Un mese a Euro 2016: ecco i dubbi e le certezze di Conte
Getty Images Sport
Lifestyle

Un mese a Euro 2016: ecco i dubbi e le certezze di Conte

Con Marchisio e Verratti out per infortunio, il ct delle ricostruire la nazionale. Thiago Motta, Pirlo, De Rossi e gli altri: chi va in Francia?

Lunedì 13 giugno 2016, ore 21. Stade de Lyon. L'Europeo dell'Italia di Conte inizierà quel giorno e quell'ora, ma le certezze azzurre finiscono qui perché a un mese dall'avvio della manifestazione continentale il cantiere della nazionale è aperto più che mai. Colpa della scarsa quantità e qualità del materiale su cui il ct ha lavorato in questo biennio, ma soprattutto colpa della sfortuna che ha tolto dalla scena prima Marchisio e poi Verratti.

Colpi durissimi da ammortizzare per qualsiasi nazionale, figuriamoci per un gruppo che era stato costruito proprio sui due centrocampisti per avere una sua identità tattica in mezzo al campo al cospetto di squadre sulla carta superiori. E adesso? Alla vigilia del listone che Conte diramerà alla fine del campionato (e che conterrà qualche sorpresa come Borini, Mannone e Criscito), ecco il check-up sullo stato di salute dell'Italia. Che non sta bene, ma rappresenta un'incognita anche per gli avversari in terra francese.

Quale modulo senza Marchisio e Verratti?

La prima incertezza riguarda il modo in cui l'Italia giocherà l'Europeo. Quale modulo? Non si potrà fare il 3-4-3 su cui Conte stava lavorando negli ultimi mesi e che avrebbe consentito di mettere insieme alcune qualità della squadra, dalla collaudata difesa a tre all'attacco rinforzato per superare i problemi di incisività mostrati nel corso delle qualificazioni.

Accantonata questa idea, ecco tornare il 3-5-2 di matrice contiana e juventina, che avrebbe il pregio di mettere a proprio agio soprattutto i bianconeri del reparto di difesa garantendo anche maggiore protezione. Oppure il 4-4-2 come alternativa in una squadra comunque votata soprattutto alla corsa, visto che difficilmente vedremo gli azzurri brillare per possesso palla. Altri moduli? Difficile il trequartista in qualunque accezione.

Difesa: tutto sul blocco juventino

Tra i pochi punti fermi c'è il pacchetto difensivo. Conte attingerà a piene mani nel blocco della Jeventus, partendo da Buffon (intoccabile) e proseguendo con Bonucci, Barzagli e Chiellini. Saranno messi in condizione di misurarsi con il modulo preferito e che anche Allegri ha sposato nei mesi della rincorsa in campionato. Attenzione alle chance di Rugani, che da marzo in poi si è ritagliato uno spazio importante e che potrebbe essere imbarcato.

Preoccupano le condizioni fisiche di Chiellini che ha vissuto una stagione travagliata e sta cercando di tornare in condizione dopo l'ultima ricaduta. Al momento c'è, ma dovrà dare piene garanzie nel periodo del ritiro a Coverciano. Altro punto fermo è Darmian, che può venire utile sia da esterno basso se la difesa passa a quattro, sia da esterno di centrocampo nel 3-5-2.

Centrocampo: il perno diventa Thiago Motta

Fuori Marchisio e Verratti, Conte sarà costretto ad affidarsi a un giocatore richiamato in azzurro solo in occasione delle ultime due amichevoli pre-Europeo: Thiago Motta. Dall'agosto 2014 al marzo 2016 l'italo-brasiliano non è mai stato nel progetto azzurro, ora ne diventa il centro. Intorno a lui andrà costruito un centrocampo di corsa e lotta, con Parolo, Florenzi, Candreva e lo stesso Darmian a dare il dinamismo che il 34enne del Psg non può garantire.

Anche Thiago Motta è a rischio guai fisici e il ct dovrà cauterlarsi con la massima attenzione. Come fare in caso di forfait anche temporaneo? Detto che alla lista dei sicuri va aggiunto anche Giaccherini, ecco che tornano in gioco i grandi vecchi del gruppo: Pirlo e De Rossi. Il romanista, più che l'ex juventino, è a tiro di convocazione per la duttilità in campo e l'esperienza che può trasmettere al gruppo. 

Il resto è una scommessa, da Montolivo-Soriano-Bonaventura-Jorginho, nomi che non hanno mai scaldato Conte in questi due anni, fino ai giovani che potrebbero essere testati nello stage del 18 maggio per poi scegliere chi aggregare come convocato e chi, invece, portare in Francia solo da riserva viaggiante.

Attacco: solo tre certezze

Poi c'è l'attacco, storicamente il tasto dolente per Conte che ha sempre lamentato mancanza di qualità nel reparto avanzato. I sicuri sono solo tre: Pellè, Eder (malgrado la disastrosa seconda parte di stagione con l'Inter) e Zaza. Punto. Il resto dipende da molte considerazioni, compresa quella tattica sulle scelte del ct che potrebbe aver bisogno di un esterno in più e di un fantasista in meno.

Insigne, Okaka, Immobile, Giovinco ed El Shaarawy si giocano un paio di maglie. Poi c'è Belotti che ha fatto un 2016 da urlo ma non ha nessuna esperienza internazionale e non offre garanzie di tenuta dal punto di vista tecnico e mentale in una rassegna stressante come l'Europeo. Altro? Nello stage sarà inserito anche Borini, che però ha già vissuto Euro 2012 da turista.

I più letti

avatar-icon

Giovanni Capuano