Gli Zeru Tituli (e progetti) dell'Inter
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Gli Zeru Tituli (e progetti) dell'Inter

Dopo il fallimento di questa stagione l'Inter ha la possibilità di rinascere, partendo da zero. Ma esiste un progetto su cui costruire? - La Destro Story - il sondaggio: chi al posto di Stramaccioni - il preparatore: Perchè all'Inter si fanno male - l'analisi -

Se pensate che l’argomento stia tornando ad essere davvero palloso, beh come darvi torto. D’altra parte se Paperinik ridiventa Paperino non si può far finta di niente. Compaiono addirittura nuovi termini clinici: mai sentito lo “scollamento dell’adduttore”, come è successo a Cambiasso.

Se il presente è nero il futuro lo è di più. Come tutti gli interisti sanno e si ripetono tutti i giorni, nessuna pietra è stata messa sulla strada della ricostruzione, se non un portiere di livello, un bravo attaccante come Palacio e la giovane età di Kovacic che rimane tutto da esplorare. Il resto sono ricordi. Dai quali converrebbe staccarsi. A costo di passare per cinici, sarebbe opportuno un doloroso taglio netto senza nessuno sconto.

Come ha fatto la Juventus con Del Piero e soprattutto il Milan con la vecchia guardia. Non è questione di abbattere i monumenti, ma è chiaro che il gruppo delle bandiere argentine, compreso quel mostro di capitan Zanetti, andrebbero ammainate. Perché non sono semplici giocatori, come non lo erano Del Piero, o Gattuso, o Seedorf.

Sono movimenti di pubblica opinione, condizionanti per allenatori e pubblico. Se si tratta di rifondare, bisogna liberare le mani di chi prenderà il posto di Stramaccioni. Che essendo un uomo del presidente, è stato difeso da Moratti oltre ogni limite, compreso il “non si poteva fare di più” pronunciato dopo la bastonata della Roma.

Chiara la differenza di trattamento rispetto ai mal sopportati Benitez e Gasparini che Moratti non avrebbe mai preso e che ha infatti
cacciato alla prima occasione utile. Ma a prescindere dalla solita manfrina sul nome di chi andrà in panchina, i problemi veri sono quelli relativi a chi calpesterà il campo,  dato che come sempre il fumo circonda i progetti nerazzurri.

Che non si capisce mai se vengono abilmente nascosti o proprio non ci sono. (La seconda che hai detto, state pensando. Vero o no?). E soprattutto non è chiaro quanti denari abbia la voglia o la possibilità di scucire la famiglia Moratti che sta ancora pagando il conto dei contrattoni capestro che Massimo si è infilato al collo in segno di eterna gratitudine dopo la notte di Madrid. Uno scherzetto da 150 milioni di buco di bilancio da riempire negli ultimi due anni.

C’è qualcun altro dietro la porta? Dopo che i cinesi sono evaporati come in certi cartoni animati, ora si parla (o si straparla) dei capitali russi. Ma sarebbero eventualmente rubli che verrebbero versati alla Saras, l’azienda di famiglia, e nessuno ha detto o forse nemmeno pensato che una parte potrebbe essere destinata all’Inter.

Sono altri affari, non necessariamente intrecciabili con il calcio. Aspetti positivi? Ne vediamo soltanto uno: dopo il fallimento totale, la situazione è l’ideale per fare piazza pulita e ripartire da zero. Zero. Come i famosi “tituli” degli altri dell’èra Mourinho. Zero come le certezze che oggi hanno gli interisti.

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Carlo Genta