La prima di Antonio Conte ct: "Voglio una squadra orgogliosa, umile e cattiva"
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La prima di Antonio Conte ct: "Voglio una squadra orgogliosa, umile e cattiva"

Il ct si è presentato alla stampa alla vigilia dell'amichevole con l'Olanda e del match contro la Norvegia per gli Europei 2016

Prima conferenza stampa per il ct Antonio Conte dopo le convocazioni in vista dell'amichevole con l'Olanda e della sfida per gli Europei 2016 con la Norvegia. "A Coverciano sono entrato per la prima volta con l'under 15, 30 anni fa. Ogni volta che vengo qui mi vengono i brividi". Il commissario tecnico ha appena varcato l'ingresso del campo d'allenamento. Prima di parlare con i giornalisti ha aderito all'Ice Bucket Challenge, un secchio d'acqua per sostenere la lotta alla Sla. "Vi dico cosa ho detto ai ragazzi, queste sono sicuramente emozioni belle. Tornare qui oggi da ct è qualcosa di incredibile. E' un centro che dà grandissime emozioni. Quando avevo 15 anni mi ricordo che la sveglia era con la marcia, è qualcosa di emozionante che va vissuto con gioia e con entusiasmo. L'Italia dopo il Brasile è la nazionale più importante al mondo. La doccia l'avrei anche evitata, avevo fatto una promessa e l'ho rispettata. La doccia gelata nella vita la fanno tutti, questa aveva un significato per la Sla. Mi auguro veramente che quello che si è fatto possa servire come monito per aiutare la ricerca". L'ex tecnico della Juve delinea l'idea di squadra che ha in mente con tre parole: "Voglio una squadra orgogliosa, umile e cattiva. A me piace fare avvertire molto la mia presenza. Anche agli avversari e agli arbitri, è sempre stato così anche quando giocavo". 

Le convocazioni nascono da un lavoro già intenso. "Le partite le abbiamo seguite tutte. Monitoriamo insieme allo staff tutti i giocatori. Nelle convocazioni c'è chi è stato osservato e chi conosco già". Su Balotelli: "Io non devo mandare nessun messaggio a nessun giocatore. Non regalo niente a nessuno, l'ho detto anche ai ragazzi. Oggi c'è questo gruppo, chi meriterà rimarrà altrimenti le cose potranno cambiare. Quest'anno non cambierò il mio comportamento di sempre, a me non ha mai regalato niente nessuno nella vita. Detto questo non c'è preclusione nei confronti di alcun giocatore, voglio solo far capire da subito quali sono le priorità di questa nazionale e come ci si comporta con il sottoscritto". Il ct prosegue sicuro, a suo agio in un ruolo che sembra suo da tempo: "Vogliamo giocatori che si integrino nella mia idea di gioco. Per quel che riguarda il settore tecnico giovanile ho trovato un buonissimo lavoro, in questi 3/4 mesi valuteremo anche lo staff. Con me va avanti la meritocrazia. Sono contento che in un momento di crisi, dove la gente fa fatica a comprare i biglietti c'è ancora molto amore. A Bari sono già tantissimi, questa cosa ci deve riempire di orgoglio e di responsabilità".

Dopo il primo allenamento c'è però chi rischia di fare le valigie. "Daniel Osvaldo ha qualche problema e non è riuscito ad allenarsi. Domani mattina sapremo di più sulla sua disponibilità ed eventualmente convocherò un'altra punta tra due alternative che ho in mente". Idee chiare anche quando si parla degli stranieri in serie A, troppi per il bene della maglia azzurra. "La nazionale deve essere da traino ma anche le società devono collaborare. Se vediamo partite dove ci sono due o tre italiani non va bene, bisogna dare spazio ai nostri giocatori per poterli utilizzare e per allevare dei talenti. Le riforme che si possono fare dipendono dai chi se ne deve occupare, da quello che ho capito si cercherà di aiutare tutto il movimento che non riguarda solo noi ma anche le under. Spesso anche le squadre primavera sono piene di stranieri, bisogna rimboccarsi le maniche e migliorare la situazione per lavorare al meglio con la maglia azzurra". 

Un punto importante della conferenza è stato dedicato al rapporto tra i club e la nazionale: "Voglio avere un confronto diretto con i club e con i loro tecnici. E' essenziale instaurare rapporti sinceri con i colleghi e con le società, sono stati tutti molto disponibili e c'è voglia di collaborare. Vorrei che la nazionale fosse uno stimolo per i convocati anche in funzione del posto in squadra. Fare bene in azzurro darà più visibilità anche all'interno del club, questo deve essere il pensiero. Inoltre sarebbe bello avere calendari meno ingolfati tra impegni di campionato, Europa League, Champions League, coppa Italia e qualificazioni per gli Europei". La prima sessione di allenamento è piaciuta ad Antonio Conte. "Ho fatto un allenamento di 50 minuti dove dovevo far recuperare le forze pur iniziando a spiegare la mia idea di calcio. Devo dire che mi è sembrato di allenarli già da tanto. E' stato il primo allenamento ma ho avuto sensazioni già molto positive". Destro assente per le nozze, ma il ct si mostra già con il pugno di ferro. "Fosse stato per me avrebbe dovuto tagliare la torta e venire subito in ritiro. Detto questo lasceremo un po' di tempo a Mattia e alla moglie e poi ci sarà una macchina che lo porterà a Coverciano. Mi è sembrato giusto anche per rispetto nei confronti della moglie lasciarli vivere in pace questo momento importante". A chiudere un messaggio d'amore alla nazionale e un'assunzione di responsabilità totale. "Io sarò il primo tifoso e farò di tutto per far si che la nazionale possa tornare a vincere. Così come ho fatto con Arezzo, Siena, Juventus... Sono sempre stato il primo tifoso di ogni mia squadra. Se continuiamo su questa strada si rischia di peggiorare la situazione già non facile del nostro calcio, serve un cambio di rotta".  

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