: se ritrova la salute e la condizione di un tempo è impossibile lasciarlo a casa. Questo esclude, almeno sulla carta, un recupero in extremis dell'esterno Di Natale o di altri nome suggestivi come Totti o Del Piero. Mancano gli attaccanti leggeri? Insigne o Diamanti o anche nessuno dei due. Poi c'è l'elenco di quelli che sperano: Gabbiadini, Pazzini, Giovinco o Sau ad esempio. Prandelli porterà 5-6 attaccanti di ruolo, non di più. E' qui che perderà notti a pensare, soppesare, valutare e decidere. Qui che, forse, si decideranno anche i destini della nostra nazionale.

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Giovanni Capuano