Ventura Italia nazionale qualificazione Russia 2018
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Israele-Italia: via alle qualificazioni per il Mondiale di Russia 2018

Oggi ad Haifa primo impegno del girone per la nuova Nazionale del ct Ventura: vietata una falsa partenza

Si comincia in Israele, dove l'Italia non ha mai perso. Guai a sbagliare approccio nella corsa a Russia 2018 perchè la formula dei gironi di qualificazione non perdona e costringe a pensare in grande: bisogna provare a vincere il gruppo, dove ci sono Spagna, Israele, Albania, Macedonia e Lichtenstein per non entrare nel giro infernale dei ripescaggi. Inizio senza rete, nel senso che ad Haifa l'Italia ha a disposizione un solo risultato, quello che vale i 3 punti, per poi gettarsi a capofitto nell'ottobre che proporrà già la sfida con la Spagna.

Ventura ha bagnato con una sconfitta l'esordio di Bari. Preoccupante, perchè si è vista una nazionale lontana parente di quella tosta dell'Europeo, senza però che si debba esagerare. Tradizionamente soffriamo le amichevoli e, dunque, non deve stupire l'approccio molle visto al San Nicola; ora, però, è il momento di fare sul serio e vanno eliminati errori e distrazioni difensive. Quelle che ci hanno castigato contro Giroud e compagni. Ecco cosa bisogna sapere su Israele-Italia:

Occhio alla Spagna e un percorso difficile per la Russia

Questa volta la corsa ad ostacoli sarà dura e regalerà poco spazio a rallentamenti. L'Europa vede partire 55 nazionali e ne qualificherà solo 13 al Mondiale: sarà una gara ad eliminazione in cui qualche big dovrà passare dalla strettoia dei playoff dove potrebbe contare il ranking Fifa (e qui siamo messi maluccio) per determinare gli accoppiamenti. In Russia vola solo la prima di ciascuno dei 9 gironi eliminatori più 4 vincenti dei playoff che si formeranno pescando tra le 8 migliori seconde (una subito eliminata).

L'Italia è stata sfortunatissima nel sorteggio di San Pietroburgo, anche se gran parte della cattiva sorte se l'è procurata per conto suo con un ranking pessimo, figlio soprattutto delle amichevoli snobbate. Nel gruppo c'è la Spagna e anche il calendario non aiuta: il 6 ottobre a Torino gli azzurri si giocano metà passaporto, subito e senza rete, mentre il 2 settembre 2017 - in un periodo della stagione che non ci favorisce - andremo in Spagna per il ritorno. Ma attenzione anche a snobbare l'Albania di De Biasi e le altre del gruppo: Israele, solido fisicamente e ostico in casa, Macedonia, sempre pericolosa, per chiudere con il Liechtestein. Il gioco della classifica avulsa scarterà i risultati contro l'ultima del girone nel formare la griglia delle ripescate per i playoff delle seconde.

Bonucci e Verratti gli antidoti anti-Israele

Incassato il brutto ko contro la Francia, Ventura è corso ai ripari. Recuperato Bonucci, fortunatemente a disposizione per il migliorare delle condizioni del figlio, si ricostruisce la difesa della Juventus e della nazionale di Conte che si è guadagnata all'Europeo l'appellativo di miglior reparto arretrato del mondo. Almeno questa dovrebbe essere una garanzia, insieme alla motivazione di una partita che non consente distrazioni.

A centrocampo è il momento di Verratti, giocatore tascabile che ha saltato per infortunio l'Europeo ma che vive il paradosso di essere considerato indispensabile nel Psg, che punta alla Champions, e non in una nazionale che è povera di talento. Da lui deve partire il nuovo corso, in attesa che Ventura apra anche al resto della meglio gioventù italiana che gioca in serie A. Qualche avvisaglia c'è, anche se l'infortunio di Belotti priva il ct di un'importante alternativa da subito e di uno degli uomini più in forma. Il modulo sarà, comunque, il solito 3-5-2 da cui Ventura ha scelto prudentemente di ripartire.

La tradizione dice Italia: imbattuta dal 2004 nelle qualificazioni

Segnatevi la data: 6 settembre 2004. L'ultima volta che l'Italia è stata sconfitta in una partita di un girone eliminatorio per l'Europeo o il Mondiale. Era l'Italia di Donadoni che debuttava con un compito arduo: prendere l'eredità del Mondiale di Lippi e sfidare subito la Francia a Parigi, vogliosa di vendetta dopo averci consegnato il titolo a Berlino. Da allora è sempre andata bene nelle sfide che valgono i tre punti. Gli azzurri ne hanno giocate 50 con uno score di 37 vittorie e 13 pareggi. Segno che quando conta non perdiamo un colpo.

Per farci forza sarà bene anche ricordare che la nostra nazionale ha mancato una sola volta (1958) la qualificazione al Mondiale facendosi eliminare dall'Irlanda del Nord e che una sola volta è dovuta ricorrere al playoff, eliminando la Russia. Altri dati statistici per sperare: c'è un solo precedente in Israele, risale al 1961 e l'Italia lo ha vinto per 4-2 dopo aver sofferto all'inizio: reti di Lojacono, Altafini e doppietta di Corso. Altri tempi, ma in porta per gli azzurri c'era un certo... Buffon.

Israele oggi: 76° nel ranking Fifa

La nazionale che oggi ad Haifa sfida l'Italia è nelle retrovie del ranking mondiale: 76° posto tra Guinea Bissau e Bulgaria. Il ct è nuovo di zecca, si chiama Elisha Levy e come Ventura ha alle spalle una sola panchina con la sua nazionale e per giunta persa 3-1 contro la Serbia. La squadra non è forte né esperta. C'è una vecchia conoscenza del nostro campionato ec è l'attaccante Eran Zahavi che è stato a Palermo dal 2011 al 2013 mettendo insieme 26 presenze e 2 gol. Non indimenticabile.

Altri giocatori che hanno esperienze di Europa sono Atzily (Granada), Tawatha (Eintracht Francoforte), Cohen (Ingolstadt), Rafaelov (Bruges), Gershon e Saief (Gent), Yeini (Vitesse) e Bibras (Cska Mosca). Figure tutto sommato secondarie. Da temere c'è la fisicità di un gruppo che ha nella difesa il suo nucleo centrale. Gli israeliani sognano l'impresa che sarebbe storica; solo una volta (1970) si sono qualificati per un Mondiale, poi basta. Ma ricordano il blitz a Parigi dell'ottobre 1993 che costò alla Francia l'eliminazione da Usa '94.

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Giovanni Capuano