Mancini, la resa. E l'Inter dice addio a tutti i sogni
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Mancini, la resa. E l'Inter dice addio a tutti i sogni

Zona Europa lontanissima, Thohir deluso e tifosi inferociti. Per il Mancio solo 22 punti in 18 giornate (media 1,22) mentre Mazzarri...

Un disastro certificato dai numeri: 38 punti in classifica dopo 29 giornate, zona Europa ormai così lontana da essere irraggiungibile e anche il Milan che se ne va. Roberto Mancini alza bandiera bianca in un pomeriggio di calcio surreale a San Siro, contro l'ultima in classifica, sull'orlo e anche oltre del fallimento, in campo solo per dignità e per preservare un briciolo di regolarità del campionato. Nemmeno contro il Parma derelitto i nerazzurri sanno più vincere, allungando una striscia negativa da orrore: 2 punti nelle ultime 5 giornate, conquistati in casa contro i due fanalini di coda del torneo.

A condannare il Mancio è anche la sua andatura lentissima: 22 punti in 18 giornate, media 1,22 contro l'1,45 costato il posto a Mazzarri in novembre e con in mezzo un mercato importante ma inutile. Troppo brutta per essere vera questa Inter, senza difesa nel senso che non riesce a tenere la porta di Handanovic inviolata e da dimenticare anche davanti. Podolski bocciato, Shaqiri tenuto in campo anche se esausto, il giovane Puscas lanciato nella mischia e poi ritirato. Chissà quali pensieri staranno attraversando la mente di Thohir che sta gettando 60 milioni di euro nella cassa nerazzurra, seppure sotto forma di prestito. Altro che pensare al mercato dell'anno prossimo...

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"Mi prendo la responsabilità di questa situazione, la squadra fa il massimo e io sono l'allenatore. Dispiaciuto per tutto quanto gira attorno all'Inter" dice un terreo Mancini, occhi arrossati dopo la partita: "Penso sempre in modo positivo perché quando ci sono 30 punti a disposizione speri sempre che qualcosa cambi. Le ultime quattro settimane sono state brutte. Oggi è mancato lo spirito e forse sono io che non riesco a spiegarmi bene".

Rassegnato? "Difficile vincere quando prendi sempre gol ma evidentemente sono io che mi sono spiegato male. Bisognava spingere e invece non ci mettiamo nemmeno la cattiveria che bisognava mettere". Anche per questo l'Inter si allena a Pasqua: annullato il riposo festivo e ritrovo alle 8,30 del mattino. Una punizione per quanto visto in campo che non è piaciuto non solo alla gente ma anche al tecnico.

Rimproveri? "Abbiamo avuto tanti giocatori tornati tra martedì e giovedì, ma di questa partita parlavamo da settimana scorsa con quelli che c'erano e credo l'abbiano preparata per bene. Poi ci sono le annate in cui le cose vanno storte e bisogna anche accettarlo. Mancanza di reattività e cattiveria? Quando uno pensa di raddrizzare annate poi non ci riesce, ce la stiamo mettendo tutta e non posso nemmeno rimproverare i giocatori che si stanno allenando bene". "A volte bisogna fare rivoluzioni per cambiare qualcosa" è la conclusione. Significa continuare a sognare di essere competitivi l'anno prossimo.

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Giovanni Capuano